Resurrezione di Lazzaro, l'interpretazione di Gandola in mostra a San Miniato

(foto di archivio)

Sarà presentato martedì 21 marzo alle ore 21,15 nell'aula magna del Seminario di San Miniato l'opera artistica del maestro Bruno Gandola rappresentante la "Resurrezione di Lazzaro". Si tratta di un appuntamento importante a livello artistico che si rinnova in occasione del Palio di San Lazzaro che la parrocchia di Pino di Ponte a Elsa organizza ininterrottamente dal 1982.

Ogni anno, arriva infatti in quella parrocchia, una nuova interpretazione artistica della pagina evangelica dove si racconta della Resurrrezione di Lazzaro in un percorso unico nel suo genere che ha visto misurarsi nell'interpretazione i maggiori artisti italiani.

"L'Ucai (Unione Cattolica Artisti Italiani) di San Miniato, insieme alla parrocchia dei SS. Filippo e Giacomo, - spiega il presidente Fabrizio Mandorlini - propone un vero e proprio momento condiviso aperto a tutti, nel quale saranno proposte alcune chiavi di lettura e di interpretazione dell'opera che sarà presentata pubblicamente.

Nei giorni scorsi padre Gianluigi, parroco di Pino, si è recato a Como presso lo studio dell'artista e ha ritirato dalla sue mani l'opera. Un percorso artistico che continua dunque seguendo il filone della tradizione dei pittori legati all'Accademia di Brera e che, grazie al prof. Natale Addamiano, premiato dall'Ucai come Stella dell'Arte 2017, continua."

Bruno Gandola è nato a Milano. Apprende in famiglia le tradizioni dello studio e della scagliola. All'Accademia di Brera entra in contatto con i migliori scultori e pittori del momento (Manzù, Messina, Minguzzi, Calvelli, Carpi, Funi) e si diploma alla scuola di Gianfilippo Uscelini. Nel 1972 entra come insegnante di pittura all'Accademia, dove viene nominato direttore della Scuola serale degli Artefici.

Esperto conoscitore delle tecniche murarie ed antiche (graffito, affresco, stucco, lucido), dirige nel 1983-85 la scuola regionale di restauro dello stucco e della scagliola policroma.

Nel 1992 ha organizzato significative rassegne per l'arte sacra nell'ambito dell'Accademia di Brera dove ha insegnato nell'Istituto Superiore di Arte Sacra. Ha ricoperto l'incarico di Ispettore Onorario dei Beni Ambientali; fa parte della Commissione di Arte Sacra della Diocesi di Casale Monferrato.
Le sue opere pittoriche si trovano, oltre che in Italia, in Francia, Germania, Grecia, Turchia, Stati Uniti, Svizzera etc. Tra le sue realizzazioni ambientali si segnalano alcune formelle per la chiesa di Sant'Ambrogio a Cassina Amata, il gruppo del battesimo di Cristo a Marostica, il Cristo risorto a Cornaredo. Una sua opera, "La campana della pace", è stata installata alla Custodia di Terra Santa a Nazareth nel chiostro del Convento Francescano.

Gandola dipinse il Palio anche del 2004 e lo incontriamo ancora dopo 13 anni con una nuova versione del "Lazzaro", che appare più matura, decantata e sintetica.  "Come per Addamiano, si sta verificando quello che ho sempre sperato: un artista non si ripete mai, trova sempre nuove soluzioni, utilissime per tutti e soprattutto per coloro che si sono avviati alla figurazione. Ancora le scuole d'arte non hanno nei loro itinerari Ponte a Elsa, ma dovrebbero inserirlo, per avere un'idea di come una pagina del Vangelo, possa diventare motivo d'ispirazione sempre nuova e come la "monotematica" aiuti  a comprendere i vari linguaggi artistico/espressivi", sottolinea il prof. Sauro Mori in una sua anticipazione della lettura critica che farà martedì 21.

"Io che osservo il dipinto, - continua Mori - mi trovo nel sepolcro scuro, fuori c'è la luce e vedo il Lazzaro già illuminato.  Le bende lasciano quel corpo che torna alla vita e mi fanno sperare che poi tocchi anche a me.  Sono solo bende, che stanno allentandosi, non c'è accenno alla figura umana ed è in questo la novità!  La pietra che ostruiva l'ingresso è rotolata e la luce passa.  A sottolineare questo passaggio, proveniente dall'alto a destra, si uniscono anche le parole.  Quello che Simone Martini e Ambrogio Lorenzetti fecero sette secoli fa, è ancora valido.  E tutta quella luce che vediamo, non proviene da quel dischetto che si inserisce nel cielo.  Questo effetto luminoso è sottolineato da una pittura di tipo espressionista e ne accentua fortemente questi contrasti".

Fonte: Ufficio Stampa

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