Città Metropolitana, Nardella: "Non ci sarà una Giunta. Deleghe ai consiglieri"

Dario Nardella

Approvato stamani in Palazzo Vecchio il Regolamento del Consiglio Metropolitano di Firenze illustrato all'Assemblea dal Sindaco metropolitano Dario Nardella. 18 i voti favorevoli (compreso quello del Sindaco), mentre si è astenuto il consigliere dei Cinque Stelle.
"Ora entriamo nel vivo dei lavori della Città Metropolitana. Con il Regolamento provvisorio potremo lavorare per varare il nuovo Statuto che consentirà al nuovo ente di insediarsi definitivamente, dal primo gennaio 2015, al posto della Provincia".
Gli obiettivi "sono molto chiari: innanzitutto portare a regime il risparmio dei costi politici legati al funzionamento della vecchia Provincia e avviare da subito quelli che sono gli obiettivi strategici della Città metropolitana: la semplificazione del rapporto tra istituzione e cittadini, a partire dallo snellimento della burocrazia, regole più semplici, il protagonismo dei Comuni, un quadro chiaro delle competenze e delle responsabilità nel rapporto con lo Stato e con la Regione".

La Città Metropolitana "non è altro che uno strumento a servizio dei Comuni, dei territori e dei Sindaci e al tempo stesso un'opportunità di sviluppo del nostro territorio: abbiamo tante aziende, fabbriche importanti, un ricco tessuto di piccole e medie imprese, e un patrimonio culturale inestimabile. Vogliamo valorizzare tutto questo con determinazione".
Approvato il Regolamento ora si lavorerà alla stesura dello Statuto. A riguardo Nardella ha voluto esplicitare alcune indicazioni, con una sottolineatura: “E' mia intenzione attribuire deleghe ai consiglieri metropolitani, ma questo non deve appesantire la governance istituzionale. Mi preme chiarire che non esiste e non esisterà alcuna Giunta metropolitana. C'è solo il Consiglio metropolitano”.

Lo Statuto. Lo Statuto, che dovrà essere formalizzato e approvato nel corso delle prossime tre Assemblee metropolitane, deve per Nardella seguire criteri generali, contenere regole valide per tutti che consentano di praticare le differenze di genere, di età e cultura; deve essere redatto con un linguaggio di facile comprensione; le regole devono essere chiare e indispensabili, in modo da evitare una giungla di norme; si devono ridurre costi e tempi nelle pratiche con ampio ricorso all'informatizzazione, ridurre costi e tempi nelle decisioni degli organi della Città metropolitana. I responsabili dei diversi settori devono essere identificabili con chiarezza. Infine lo Statuto dovrà contenere indicazioni per semplificare le modalità di accesso ai servizi.

Il Piano strategico metropolitano. Lo Statuto potrà "contenere elementi di grande innovazione anche dal punto di vista degli strumenti del territorio, a partire dal Piano strategico metropolitano, occasione per una nuova pianificazione integrata e omogenea del territorio". A questo riguardo bisogna far tesoro della legge regionale sulle partecipazioni per coinvolgere la cittadinanza e anche per ottenere dei finanziamenti.
“Dobbiamo immaginare la Città metropolitana - ha detto il Sindaco - come uno strumento di servizio ai Comuni e nuovo elemento che non sostituisce la Provincia e si frappone tra Comuni e Regione: in questo modo sarebbe una riedizione in salsa nuova della vecchia Provincia”. La piena legittimità democratica del nuovo ente e la sua capacità attrattiva, ha mosso anche Comuni di altre Province (Arezzo, Prato, Siena, ma anche Pistoia) a guardare con interesse a un possibile coinvolgimento.
Lo Statuto, perciò, "può prefigurare strumenti di espansione della Città Metropolitana” e può spingere anche verso forme di aggregazione tra Comuni che sono peraltro state sperimentate con successo in Mugello e in Valdarno.
Ciascun Comune può diventare capofila per tutti gli altri laddove ha sviluppato delle eccellenze, in un'ottica di unificazione dei servizi.

L'organizzazione interna dell'ente. A disposizione Gruppo tecnico. Costituto intanto un gruppo tecnico che farà da riferimento e supporto per l'attività del Consiglio Metropolitano nell'elaborazione dello Statuto. E' composto da Giacomo Parenti, Direttore generale del Comune di Firenze; Manuele Braghero, Capo di Gabinetto del Comune di Firenze; dal Segretario Comunale di Firenze Vincenzo Del Regno; dal Segretario Generale della Provincia di Firenze Tiziana Picchi; dal Segretario generale del Comune di Empoli Rita Ciardelli. Il gruppo tecnico può offrire una disponibilità settimanale per incontri di approfondimento.
Da Nardella sguardo favorevole su un tavolo politico dei portavoce delle diverse liste rappresentate in Consiglio metropolitano, ma non a una conferenza dei capigruppo (“mi sembrerebbe fuori luogo”) Si intende utilizzare gli spazi di Palazzo Medici Riccardi per ricondurvi gli uffici della Provincia e ridurne le spese d'affitto in edifici che non sono di proprietà. In Palazzo Medici Riccardi sarà agevolato il lavoro delle liste rappresentate in Consiglio metropolitano.

Il dibattito

Il Consiglio Metropolitano di Firenze ha approvato il Regolamento provvisorio del Consiglio metropolitano di Firenze; provvisorio perché finalizzato all'attività dell'Assemblea nel lavoro che da qui alla fine dell'anno porterà all'approvazione dello Statuto e all'attività propedeutica all'insediamento definitivo della Città Metropolitana a partire dal 1 gennaio 2015.
L'illustrazione del Regolamento e delle linee guida per lo Statuto da parte del Sindaco Metropolitano Dario Nardella hanno dato luogo al confronto tra le forze politiche.
Riccardo Lazzerini (Città Metropolitana Territori Beni Comuni) ha sottolineato l'aspetto della partecipazione. "E' necessario - ha detto - che ognuno di noi abbia assistenza tecnica e riferimenti per poter approfondire. Sono d'accordo sulla tempistica da rispettare ma vorrei avere il tempo di elaborazione dei contenuti. Mancano le Commissioni e quindi siamo carenti di momenti di riflessione". Secondo Lazzerini "siamo stati abbandonati a noi stessi. C'è bisogno di supporto per statuto che vedo più grande di noi".

Benedetta Albanese (Pd) apprezza il testo snello del Regolamento: "Dobbiamo avviarci alla rapida approvazione dello Statuto. Ci vogliono strumenti non farraginosi che non incastrino in clausole che più che garantiste diventano trappole".
Per Marco Semplici (Forza Italia) sarebbe opportuno creare un organo (conferenza di programmazione ad esempio) che dia la possibilità di un confronto sull'organizzazione dell'ente.

Saverio Galardi (Movimento Cinque Stelle) trova "necessario per ogni lista avere stanze in cui poter lavoro. I risparmi della politica non stanno nelle stanze, ma nelle spese. Sono dell'idea che sia necessario che l'ente preveda il suffragio universale. Non ho approvato e non condivido il Regolamento provvisorio. No al mantra della velocità garantita".

Sull'aspetto organizzativo Semplici (Forza Italia) ha spiegato come si debba tenere conto "del corpo elettorale e che ci chiedo conto del nostro lavoro. Rappresento circa 70 consiglieri comunali. Ad oggi non ho una sede in cui poter lavorare".
Per Stefania Collesei (Pd) il dibattito sull'elezione diretta resta aperto, ma per come è stata pensata la legge attuale diventa impossibile inserirla nello Statuto, sull'elaborazione del quale concentrare tutte le forze.
Circa il Regolamento sì a quello provvisorio, ma "il prossimo dovrà essere più elaborato. Invito il Sindaco a convocare non solo i sindaci della Conferenza metropolitana ma anche i cinque Presidenti dei quartieri di Firenze nella fase di redazione dello Statuto". La proposta di Collesei è stata approvata.

Anna Ravoni (Liste Civiche per la Città Metropolitana) ha lamentato la fretta dei lavori, "mi auguro sia legata al mettersi in marcia. Mi auguro per le prossime sedute di avere i documenti in anticipo". Di Ravoni la proposta di definire il Regolamento provvisorio e non definitivo. Proposta che è stata accolta.

Viceversa non sono state accolte le proposte (Cinque Stelle, in particolare, e Liste Civiche) relative alla possibilità per i consiglieri di poter presentare più di un emendamento agli articoli dello Statuto o di poter presentare gli emendamenti (Semplici, Forza Italia) anche nel corso dei lavori piuttosto che entro e non oltre il quinto giorno antecedente la seduta di Consiglio (come previsto dal Regolamento provvisorio approvato).

Massimilano Pescini (Pd) ritiene "sterile il dibattito sulle stanze. Sarà certamente compito del gruppo tecnico di fornire strumenti idonei al lavoro di ciascun consigliere, ma è necessario limitare le spese. Dobbiamo essere l'esempio della semplificazione". Galardi (Cinque Stelle) ha replicato di volere "avere gli strumenti per lavorare al meglio. L'opposizione è costituita da soggetti che non hanno la giusta strumentazione per poter gestire al meglio i lavori".

Circa il Regolamento "è provvisorio. Abbiamo la necessità di essere molto veloci nel capire il funzionamento dall'ente, che non dipende solo dal Regolamento e dallo Statuto ma dal Piano strategico, dalla legge nazionale di stabilità e dalla forza data alla Città metropolitana". Disaccordo di Pescini su una proposta di Galardi (Cinque Stelle) per consentire a cittadini di presentare direttamente emendamenti. I cittadini possono fare riferimento ai consiglieri.

Circa gli emendamenti, poterne presentare uno è più che sufficiente perché non esclude che si possa scegliere che il testo sia votato per punti. Brenda Barnini (Pd), che ha guidato i lavori di chiusura dell'Assemblea Metropolitana, ha dato mandato al Segretario Generale della Provincia di Firenze di organizzare gli spazi necessari entro una settimana proponendo alle liste una sede opportuna per poter effettuare i lavori.

“Mentre discutiamo di prospettive per la Città metropolitana di Firenze e del suo essere strumento dei Comuni – dichiara il consigliere metropolitano di Firenze Angelo Bassi (Pd) - l'opposizione dei Cinque stelle indugia sui massimi sistemi del funzionamento della democrazia, facendo geometria sugli emendamenti, ma si attarda a chiedere una stanza e una segreteria in Palazzo Medici Riccardi. Non mi pare un inizio promettente per gli amici di Grillo”.

Ognuno deve avere la possibilità di interloquire con il gruppo dei tecnici.
Circa la proposta di poter presentare più emendamenti agli articoli dello Statuto da parte di una stessa lista, Barnini trova preferibile che ogni singolo emendamento abbia al suo interno più di un contenuto. Ogni consigliere può concentrarsi così su un intervento più costruttivo.

Sulla base del Regolamento provvisorio approvato ciascun consigliere potrà intervenire nella discussione per una massimo di cinque minuti.  Tra quindici giorni la prossima Assemblea Metropolitana.

Fonte: Provincia di Firenze

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