Biblioteche, Amato (Pap): "EDA-servizi, è vera crisi?"

"Ho già richiesto che nella Commissione Lavoro del Consiglio comunale di Firenze ci sia un approfondimento su tutta la vicenda e a breve presenterò una mozione per tutelare tutti i lavoratori coinvolti nei bandi di gara d’appalto fatti dall’amministrazione.
E’ inaccettabile che il 23 maggio 2018 i soci-lavoratori di EDA siano chiamati a deliberare lo stato di crisi della cooperativa e contestualmente ad accettare le modifiche contrattuali proposte dal Consiglio di Amministrazione che prevedono il passaggio dal contratto del Commercio attualmente in essere a quello Multiservizi, che contiene peggiori condizioni retributive e normative. E va notato che recentemente i lavoratori hanno già accettato una riduzione di istituti contrattuali (ROL) e alcuni di loro anche un abbassamento dei livelli di inquadramento.
Ai lavoratori, compresi i soci della cooperativa, non è stata fornita adeguata documentazione che possa consentire di valutare l'effettivo stato di crisi aziendale e le cause che lo hanno generato, in assenza di queste informazioni non è possibile comprendere se la crisi è soltanto temporanea e relativa a cause contingenti. La legge 142/2001, infatti, presuppone che siano esplicitati elementi adeguati e sufficienti per poter mettere in campo interventi, anch e temporanei, idonei a fronteggiare la crisi.
La conseguenza di questa scelta da parte del CDA sarà quella di creare divisioni fra i lavoratori, fra coloro che sono già assunti col CCNL Multiservizi e coloro che hanno un diverso inquadramento, facendo quindi ricadere sui lavoratori stessi che godono di migliori condizioni contrattuali la responsabilità della presunta crisi societaria.
Siamo consapevoli che attraverso il sistema degli appalti i lavoratori sono meno tutelati e la precarietà è diventata il loro unico status.
Ed essendo l'Amministrazione del Comune di Firenze il principale committente di  EDA-servizi, diventa prioritario dare una chiara risposta politica, per scongiurare il peggioramento delle condizioni contrattuali ed occupazionali. Inoltre va sottolineata l’incongruenza col fatto che la gara d’appalto era stata calibrata dal punto di vista economico sui costi dell’applicazione del contratto del commercio.
Solo un impegno politico collettivo può ridare dignità al lavoro garantendo ai lavoratori quei diritti che le logiche del mercato neoliberista stanno stravolgendo. Le forze politiche, sociali e sindacali che fanno parte di Potere al Popolo stanno infatti analizzando ciò che è stato fatto sino ad oggi e pianificano le azioni da intraprendere nel breve e medio periodo, per organizzare le strategie e le pratiche da adottare in merito ai problemi occupazionali del nostro territorio".

Fonte: Ufficio Stampa



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