Comunisti al rogo: la scritta sulla saracinesca dell'Arci di Santa Croce

Una scritta che rimanda ai tempi bui del fascismo, quando i 'rossi' erano il nemico pubblico numero uno. Sulla saracinesca del circolo Arci Primavera, appena sotto la sede della Cgil Santa Croce sull'Arno di corso Mazzini, è stato scritto con una bomboletta spray di colore giallo la scritta 'Comunisti al rogo'. A commentare la vicenda su Facebook è Tania Benvenuti, coordinatore della Camera del Lavoro del comprensorio.

"Questo evidente atto intimidatorio - commenta Benvenuti - sull'edificio di un luogo che da decenni rappresenta un presidio di legalità e di tutela dei soggetti più deboli del territorio, la dice lunga del clima pesante che stiamo vivendo. Se qualcuno pensa di intimorirci ha sbagliato di grosso!".

Poi il riferimento al ventennio: "Durante il fascismo sono state incendiate numerose Camere del Lavoro e uccisi tanti sindacalisti come Alvaro Fantozzi a Marti, ed in loro memoria continueremo ad operare come abbiamo sempre fatto. Siamo felici che a breve quella saracinesca sarà aperta per ospitare la sede dell'Anpi, altro presidio a garanzia dei nostri valori costituzionali".

IL COMMENTO DEL SINDACO GIULIA DEIDDA

"Stamani mattina corso Mazzini si è svegliato con una scritta su una saracinesca. Non una scritta qualsiasi e non in un luogo qualsiasi. Qualcuno ha scritto sulla saracinesca chiusa del circolo Arci e sul fondo contiguo. Una scritta dal contenuto forte e rabbioso che non può passare inosservata.

Il circolo Arci, la Casa del Popolo, è un luogo carico di storia e memoria, un luogo simbolo per tutti coloro che si riconoscono nei valori dell'associazionismo di sinistra; un luogo che porta con sè tutta la storia delle battaglie sociali che l'Arci da decenni sostiene con impegno di costruire un modello di società egualitario e fondato sul principio universale della Pace.

Quella scritta veicola, al contrario, sentimenti di odio e di intolleranza che vanno di pari passo a tanti piccoli altri segnali di spinte chiaramente neofascista, che purtroppo negli ultimi tempi si sono intensificati, e che abbiamo il compito di denunciare con forza.

Esprimiamo il nostro forte sdegno per questo gesto e la nostra solidarietà all'Arci e alla Cgil".

IL COMMENTO DEL CONSIGLIERE REGIONALE ALESSANDRA NARDINI

"Non è un gesto che può lasciarci indifferenti, per le parole ma anche per la scelta del luogo da colpire.

Le Case del Popolo sono nate nell'Italia liberata e democratica da un'associazione, l'ARCI, che si riconosce e promuove i valori della Sinistra antifascista. Solidarietà, inclusione, diritti, pace, legalità, rispetto dell'ambiente, cultura, accoglienza ed integrazione.

Se penso alle nostre Case del Popolo, penso a tutto questo. E per tutto questo, da anni, sono una tesserata Arci.

Messaggi come quello in foto ci riportano al periodo più buio della nostra storia.
Chi pensa che oggi parlare di pericolosi rigurgiti nazifascisti sia solo una "fissazione" della Sinistra, dovrebbe leggere bene quella scritta. Purtroppo, abbiamo ragione.

È necessario adoperarsi ogni giorno perché "il brutto vento che soffia" non abbia la meglio.

Io intendo farlo proprio insieme ai Compagni e alle Compagne dell'ARCI, della CGIL, dell'ANPI e a tutti gli altri che qualcuno, insomma, spera di poter mettere al rogo".

IL COMMENTO DEL SEGRETARIO PROVINCIALE PD MASSIMILIANO SONETTI

“Solidarietà senza se e senza ma al circolo Arci di Santa Croce sull’Arno. Quanto accaduto nei giorni scorsi va condannato con fermezza. Attaccare con parole violente chi fa della nonviolenza la propria bandiera e il senso del proprio operato è ignobile. La Casa del Popolo di corso Mazzini è un luogo carico di storia che merita rispetto, non certo messaggi di odio, intolleranza e a tratti neofascisti. Siamo vicini all’Arci, alla Cgil e a tutte le persone che frequentano la Casa del Popolo e ci lavorano”.



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