Incendio nel casolare, il Csa Intifada: "Morti che si potevano evitare, chiediamo il lutto cittadino"

Il CSA Intifada di Ponte a Elsa (foto gonews.it)

Morti che si potevano evitare! Un casolare abbandonato , in una  periferia sempre più abbandonata, senza una politica che metta al centro le problematiche delle vecchie e nuove povertà, che con il persistere della crisi sono aumentate in quella che un tempo era la ricca provincia fiorentina. C'è tanta amarezza nel vedere come un comune di piccole dimensioni  non riesca a sviluppare politiche mirate per dare un alloggio alle persone senza casa! Dove sono gli assistenti sociali dove è la capacità della politica nel prevenire e costruire pratiche solidali per i poveri... probabilmente è più importante togliere la fontana in piazza della vittoria  e sviluppare il controllo sociale con la video sorveglianza per il centro cittadino.

La crisi ha trasformato il nostro territorio, immagini di povertà che eravamo abituati a vedere a Firenze, oggi sono normali anche a Empoli, persone che cercano vestiario nei cassonetti gialli, persone che dormo per strada, nonostante questi messaggi più che evidenti di impoverimento della società, non c'è risposte, ed allora come comunità in resistenza prima o poi ci dovremmo organizzare per dare risposte a tutte queste povertà, come a Firenze dove con decine di occupazioni  di appartamenti sfitti il movimento di lotta per la casa mette a dormire centinaia di uomini e donne, prevenendo tragedie come quella di questa notte, maturata nel silenzio generale, perché la povertà fa paura.

Oggi il nostro pensiero va alle due persone che sono morte con l'unica colpa quella di essere povere, per loro chiediamo che il comune adotti il lutto cittadino.

 

Fonte: Comunità in Resistenza / Csa Intifada

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