Don Biancalani, la solidarietà della Chiesa protestante

La Chiesa Protestante Unita manifesta incondizionata solidarietà a don Massimo Biancalani, parroco di una parrocchia cattolica cattolica che è stato oggetto, fin dallo scorso 19 agosto, di una campagna diffamatoria e di gravi minacce per aver diffuso una foto in cui ritraeva i migranti che aiuta pastoralmente, dentro una piscina.
«Le minacce a don Biancalani sono la cifra dell'imbarbarimento profondo della nostro società - afferma il Rev. Andrea Panerini, Decano nazionale della Chiesa Protestante Unita - e di come sia urgente una rilettura non solo del "Trattato sulla tolleranza" di Voltaire ma anche dei basamenti della fede cristiana, come il capitolo 25 del Vangelo di Matteo, in cui il Cristo ci annuncia il giudizio, un giudizio che verrà esplicato sul cosa avremo e non avremo fatto nei confronti delle persone più deboli, dei fratelli più piccoli.»
Don Biancalani domani dovrà vedersela con l'annunciata presenza minacciosa di militanti neonazisti alla sua funzione domenicale. «Questi sono metodi squadristici che non possono essere accettati in un paese civile e democratico nel 2017 e se non vengono ostacolati il Governo ne è complice - afferma chiaramente il Rev. Panerini - in quanto anche la libertà d'espressione ha un limite invacabile nella dignità dell'altro. Anche io due mesi fa ho avuto minacce simili dallo stesso settore politico per una partecipazione al Gay Pride - prosegue il Decano - e l'unica cosa che mi sento di dire al fratello Biancalani è di non perdere mai la fiducia nel Signore e nella sua giustizia. Come diceva Lutero, la nostra coscienza è prigioniera della Parola di Dio, che ci ordina imperativamente di essere dalla parte dei più deboli, a prescindere da cosa potrà dire o fare il mondo. Le nostre preghiere sono con te, caro Massimo.»

Ufficio Stampa Chiesa Protestante Unita

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