Fernando Arrabal sceglie Volterra per presentare la sua ultima opera teatrale 'Dalì vs. Picasso'

IN ANTEPRIMA INTERNAZIONALE

DALI’ VS PICASSO

Di Fernando Arrabal

Con Manola Nifosì, Sergio Aguirre, Elena Fabiani e Luigi Monticelli

Scenografia Cristina Conticelli

Costumi Alessandra Vadalà

Sartoria Maria Teresa Oteri

Disegno luci Giovanni Berti

Regia Manola Nifosì e Sergio Aguirre

Una produzione AttoDue e Festival Internazionale del Teatro Romano di Volterra

7 Agosto 2017

ore 21,30

TEATRO PERSIO FLACCO

Via dei Sarti - Volterra

Il grande Maestro spagnolo Fernando Arrabal sceglie Volterra per presentare la sua ultima opera teatrale dedicata all’anniversario dell’opera “Guernica” di Picasso.

L’autore ci onora della sua presenza per questa speciale serata

Parigi 1937: Dalì e Picasso si confrontano in un dialogo teso e devastante sulle loro due opere emblematiche: Costruzione molle con fagioli bolliti e Guernica. 

Scontro fra Titani.

Scontro tra generazioni.

Scontro fra padre e figlio.

Dalì sceglie Picasso come padre, ne cerca l’attenzione e il riconoscimento per poi poterlo “uccidere”, affascinato dal pensiero freudiano che vede un “eroe” in tutti coloro che “si rivoltano contro l’autorità paterna e la dominano”.

Così lo scontro si materializza. Campo di battaglia è l’artista e il suo “impegno”:
opere che illustrano, documentano, denunciano didascalicamente; oppure opere che rappresentano, interpretano e traducono la realtà in un linguaggio diverso e universale?

Parlare del proprio tempo in una lingua fuori dal tempo, tanto da diventare “pericolosi” e “contro”, in questa ambizione di eternità. 

Le donne, che assistono, sembrano relegate al ruolo stereotipato e passivo di generatrici del desiderio, muse  necessarie alla creazione. Ma eccole dettare le regole del gioco, a cui tutti stanno partecipando più o meno consapevoli, e la situazione si ribalta: Dora e Gala, come “deus ex machina”, spostano le pedine sullo scacchiere. Mentre Dalì e Picasso entrano ed escono dai loro quadri in un gioco che trasforma continuamente il paesaggio. 

Un gioco che “decontestualizza” gli oggetti per “ricontestualizzarli” alla ricerca delle “risposte”, attraverso le piccole miserie umane, le ambiguità, verso la rivelazione ed il colpo di scena finale.

 

Fonte: Ufficio Stampa

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