Morte Niccolò Ciatti, il padre ricevuto a Palazzo del Pegaso: "Vorrei il processo in Italia"

(foto da Facebook)

È stato srotolato uno striscione sulla facciata del Palazzo del Consiglio regionale, scritta nera su fondo giallo: “Giustizia per Niccolò Ciatti”.


 Il padre di Niccolò Ciatti, il giovane ucciso quest’estate a Lloret de Mar, alle 12.30 sarà ricevuto dal presidente del Consiglio, Eugenio Giani e dall’Ufficio di presidenza dell’assemblea regionale nello studio del presidente. Con Giani l’ufficio di presidenza, i capigruppo, i consiglieri regionali che via via si sono recati nello studio del presidente, che al termine dell’incontro ha srotolato uno striscione sulla facciata del Palazzo del Consiglio regionale, scritta nera su fondo giallo: “Giustizia per Niccolò Ciatti”.

Il padre, interrogato dai giornalisti sulla possibilità che l'aggressore sia scarcerato, ha detto: "Non ho visto fino alla fine il video dell'aggressore, però so esattamente quello che ha fatto questa persona. Ha voluto uccidere Niccolò, sapeva benissimo quello che faceva, ha voluto ammazzarlo volontariamente. È impensabile che possa essere scarcerato, però la richiesta c'è. Il giudice dovrà decidere entro 15 giorni. E spero che non succeda, non può succedere",

L'uomo ha anche parlato della possibilità che il ceceno accusato dell'aggressione sia giudicato in Italia: "Devo dire che se fosse possibile, preferirei che fosse giudicato da un tribunale italiano. Non perché abbia sfiducia nelle autorità spagnole, però è una sensazione che provo, nel senso che qui siamo a casa. Solo per questo. Mi auguro che anche le autorità spagnole sicuramente faranno il loro dovere, non credo di avere dubbi ma se ci fosse una possibilità di estradizione certo che la vorrei".

Intanto proprio sulla vicenda dell'estradizione si è discusso in Parlamento. Nella risposta del Ministro della Giustizia Orlando alla question time sull'argomento presentata da Massimo Parisi (Ala - Scelta Civica) questa possibilità viene esclusa: "Al momento - si legge - non esistono i presupposti per formulare la richiesta di estradizione tenuto che allo stato si procede a carico di ignoti"

Il padre di Niccolò ha anche ringraziato il presidente Giani e tutto il consiglio. “Siccome le cose saranno lunghe purtroppo, abbiamo bisogno della vicinanza di tutti. E' l'unica cosa che posso fare, non ho altro”.

Il Consiglio regionale si mobilita   

“In assoluta unanimità, come testimonianza e presidio, e perché tutto il mondo si renda conto che tutti i 3 milioni e secentomila abitanti della Toscana chiedono giustizia per Niccolò Ciatti. Questa è una vicenda che può coinvolgere ciascuno dei nostri ragazzi”. Così il presidente del Consiglio regionale, Eugenio Giani, durante l’incontro con Luigi Ciatti.

“Ci interessa essere vicino alla famiglia Ciatti, perchè giustizia sia fatta”, ha detto Giani, annunciando che nel prossimo Consiglio “presenteremo una risoluzione perché le autorità e i giudici spagnoli sappiano che tutta la Toscana, direi tutta Italia, in questi momenti sono vigili e attenti verso di loro. Che non ci sia giustizia per una cosa così palese, evidente, drammatica è una cosa che nel mondo civile non ci possiamo permettere”.

 

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