La Crusca a Castelfiorentino, lezione del professor Sabatini all'Enriques

Quella di giovedì 24 maggio 2018 è stata una giornata speciale per l’Istituto d’Istruzione Superiore “F. Enriques” di Castelfiorentino, in quanto è stato ospite il Prof. Francesco Sabatini, noto linguista di fama internazionale, autore del dizionario Sabatini-Coletti e presidente onorario dell’Accademia della Crusca. “Le civiltà complesse e una lingua forte per pensare” e “Il ponte tra la grammatica e il testo” sono stati rispettivamente i temi dei due eventi, organizzati dal Prof. Giacomo Bagnai, docente di lettere dell’Istituto castellano, che hanno avuto come protagonista il Prof. Sabatini. Sono state occasioni per riflettere sull’importanza di conoscere e padroneggiare la lingua italiana nella società di oggi che è particolarmente complessa.

Gli onori di casa sono stati fatti dalla Dirigente Scolastica Patrizia Paperetti, poi nel corso dell’incontro sono intervenuti anche il primo cittadino di Castelfiorentino, Alessio Falorni, e il Professore Giacomo Bagnai, i quali hanno evidenziato che la conoscenza della nostra lingua è imprescindibile per poter esercitare quella cittadinanza attiva che è alla base di uno Stato democratico. Il controllo della comunicazione scritta è infatti indispensabile per evitare di essere fraintesi.

Sabatini ha invitato i ragazzi a prendere consapevolezza dell’importanza della lingua del paese nel quale vivono, perché, è una lingua forte, in quanto ha accumulato nel tempo una ricchezza di lessico e di strutture tali per poter consentire loro l’acquisizione di quelle conoscenze e competenze anche settoriali, indispensabili per la loro vita futura. Ha poi spiegato loro che la nostra lingua è dentro di noi dalla nascita, perciò alla fine del ciclo di studi deve essere padroneggiata correttamente.

Ha detto che i giovani di oggi non possono non servirsi degli strumenti tecnologici, perché è inevitabile nella società attuale, ma occorre ritagliarsi degli spazi nei quali ci deve essere posto per il pensiero, il quale è legato alla parola. Mentre la lingua parlata l’acquisiamo facilmente, fin dalla nascita, per l’acquisizione della lingua scritta è stata necessaria l’istituzione della scuola, la quale, dal punto di vista linguistico, ha il compito di spiegare all’occhio quello che l’orecchio già sa. Gli occhi sono infatti collegati al cervello in modo diverso dall’orecchio. Grazie ad essi noi fissiamo le parole e le strutture linguistiche su più ampio raggio fino a inquadrare un’intera pagina di frasi.

Ha sottolineato che con la mano ci impossessiamo della lingua perciò è importante educare i bambini della scuola primaria a usare correttamente la penna, senza sforzo e con agilità, perché se quella fase non è curata bene tutto il percorso successivo di acquisizione della lingua diventa faticoso. Una chiara forma di scrittura fa infatti possedere la lingua in tutti i suoi valori. È per questo che gli studenti devono comprendere che la lingua non è una materia noiosa, costituita da regole, bensì una facoltà primaria e uno strumento di conoscenza del mondo. Molte delle

frustrazioni dei ragazzi e la loro reticenza nei confronti della grammatica è, in buona parte, determinata dal modo in cui viene insegnata dai vari docenti. Occorre pertanto che questi ultimi facciano capire agli studenti che la costruzione della frase non è altro che un ragionamento che si potenzia sul verbo con il quale si collegano i nomi che indicano le cose. Ha mostrato così come si forma la frase nel nostro cervello a partire dal verbo e come la possiamo esprimere con forme testuali diverse. Ha introdotto così la grammatica valenziale, ovvero un modello grammaticale che parte dalla frase come struttura sintattica costruita attorno al significato del verbo. Argomento quest’ultimo che è stato al centro pure dell’incontro pomeridiano che ha avuto come destinatari oltre ottanta docenti, provenienti non solo dall’istituto “F. Enriques”, ma anche da altre scuole primarie e Secondarie di primo e secondo grado della provincia di Firenze. Al corpo insegnante Sabatini ha ribadito, tra l’altro, la necessità di lavorare particolarmente sulla grammatica nella Scuola Secondaria di primo grado e nel biennio della Secondaria di Secondo grado. Inoltre, ha detto pure, che, a suo giudizio, è sbagliato fare storia della letteratura al biennio della Secondaria di Secondo grado e alla Secondaria di Primo grado.

Il grande carisma e le eccellenti qualità comunicative del Prof. Sabatini hanno avuto un impatto estremamente positivo sugli studenti, i quali si sono lasciati coinvolgere pienamente dalla sua lezione e l’hanno seguito con grande attenzione. Per i docenti quella di oggi è stata un’occasione straordinaria per un confronto costruttivo sul delicato processo di insegnamento-apprendimento della lingua italiana.

Ad allietare la giornata il pranzo organizzato da alcuni studenti dell’Istituto Alberghiero insieme ai loro docenti di cucina.

Fonte: Ufficio Stampa



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