Aggressione all'Ambrogiana, la bilancia delle ipotesi. Ancora smarrito il cellulare della ragazza

Viale Umberto I a Montelupo Fiorentino

Il caso dell'aggressione della 17enne al parco dell'Ambrogiana di Montelupo Fiorentino sta tenendo banco tra le conversazioni da bar e dai social, tanto da sentire versioni diverse ogni volta da parte di chi è vicino ad amici e parenti della vittima. Nonostante l'appello sempre valido affinché chi abbia visto qualcosa parli alle autorità, i momenti 'bui' di quella notte tra venerdì 13 e sabato 14 danno adito a supposizioni e a indizi su cui poter aggrapparsi per teorie di ogni sorta. Le ore in cui la compagnia con cui era uscita non ha più trovato la ragazza e ne ha denunciato la scomparsa alle autorità, fino al ritrovamento vicino al tunnel di viale Umberto I, sono quelle più difficili da ricostruire.

Forse alimentati dai rumours della stampa o da congetture che possono avere validità, sta prendendo piede l'ipotesi che la mano, o le mani, che hanno colpito la ragazza appartengano a delle donne e non a degli uomini. Gelosia? Invidie? Liti pregresse? Non lo possiamo sapere. Sono così vasti gli orizzonti per questo 'giallo' che tutto potrebbe essere ancora possibile, nonostante siano passati diversi giorni dai fatti e le indagini siano andate avanti. Sembra chiaro che una lite con delle ragazze all'interno della discoteca ci sarebbe stata.

La giovane interrogata all'ospedale 'San Giuseppe' di Empoli non avrebbe affermato dettagli significativi, ma date le condizioni di salute è difficile che possa dare un quadro chiaro e completo della situazione al momento. Quello spetta agli investigatori, che l'hanno vista ieri. Al nosocomio empolese ieri c'era anche qualcun altro che voleva prepotentemente entrare per vedere la ragazza, sembra accertato secondo quanto affermato dal padre. L'uomo, ancora visibilmente scosso per com'è stata ridotta la figlia, ha anche detto che "non vorrei che qualcuno non voglia lasciare il lavoro incompiuto", spiegando dunque che gli aggressori avrebbero fatto ritorno in corsia per zittire la ragazza o peggio ancora perpetrare nuovi atti di violenza. Difficile credere a questa ipotesi da thriller, ma le certezze in questo caso sono ben poche.

Ieri inoltre si è parlato delle comunicazioni via chat che la 17enne ha tenuto nell'arco della giornata di sabato fino al messaggio 'macabro' delle 5.40 ricevuto da un caro amico: "Domani sarò morta, addio". Gli investigatori affermano che quel messaggio è partito quando la ragazza aveva già smarrito il telefono. Prima invece ci sarebbe stata una telefonata partita verso un'amica della giovane, afferma il quotidiano 'Il Tirreno', dove però anche stavolta dal capo del telefono non vi era la minore colpita. Tutt'ora lo smartphone non si trova più: è un pezzo mancante del puzzle che potrebbe essere veramente utile agli uomini del commissariato di Empoli. Oltre ai messaggi ricevuti che sono stati resi noti alla stampa potrebbero esserne altri che i destinatari non hanno ancora divulgato. Vi possono essere state anche telefonate fatte, richieste d'aiuto o messaggi di altro tipo da rintracciare per completare il quadro della 17enne e dei 'nemici' che l'hanno colpita quella notte.

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