Maciste contro Tutti, 25 anni dopo: Prato accoglie i 'fedeli alla linea'

Maciste contro Tutti a Prato (foto Jonida Mansaku)

Sono passati ben 25 anni da quel significativo concerto al Festival delle Colline di Prato, dove 'Maciste contro Tutti' sancì il definitivo passaggio dai CCCP ai CSI, assieme ai compagni di viaggio Ustmamò e Disciplinatha. "Siamo ancora vivi e siete ancora vivi", commenta Gianni Maroccolo dal palco del Teatro Politeama Pratese (location obbligatoria per le cattive notizie sul fronte maltempo), e di fedeli alla linea ieri ce n'erano veramente tanti, con il pugno alzato e il cuore verso gli amplificatori. Uno squadrone che ha cambiato le sorti della musica alternativa italiana, tra la vecchia guardia (Canali, Maroccolo, Zamboni, Magnelli, Di Marco, addirittura Fatur) e il grande assente Giovanni Lindo Ferretti, da anni tornato sui monti di Cerreto Laghi e fedele alla sua particolare ortodossia, tra cavalli e conservatorismo spinto. Un concerto evento quello di ieri che ripercorre con fedeltà Epica Etica Etnica Pathos, con pezzi come Narko'$ e Baby Blue, Annarella e Mozzill'o Re, oltre ad altri brani simbolo (Emilia Paranoica immancabile). Ospiti d'eccezione come Max Collini, Francesco Di Bella e Peppe Voltarelli si sono alternati sul palco, assieme all'immancabile Angela Baraldi. Quest'ultima faceva il paio con Ginevra Di Marco, il punk e la tradizione, la furia iconoclasta e l'ortodossia. Non finisce qui: Massimo Zamboni, fresco dell'ultima uscita Nessuna voce dentro edito da Einaudi, si preparerà a celebrare i 100 anni delle Repubbliche socialiste sovietiche in un 'comizio' assieme a Collini, Baraldi con band al seguito. Le foto della serata di Prato sono a cura di Jonida Mansaku per gonews.it.

Elia Billero

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