La luna è azzurra, San Miniato porta in Consiglio regionale il teatro di figura

Per tre giorni San Miniato torna ad essere la capitale italiana del teatro di figura con la XXXV edizione del Festival “La Luna è Azzurra”, al via il 29 giugno, per proseguire il 30 e il 1 luglio. Maschere, pupazzi e marionette occuperanno i luoghi più scenografici della cittadina, con spettacoli rivolti a tutti:  bambini e genitori,  giovani e nonni, uomini e donne. Dal 1983 a oggi, sui tanti palcoscenici della città, sono passati i migliori artisti italiani e internazionali ed oltre 500mila persone hanno assistito a spettacoli originali ed innovativi.

Il programma di questo appuntamento ormai consolidato dell’Estate sanminiatese è stato presentato questa mattina in Consiglio regionale. A fare gli onori di casa il presidente Eugenio Giani. “Trovare nei vicoli, nel centro storico di un borgo dalla grande capacità evocativa, il teatro di figura, con il suo rapporto con il singolo cittadino, con le scenografie date dall’ambiente, riempie di fascino questa cittadina, che una volta l’imperatore aveva scelto come la sua capitale della Toscana” ha affermato il presidente. “E’ una manifestazione che si inserisce nell’attenzione particolare che San Miniato riserva al  teatro – ha sottolineato Giani – Pochi giorni dopo vi sarà, infatti, la prima del dramma popolare, dedicato quest’anno al genocidio degli Armeni. Sul piano più generale della cultura, siamo di fronte a uno dei centri di  eccellenza della nostra regione”.

“Trentacinque anni sono un numero importante, una specie di cartina di tornasole per valutare ciò che il nostro festival rappresenta - ha aggiunto  il vicesindaco e assessore alla cultura Chiara Rossi - Per l’occasione la rocca federiciana, grazie a un nuovo impianto si tingerà di azzurro.  Utilizzeremo come spazio-spettacolo il cortile sottostante i Loggiati di San Domenico, recentemente restaurato. Nonostante le risorse siano sempre più scarse, la nostra amministrazione si impegna concretamente perché eventi come questo continuino ad esistere”.

Saranno sedici le compagnie presenti in questa edizione, di cui cinque straniere,  e daranno vita ogni sera  a dodici-quindici recite per tutte le età. “A San Miniato torna tutta la magia del teatro di figura con un festival conosciuto ed apprezzato in tutta Italia – ha affermato il direttore artistico Alberto Masoni  – E’ un linguaggio, quello dei burattini, delle marionette, delle ombre, capace di innovarsi, di fare il pieno di fantasia, di trasmettere gioia e divertimento a chi lo guarda, capace di stupire, di comunicare e di abbattere le barriere della lingua. Con il suo codice trasversale, diretto e immediato, ha trovato il suo habitat ideale: le sue baracche, i suoi teli, i suoi fili entrano in relazione con la città e suggeriscono un altro modo di vederla”.

Il festival inizia venerdì 29 giugno con un grande appuntamento in piazza Duomo:  l’orchestra dal vivo Ensemble Modigliani accompagnerà le magiche perfomances di manipolazione di Federico Pieri  in  “Il Carnevale degli Animali.  Si potranno assaporare i differenti stili di artisti di diversa tradizione: il brasiliano Catin Nardi, il germanico Kabaré Púpala, le marionette in blues della coppia di veterani Raspanti & Valenti, i mostri della giovane coppia di All’incirco e il loro viaggio divertente e sorprendente, dove le leggi della fisica si stravolgono e il quotidiano diventa straordinario”.  Sabato 30 giugno, l’argentina Veronica Gonzalez riceverà il premio alla carriera “La Luna d’argento” e presenterà la nuova produzione “Cucina in Punta di Piedi”, ispirata alla figura di Pellegrino Artusi. Domenica 1 Luglio, gran finale in piazza del popolo con Biliku in “Seta”, dove le figure sono umane e danzano sfidando la gravità. Tutti gli spettacoli sono ad ingresso gratuito. “Tenere insieme la bellezza della città, la cultura, l’arte è uno dei valori aggiunti che questa amministrazione ha dato a San Miniato – ha sottolineato Antonio Mazzeo, consigliere segretario dell’Ufficio di presidenza del Consiglio – Gli investimenti fatti non hanno eguali nel nostro territorio. Investire in cultura, in un tempo in cui ci se ne allontana per seguire slogan semplicistici, penso sia il modo migliore di  fare politica”.

Fonte: Consiglio regionale della Toscana



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