Sfratti e sgomberi a Firenze, Grassi (Frs) lancia l'allarme. La risposta di Amato (AL)

Tommaso Grassi, del gruppo consiliare 'Firenze Riparte a Sinistra'

“Basta con gli sfratti e gli sgomberi, l'emergenza abitativa a Firenze ha raggiunto livelli preoccupanti. L'assessora Funaro sbrogli la matassa tra direzione patrimonio e servizi sociali. Se il problema è una riorganizzazione degli uffici si faccia ma senza lasciare in mezzo alla strada intere famiglie”. Così Tommaso Grassi, capoguppo di Firenze riparte a sinistra, interviene dopo la manifestazione del Movimento di Lotta per la casa. E spiega: “La situazione denunciata pochi giorni fa, ovvero di una media di 100 sfratti al mese in città, è catastrofica. E il Comune, invece che occuparsene con serietà, ha chiuso le porte a ogni tipo di accoglienza temporanea per persone in emergenza abitativa”.
“Dove sono i tanto sbandierati alloggi volano? Quelli che a gennaio sono stati presentati come la panacea di tutti i mali? Non ne vediamo l'ombra – conclude Grassi – e dalle parole dell'assessora Funaro non possiamo che non ritenerci soddisfatti. Non si è fatto nessun passo in avanti nella gestione del problema casa a Firenze”.

Il comunicato di Amato (AL)

"Esplode l’emergenza abitativa ma il Comune blocca le accoglienze temporanee di famiglie e persone sfrattate o sgomberate, abbandonandole al loro destino, per una sola questione di bilancio, e l'assessore fa finta di nulla". E' sconcertata e indignata Miriam Amato, consigliera di Alternativa Libera, dopo la risposta dell'assessore Funaro al suo question time in Consiglio. "L'interruzione di nuovi inserimenti è disposto in modo tassativo dalla direzione dei servizi sociali", aggiunge la consigliera, che cita testualmente la comunicazione degli uffici comunali del 12 giugno scorso: "al fine di contenere la spesa sociale e di ricondurla nell’ambito della disponibilità del bilancio …, si ritiene improcrastinabile il blocco temporaneo, e fino a nuove disposizioni, degli inserimenti di persone e nuclei familiari( in particolare proveniente da sfratti e sgomberi il cui bisogno manifesto è conducibile prevalentemente all’emergenza abitativa) in qualunque struttura di accoglienza temporanea. Si dispone con decorrenza immediata, l’interruzione di nuovi inserimenti, fatta salve, esclusivamente, le richieste riguardanti nuclei familiari con minori in stato di grave e pregiudizievole disagio sociale, previa valutazione da parte del dirigente...”.
"L’amministrazione inizia ad ammettere di aver fallito le politiche di emergenza abitativa negli ultimi 10 anni - accusa Amato - in cui il grosso degli investimenti si è concentrato sull’accoglienza di primo livello, costosa e inadeguata, invece di provvedere a risolvere in modo definitivo il problema abitativo con gli alloggi erp.
L’accoglienza di primo livello consiste in strutture - prosegue la consigliera - in cui i nuclei familiari vengono separati e che per organizzazione e caratteristiche nascono per affrontare problemi psico- socio-sanitari complessi, con la presenza di personale 24 H e forti limitazioni della libertà per gli ospiti".
"L’accoglienza di secondo livello è ancora un’incognita - sottolinea Amato - si parla di un progetto per 350 posti, che nella realtà dovrebbero essere circa 150 alloggi, mentre gli sfratti continuano a superare la cifra di 100 al mese: una risposta insufficiente. Probabilmente all’amministrazione importa dire che sta facendo qualcosa, - incalza la consigliera - anche se ancora una volta non è in grado di dare risposte, costringendo le famiglie in uno stato di emergenza infinita, e quindi costretti nei casi estremi anche ad occupare, visto che entrambe le tipologie di accoglienza non accompagnano le famiglie verso una forma di stabilità, così dopo un certo periodo si ritrovano nuovamente nell’incapacità di sostenere un affitto ai prezzi di mercato".
"Il Comune ancora oggi non ha risposte adeguate - critica la consigliera - aumenta la richiesta degli alloggi ERP e abbiamo 2100 persone circa in lista: il bando erp del 2016 è stato pubblicato con più di due anni di ritardo rispetto al 2014, in cui era previsto, ed il precedente bando del 2012 ha garantito l’assegnazione a solo il 3% degli aventi diritto. Ad oggi abbiamo 2198 persone in graduatoria", conclude Amato.

Fonte: Comune di Firenze - Ufficio Stampa

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