Risalire al dna di Leonardo da Vinci per arrivare ai discendenti viventi: la missione di Vezzosi e Sabato

Alessandro Vezzosi e Agnese Sabato

Finalmente sarà possibile effettuare esami scientifici per risalire al DNA del genio, grazie a tre elementi fondamentali che non erano mai stati identificati prima delle ricerche di Alessandro Vezzosi e Agnese Sabato: i discendenti viventi in linea diretta maschile, le sepolture individuali di due secoli e storiche “reliquie di Leonardo” finora sconosciute.

La presentazione avrà luogo con una serie di nuovi documenti da archivi non solo italiani, che inquadrano, confermano e approfondiscono le comunicazioni dell’aprile scorso con aspetti inediti su Vinci, Leonardo e la sua famiglia.

Il DNA di Leonardo sembrava solo un’ipotesi o un miraggio, una fantasia per scoop mediatici.
Oggi finalmente è una concreta possibilità grazie ai risultati delle ricerche di due studiosi che vivono a Vinci: Alessandro Vezzosi (leonardista, direttore del Museo Ideale Leonardo Da Vinci) e Agnese Sabato (storica, presidente dell’Associazione Internazionale Leonardo Da Vinci).
Si tratta del frutto di 43 anni di studi dedicati alla complessità di Leonardo, vita e opere, famiglia e territori; 17 anni di ricerche per il DNA, compresi gli antenati Da Vinci e i discendenti di Leonardo, da suo padre Ser Piero e da Domenico Matteo (uno dei suoi almeno ventuno, o forse ventitré fratelli), fino a quelli in vita.

Già il 30 aprile 2000, Vezzosi e Sabato presentavano l’“Archivio delle Impronte digitali di Leonardo” a cura del Museo Ideale Leonardo Da Vinci nell’ambito della mostra “Leonardo e l’Europa” ad Assisi, con un programma di indagini che includeva pure la ricerca del DNA.
Interveniva anche Carlo Pedretti, direttore dell’Armand Hammer Center for Leonardo Studies at UCLA, chiamando in causa l’FBI; e aderivano poi alcuni Istituti Universitari e nuclei investigativi dei Carabinieri.

Nel 2004, un progetto internazionale (che coinvolgeva il Museo Ideale di Vinci) per riesumare i resti presunti di Leonardo nella tomba del Castello di Amboise si era fermato per ragioni di rispetto, in assenza di permessi e anche poiché mancava la possibilità di confrontarli con sicure tracce biologiche dei suoi consanguinei.

Un anno fa, il 14 aprile 2016, Vezzosi e Sabato hanno comunicato in anteprima la scoperta dei discendenti viventi e l’aggiunta di oltre 150 discendenti nell’albero genealogico dei Da Vinci, continuando poi a correggerlo e ad aggiornarlo.
Infatti, negli ultimi dodici mesi, hanno proseguito le ricerche in archivi e in luoghi di diverse città non solo in Italia.
In base a centinaia di documenti inediti annunceranno, il prossimo 20 aprile, nuove conoscenze per le vicende biografiche dei Da Vinci (antenati e discendenti), avendo corretto molti dati tradizionali; escluso alcuni dubbi circa un’eventuale interruzione nella discendenza (riguardanti per esempio il frainteso di un primo figlio di un padre ottantenne con una moglie già anziana); e infine verificato l’esattezza della linea diretta maschile che mantiene il cromosoma Y, il quale conserva una notevole stabilità e resta sufficientemente invariato, subendo solo piccole mutazioni, anche attraverso quindici generazioni.
Tutto è pronto per entrare ora nella fase operativa delle indagini scientifiche più innovative che potrebbero rivelare fondamentali caratteri genetici e fisici del genio, nonché fornire informazioni sulle sue origini (con particolare riferimento alla madre).

Giovedì 20 aprile, alle ore 21, nell’ambito delle Celebrazioni Leonardiane 2017 promosse dal Comune di Vinci, nel Teatro del paese natale di Leonardo, Vezzosi e Sabato illustreranno alcuni aggiornamenti e scoperte su Vinci, Leonardo e la sua famiglia attraverso sette secoli, con particolare riferimento alle impronte digitali su manoscritti, disegni e dipinti di Leonardo (che potrebbero consentire di rintracciare tracce biologiche) e soprattutto alla ricerca del DNA del genio.

Le “reliquie” di Leonardo

Straordinario il ritrovamento di “reliquie” storicamente indicate come “di Leonardo” e finora rimaste sconosciute: una è comunque in rapporto con la “tomba di Leonardo” nel Castello Reale di Amboise; una, biologica, sarà oggetto di confronto con i risultati scientifici sul DNA delle sepolture di familiari consanguinei e dei discendenti in vita già identificati.
Solo gli esami scientifici condotti da un team di grandi esperti potranno accertare se questo reperto sia ancora in grado di fornire risultati utili per il DNA e compatibili con i dati relativi ai suoi consanguinei.
In ogni caso si tratta di una “reliquia” di straordinario interesse e valore storico.

“Leonardo Da Vinci Heritage”

L’heritage di Leonardo non è tanto un’eredità materiale, quanto culturale, morale, di conoscenza, rispetto e salvaguardia, che induce a non effettuare esami invasivi sulle opere d’arte, a non violare sepolture, a rispettare privacy e protocolli etici, a difendere luoghi e memorie.

Si tratta dunque di un’anteprima nell’ambito di un progetto complessivo elaborato dal Museo Ideale Leonardo Da Vinci, d’intesa con i discendenti in vita, aperto a qualificate collaborazioni nazionali e internazionali, che prevede la creazione di una banca dati (comprendente fra l’altro l’“Archivio delle Impronte digitali”), pubblicazioni, mostre itineranti, documentari e film.

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