Rubavano l'oro e lo rivendevano fuso nei circuiti legali: 5 misure cautelari

aggressione castelfranco

Oro 'sporco' rimesso in vendita in circuiti legali come gioiellerie e laboratori orafi complici dopo essere stato fuso. L'operazione dei carabinieri della compagnia di Pontedera chiamata 'Golden Daytona' sta portando a 5 provvedimenti cautelari emessi dal tribunale del riesame di Firenze: il raggio di azione era la Valdera, la Lucchesia e la provincia di Livorno. Due orafi e due gioiellieri italiani, oltre a due pregiudicati slavi (la famiglia risiede tra Pisa e Pontedera) sono gli arrestati: ricercato all'estero è proprio uno di questi ultimi. Si cerca all'estero anche un'altro complice. Per quanto riguarda la refurtiva, 6 kg di oro e gioielli sono stati sequestrati, risalenti a 78 tra furti e rapine in Toscana e non solo (in gran parte tra le province di Pisa, Firenze, Lucca  e Livorno). I colpi nel corso degli anni sono stati valutati in oltre 500.

Nei laboratori orafi di Pontedera e di Cecina, i titolari ottenevano quanto rubato in villa, fondevano parte dell'oro rubato e cedevano i monili a due fratelli gioiellieri di Lucca per la successiva rivendita nel circuito legale.

Dei monili e preziosi tuttora sequestrati, per circa la metà è stato possibile individuare i legittimi proprietari, meno di un terzo quella restituita ad un laboratorio orafo per effetto della decisione del Gip del Tribunale di Pisa.

Gli arrestati sono Rubio e Giuseppe Cerri, soci delle due gioiellerie di Lucca, di 53 e 48 anni, Pietro Spinella titolare del laboratorio orafo di Cecina, di 58 anni, Vincenzo Celentano, titolare del laboratorio orafo di Pontedera, di 56 anni. Loro si trovano al momento agli arresti domiciliari. Per Agim Zuka e Advus Haliti, di 35 e 22 anni, è stato disposto il trasferimento in carcere ma come già asserito, uno dei due è ricercato.

Le tappe salienti dell’indagine, condotta anche con intercettazioni, interessano i sequestri 'collaterali' operati dai carabinieri:
-    il 6 novembre ed 22 dicembre 2015, rispettivamente a Cecina e Piombino, a carico di un gioielliere, per oltre 1,5 kg di oro e 16mila euro in denaro contante;
-    il 21 aprile 2016 in Pontedera, Cecina e Lucca, a carico dei due orafi e due gioiellieri, per oltre 4,5 kg di oro, orologi di pregio (tra cui 3 Rolex, uno provento di furto in provincia di Torino), munizionamento illecitamente detenuto (25 cartucce cal. 9x21), nonché una porzione di immobile adibito a laboratorio orafo clandestino.

Il provvedimento cautelare, emesso dal Tribunale Distrettuale del Riesame di Firenze, giunge al termine di un lungo giudicato. Nel dicembre 2016 il Gip del Tribunale di Pisa rigettava la richiesta di misure cautelari della locale Procura della Repubblica. Il tribunale distrettuale del Riesame di Firenze, a luglio 2017, accoglieva il ricorso della Procura pisana emettendo un'ordinanza di custodia cautelare a carico dei 6 indagati, con la successiva esecuzione subordinata al giudizio della Corte di Cassazione. Il pronunciamento arriva il 19 dicembre scorso, rigettando il ricorso degli indagati e dando efficacia al giudizio cautelare.

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