Palio di Fucecchio: Samo, l'ex matricola adesso è diventata grande

(foto da Facebook)

Continua lo speciale sul Palio di Fucecchio: andiamo alla scoperta della contrada Samo


Fino a pochi anni fa Samo era la contrada simpatia. Per i non appassionati del Palio era quella parte per cui tifare solo perché era una delle poche che ancora non era riuscita a vincere la competizione. Lì, confinata nella cartina in basso a sinistra, Samo ogni tanto riusciva a tirare fuori la testa dal guscio e a far valere le proprie ragioni, ma mai fino in fondo. L'anno della svolta è stato il 2011, ovverosia il primo (e finora unico) Palio in bacheca per la contrada che allora gioì grazie al fantino Simone Mereu e a Narcisco. Il 22 maggio 2011 Samo scrisse il suo nome in calce al Palio delle Contrade dopo trent'anni di attesa.

Samo si trova a sud-ovest nel capoluogo comunale di Fucecchio, è una delle zone con meno abitanti del Comune ma è in costante crescita. La nascita della contrada si fa coincidere con quella della zona di Saettino - ancora oggi rimane l'omonima via - in riva all'Arno, al confine con Porta Bernarda. È la parte di Fucecchio dove la zona industriale si mescola con quella di Santa Croce, ma nonostante sia di confine permane una certa identità, come d'altronde in tutte le altre contrade. Samo però significa forza, coraggio, ardire, come dice il suo stemma: un leone rampante tagliato in obliquo e con i colori ufficiali, il rosso e il blu.

Samo: l'araldica e la storia

Il nome di Samo dovrebbe dire qualcosa ai grecisti, è infatti omonima di un'isola ellenica nel Mar Egeo, vicinissima alla Turchia. Ma che c'entra la Grecia con Fucecchio? Sembra strano qualcosa c'incastra: si narra infatti che i primi abitanti dell'area fossero proprio pastori e pescatori di origine greca. In passato era una specie di porto sull'Arno, proprio nella parte succitata che già all'epoca prendeva il nome di Saettino. Samo è fin dall'antichità una zona vasta, abitata solo per nuclei sparuti, ma questa disunità a livello morfologico non ha fermato la nascita di un forte sentimento di appartenenza.

Qualcuno avrà sentito nominare anche Nicolò Fortebraccio, condottiero al quale Samo lega a doppio filo la sua storia. E, come sempre quando si parla di Palio, la Storia e la Leggenda si intersecano: Fortebraccio era un capitano molto valoroso vissuto nel XV secolo, le cronache dell'epoca lo descrivono come audace e impavido. Se Samo ci può apparire come una zona tranquilla, è una sorta di contrappasso con l'animo di Fortebraccio: incapace di quiete, irascibile, sempre pronto all'azione. Piccolo sì, ma con gli attributi.

Tra il 1428 e il 1429 Fortebraccio è a Fucecchio senza soldo e viene assunto dai fiorentini per sottomettere Volterra. Una volta portato a termine il compito, si vede ridurre la condotta e preferisce essere licenziato per portare avanti il suo desiderio di una rivincita sull'odiata Lucca. Occuperà Buti e Pieve di Compito mettendo in fuga i lucchesi, prima che i fiorentini lo ingaggino di nuovo e dichiarino guerra a Lucca. Queste poche righe dicono molto sia su Fortebraccio sia sulla sua smania di avere sempre la meglio sui rivali. Paradossalmente Samo non ha rivali ufficiali, ma cova lo stesso spirito di rivalso che ha tenuto sottaciuto trent'anni prima del 2011.

Samo: il momento più bello

Dal maggio 2011 a oggi sono passati sei anni ma sono cambiate parecchie cose. Alessio Spinelli quella domenica è in Buca ma non come sindaco, bensì da assessore e alla fine della corsa commenterà dicendo che "è stato un Palio perfetto, con quel pizzico di tensione che non guasta mai". Il termine tensione va inteso anche in senso sportivo: quel pomeriggio infatti i carabinieri sono entrati in Buca portando via il fantino di Cappiano Andrea Farris e il fratello Daniele, per il parapiglia nato dopo la seconda battuta.

Il Palio sembra appannaggio delle Botteghe. In finale il fantino Francesco Caria su Misteriosu si invola fin dall'inizio verso il traguardo e a Botteghe sono pronti a far festa. C'è però qualcosa di atavico nelle contrade e i gialloviola ne sanno qualcosa. Caria perde colpi sul finale e Simone Mereu, all'esordio a Fucecchio, cavalca Narciso ma sembra volare su un Boeing. All'ultimo istante Samo supera Botteghe e vince al fotofinish, come in certe gare di atletica. O forse no?

I cavalli tagliano il traguardo sotto gli occhi del mossiere storico Daniele Masala. Non si sa chi ha vinto: Botteghe e Samo sono destinate a sudarsela ancora. Passano pochi minuti e la notizia è ufficiale, Mereu ce l'ha fatta, non poteva sognare un esordio migliore. I rossoblu hanno fatto come Fortebraccio, non si sono dati per vinti e hanno lottato fino all'ultimo istante. Dopo trent'anni, la prima gioia. Il momento più bello di sempre.

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