Palio di Fucecchio: Cappiano tra rivalità e storia, calligiani alla ricerca di un successo

(foto da Facebook)

Continua lo speciale sul Palio di Fucecchio: andiamo alla scoperta della contrada Cappiano


Nel Palio conta molto il senso di appartenenza, bene ribadirlo anche se per molti può sembrare una banalità. In un contesto del genere che cosa è che aumenta questo attaccamento al territorio? I fattori sono molti e per spiegarli servirebbe un libro intero, ma semplificando si può dire che - almeno per Fucecchio - ci sono frazioni in cui il Palio è un argomento caldo sia la penultima settimana di maggio che sotto Natale o addirittura ad agosto. La Granducale Contrada Cappiano rappresenta appieno questa sensazione.

Sarebbe sbagliato dire che il senso di appartenenza si sente di più a Cappiano che altrove, ma sta di fatto che la contrada verdeazzurra si rispecchia totalmente nel paese da cui proviene. Ponte a Cappiano è quasi una realtà a sé stante, un mondo geograficamente vicino a Fucecchio ma unito solamente dalla zona industriale. Metaforicamente è una zona ponte anche tra il passato e il presente, visto che è stata una delle prime contrade a vincere il Palio e tutt'oggi è sempre una delle più accreditate, anche se spesso si trova a dover fare i conti con risultati deludenti. L'unico successo è del 1984, ma da lì in avanti i calligiani hanno avuto modo di far parlare della loro contrada.

Per un abitante di Ponte a Cappiano quindi il Palio è quasi una sorta di rivalsa, la frazione che prova a farsi sentire e a scavalcare il capoluogo cittadino. A livello di tifo inoltre è una delle più accese, come hanno evidenziato alcuni fatti negli ultimi anni. Cappiano può notare su una larga base di tifosi, che si è ulteriormente ampliata con le nuove generazioni di Vedute o Galleno, due frazioni che non partecipano più al Palio e che quindi sovente si identificano con la contrada delle Calle.

Cappiano: l'araldica e la storia

Lo stemma di Cappiano è uno scudo mediceo troncato d'oro diviso in una parte alta con il famoso ponte e una bassa coi colori sociali. Il ponte mediceo con i suoi quattro archi è disegnato in forma stilizzata in nero su bianco e nello stemma mostra il lato che dà a sud-ovest; al di sotto di esso troviamo tre righe ondulate, due verdi e una azzurra, a richiamare il movimento dell'acqua del canale Usciana, che taglia in due il centro storico dalla zona più di recente costruzione.

Il nome Cappiano si deve al vecchio Castello che sorgeva sulla parte collinare, una fortificazione che ha vissuto epoche molto tribolate con frequenti assedi e cambi di Signorie. Leggenda narra che esistesse sin dai tempi di Annibale, che traversò nel 217 a.C. una passerella costruita anni e anni prima dagli Etruschi. Più documenti ci sono sui monumenti di Cappiano, polo importante ancora oggi sulla via Francigena - in gran parte l'attuale via Romana Lucchese. Il ponte si dovrebbe ai Cavalieri Ospedalieri di Altopascio, che lo costruirono sull'allora torrente Gusciana.

La storia del ponte però non finisce con i Cavalieri di Altopascio, ma continua sotto Firenze dal XIV-XV secolo in poi. Pare che la Famiglia de' Medici nutrisse un gran rispetto per il paese, tanto che grazie a loro il ponte ancora oggi mantiene la struttura attuale - magari ve ne siete già accorti, ma se si chiama ponte "mediceo" un motivo c'è... - inoltre vennero costruiti l'osteria, la ferriera e la casa del provveditore che presiedeva all'amministrazione della fattoria. E così ecco che la leggenda si fa storia e poi attualità: nasce Ponte a Cappiano. Se passate dal ponte non potete non notare la lapide medicea.

Cappiano: 2001, odissea nel Palio

Scorrendo l'albo d'oro del Palio di Fucecchio si notano molte statistiche curiose, ma c'è qualcosa che salta all'occhio più di tutto il resto. Scorrendo lo sguardo tra il 2000 e il 2002 c'è un "2001: Palio non assegnato" che colpisce in particolar modo. I più giovani magari non se lo ricordano ma c'è stata un'edizione in cui nessuno ha vinto e, addirittura, nemmeno si è corsa la finale. Il 10 giugno 2001 per qualcuno è uno spartiacque storico importante, perché c'è chi lo definisce come il Palio in cui persero tutti.

Tra 'non vincere' e 'perdere' c'è un abisso che neppure una lingua sfaccettata e intrigante come l'italiano riesce a colmare. Quindi è bene passare alla fredda cronaca di più di quindici anni fa. La prima batteria fila via liscia come l'olio anche se l'eliminazione di Samo, tra le favorite, desta stupore. Quel che accade nella seconda batteria invece è clamoroso. Raimonda, Ferruzza, Cappiano e Bernarda eliminano Botteghe - anch'essa tra le candidate alla vittoria - e Massarella. Appena viene letto l'ordine d'arrivo scoppia il finimondo: Massarella sostiene di esser stata trattenuta da Pusceddu di Cappiano e il regolamento lo vieta.

Nella Buca del Palio si alternano silenzi irreali e proteste mai viste, in attesa che venga presa una decisione. Verso le 19, con il crepuscolo sempre più vicino, i capitani di Cappiano e Massarella sono chiamati sul palco e viene letta la sentenza. Massarella ripescato, Cappiano squalificato. Come si dice da queste parti, "apriti cielo". Massarella esulta mentre Cappiano vuole far valere le proprie ragioni: i calligiani protestano perché l'ordine d'arrivo era già stato letto e da regolamento non si può modificare, inoltre le immagini tv non chiariscono se Pusceddu abbia agito in modo scorretto. I contradaioli di Cappiano assaltano il palco dei giudici, inizia la protesta più grande e nota del Palio di Fucecchio.

Entrano in gioco anche i carabinieri, che circondano il palco dei giudici e con le loro divise scure fanno l'effetto dell'ennesima contrada che partecipa alla protesta. La finale non si corre, dicono quelli di Cappiano, e infatti non si correrà. I calligiani si stendono sulla pista e non vogliono che si vada avanti. Ovviamente con le persone sdraiate sul percorso è un po' difficile far correre i cavalli e quindi iniziano i conciliaboli. Vista dall'alto è una situazione pazzesca: la Buca ribolle, sulla pista è sdraiato un centinaio di persone, i carabinieri proteggono il palco e il comitato deve prendere una decisione.

Inizialmente il sindaco Florio Talini chiama le otto contrade finaliste proponendo una finale a nove ma riceve un no deciso. Pur di far correre i cavalli il primo cittadino vuole riammettere Cappiano ma gli spettatori, venuti a conoscenza dell'idea di Talini, si infuriano. Nasce una rissa tra Cappiano e Raimonda, Botteghe e Torre invadono la pista assieme a tantissimi contradaioli delle finaliste e c'è chi prova ad aggredire la gente di Cappiano. Finisce con le contrade che si ritirano e un Palio ancora da assegnare. Una delle pagine più nere mai scritte in Buca.

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