Mistero Buffo al Sete Sóis Sete Luas: omaggio a Dario Fo

Mario Pirovano

Sabato 14 ottobre il Centrum Sete Sóis Sete Luas di Pontedera ospita lo spettacolo che ha segnato il teatro del Novecento, Mistero Buffo di Dario Fo, interpretato da Mario Pirovano.

A un anno dalla morte del grande drammaturgo e attore, che del Festival Sete Sóis Sete Luas è stato presidente onorario insieme a José Saramago, il Centrum SSSL presenta Mistero Buffo interpretato da Mario Pirovano. Tra i tanti spettacoli, scritti e interpretati da Dario Fo, che è stato anche l’ultimo italiano insignito del Premio Nobel per la letteratura, «Mistero buffo» è il più noto. Dal ’69 ad oggi è stato riproposto in oltre 5.000 allestimenti in Italia e all’estero e viene ormai considerato un ‘classico’ del Novecento.  Sono passati quasi 50 anni da quando è andato in scena per la prima volta, suscitando polemiche ma anche grande entusiasmo tra gli spettatori, ma questo spettacolo  conserva intatta tutta la sua carica corrosiva e la sua comicità.

Mistero Buffo è composto di giullarate, sulle radici del teatro popolare della commedia dell’arte e dei misteri. Cosa vuol dire mistero? Il termine “mistero” è usato già nel II°- III° secolo dopo Cristo per indicare una rappresentazione sacra. Un mistero buffo è dunque uno spettacolo grottesco, una rappresentazione che nasce dal popolo, un mezzo di espressione popolare ma anche di provocazione e di agitazione delle idee. Sabato sera a trasportare lo spettatore nella dimensione delle farse medievali provocatorie e dissacranti, e nella comicità viva della Commedia dell'Arte saranno, oltre alla ricchezza del testo, le capacità istrioniche di Mario Pirovano.

Mario Pirovano presenterà al Centrum Sete Sóis Sete Luas quattro giullarate tra le più appassionanti del "Mistero Buffo": "La fame dello Zanni" che racconta la storia di una fame atavica attraverso sproloqui e contorsioni da funambolo; "La Resurrezione di Lazzaro" che è la descrizione parodistica del miracolo più popolare del Nuovo Testamento, vissuto come grande happening del tempo; "Il Primo Miracolo di Gesù Bambino" che costituisce il poetico racconto tratto dai Vangeli apocrifi: come il piccolo Jesus, che fa volare gli uccellini di argilla fatti dai compagni, reagisce alla prepotenza di chi glieli distrugge; "Bonifacio VIII" che ci presenta il Pontefice prima nella magnificenza della sua vestizione, poi nel suo incontro-scontro con Gesù. Classico anacronismo medioevale, teso a sottolineare l'immensa differenza tra i due.

In questa pièce Pirovano realizza uno spettacolo dal sapore beffardo e profetico che, attraverso il genio di Dario Fo, ci ricollega alla tradizione del teatro popolare risalente al Medio Evo, Dario Fo per anni ha raccolto documenti di teatro popolare di varie regioni italiane e li ha ricostruiti in uno spettacolo omogeneo in cui le capacità mimiche dell'attore sono il mezzo principale dell'espressione teatrale. La lingua in cui viene recitato è infatti un particolare insieme di dialetti delle regioni settentrionali e centrali dell’Italia, ma è sempre perfettamente comprensibile grazie alla forza della gestualità che accompagna la narrazione. Si tratta di un monologo senza scenario, senza musica, senza costumi, che sollecita l’immaginazione e la partecipazione degli spettatori al punto da rendere quasi visibile, sulla scena, una molteplicità di personaggi, di oggetti e di luoghi.
Lo spettacolo sarà preceduto dall’inaugurazione della mostra di arte contemporanea “Paisajes inquietantes” dell’artista Luís Ibañez e da una presentazione di danza contemporanea a cura del Centro di Formazione per le Arti Lucia Galletti.

Fonte: Centrum Sete Sóis Sete Luas

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