Romitorio, Legambiente: "Uno scempio. Chiediamo maggiori indagini"

Facciamo il punto sullo  “SCEMPIO DEL ROMITORIO”,  la strada realizzata su un antico sentiero delle colline castagnetane al confine con San Vincenzo, contro la quale il 14 agosto oltre 100 cittadini risposero all'appello lanciato da Legambiente e di numerose associazioni del territorio e “camminarono”  per richiedere il blocco dei lavori.

In seguito alle richieste di Legambiente di verificare la corrispondenza dei lavori effettuati  a quanto comunicato dall’Azienda Agricola La Valle di Donoratico, i Carabinieri Forestali hanno accertato e verbalizzato irregolarità, per le quali gli atti sono stati trasmessi al Comune di Castagneto Carducci ed alla Procura della Repubblica di Livorno.

In particolare l'entità degli interventi rilevati dai Carabinieri Forestali sono tali da richiedere la “autorizzazione paesaggistica” del Comune e non una semplice “comunicazione”, come l'Azienda aveva documentato e trasmesso alle autorità competenti. In pratica non si tratterebbe (come da noi segnalato) di una semplice “manutenzione ordinaria” ma di un intervento di modifica del territorio e di “manutenzione straordinaria”.

Abbiamo quindi chiesto al Comune di Castagneto Carducci di intervenire nei confronti degli abusi attestati dai Carabinieri Forestali e siamo in attesa di vedere gli atti conseguenti.

Inoltre Legambiente ha trasmesso nuova documentazione alle autorità inquirenti, in quanto ritiene che gli interventi sull’ambiente siano stati più pesanti di quanto accertato fino al 15 novembre, chiedendo un supplemento di indagini.

Cogliamo questa occasione per risollevare il problema della accessibilità al pubblico di sentieri  e percorsi che negli ultimi anni sono stati sbarrati da cancellate e divieti da parte degli ultimi acquirenti.

Le Amministrazioni Comunali devono tutelare il diritto dei cittadini la fruizione dei percorsi storici.

Ricordiamo inoltre alle Amministrazioni ed a tutti noi cittadini che se in questi territori è stato possibile dar luogo a delle attività agricole di qualità, come viticultura, olivicultura, ecc. è perché era stata preservata una “continuità ambientale”.

Se, come sta succedendo negli ultimi decenni si concede l’interruzione della continuità territoriale agricola per piccoli interventi di cassa comprometteremo il futuro dei nostri discendenti.

 

Fonte: Legambiente Toscana



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