Carismi, l'ex assessore Guazzini: "Non perdere altri posti di lavoro e rimanere sul territorio"

"L'acquisto della Cassa di Risparmio di San Miniato da parte del Crédit Agricole fa pesare molte incognite sul futuro delle imprese e delle famiglie del Valdarno Inferiore.

Le cause che hanno determinato questa situazione sono note: di fronte alla perdita di oltre 60 milioni sull’esercizio 2015, tutte le trattative dirette sono fallite finché non si è arrivati ad un intervento di salvataggio della Banca Centrale, che ha risolto la situazione trovando un acquirente forte nel sistema bancario internazionale, che dovrebbe garantire la salvaguardia dell’istituto
bancario e la tutela dei rapporti in essere e dei risparmi: tutti obiettivi che però non possono essere considerati pacifici, e su cui occorrerebbe che le istituzioni, la politica e i sindacati avessero un ruolo di controllo e vigilanza forte.

Non si dovrà assolutamente passare sopra alle responsabilità di amministratori e dirigenti che hanno portato, in questi anni di crisi, alla situazione che ha reso necessario l’intervento di salvataggio. Lo richiedono le più elementari esigenze di trasparenza, di fronte a una situazione che ha determinato e determinerà comunque perdite significative per famiglie, imprese e per  l'intero sistema economico comprensoriale.

E, sul piano politico, non si può non ricordare, per trarre le necessarie conseguenze per il futuro, che anche il peso, certo non determinante, che le rappresentanze delle istituzioni locali  avrebbero potuto esercitare se si fossero mosse con compattezza e coerenza su un indirizzo unitario di salvaguardia degli interessi generali del territorio e di garanzia di un corretto rapporto con i sistemi d'impresa, non ha potuto esprimersi perché c'è sempre stato chi ha privilegiato la ricerca di interlocuzioni dirette e personali a favore di propri progetti e di propri programmi, e, per coltivare il proprio sistema i relazioni, non ha esitato nemmeno, in tempi recenti, a votare a favore di consistenti aumenti ai compensi di dirigenti che hanno poi avuto i risultati che, ora, sono sotto gli occhi di tutti. Anche in questo come in altri casi, si è potuto misurare come atteggiamenti di autosufficienza, ricerche di rapporti privilegiati con poteri e istituzioni esterne, che hanno caratterizzato in questi anni il comune di San Miniato, alla lunga non siano affatto paganti.

Molte questioni attendono di essere chiarite: quale sarà l’entità dei tagli al personale (che sicuramente ci saranno, a seguito di una riorganizzazione annunciata, che non sarà certamente né indolore né a costo zero)? Il prevedibile ridimensionamento delle filiali con conseguente riduzione del livello dei servizi resi sul territorio, di che entità sarà? In quali aree verrà dislocato?
E soprattutto, in una situazione in cui si prevede un accorpamento degli uffici generali e di direzione con quelli di altre sedi lontane da San Miniato, dove andrà la testa di Carismi? Quali possibilità ci saranno di salvaguardare almeno in qualche misura il ruolo che la Cassa ha svolto nei confronti del nostro distretto industriale? E quale sarà, dopo l'operazione di salvataggio, il peso e quindi il valore residuale della Fondazione Carismi? Quale perdita economica registrerà?Quale sarà il valore delle azioni della Fondazione e quali le conseguenze sui piccoli azionisti? Di
quanto sarà ridimensionato il ruolo storico della Fondazione a sostegno del territorio?

I punti che credo dovranno essere tutelati con priorità assoluta sono:
1) la massima salvaguardia possibile dei livelli occupazionali di un personale dipendente caratterizzato da alti livelli di conoscenza del distretto conciario-calzaturiero toscano: non dovranno esserci ulteriori perdite occupazionali dopo quelle determinate dall'accordo sindacale sui 147 esuberi;
2) la garanzia della piena operatività della banca verso i risparmiatori, le famiglie e le imprese;
3) il mantenimento dell’identità e del legame col territorio di Carismi e il mantenimento almeno parziale del “cervello strategico” della banca a San Miniato".

Manola Guazzini



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