Rischio alluvioni, licenziata proposta di legge su prevenzione e sicurezza

“Prevenzione e sicurezza senza frenare lo sviluppo”. Si potrebbe sintetizzare così, nelle parole e nella soddisfazione del presidente della commissione Ambiente, Stefano Baccelli (Pd), la nuova legge su rischio idraulico e tutela dei corsi d’acqua licenziata a larghissima maggioranza (astenuto solo il gruppo della Lega).

Un lavoro lungo e articolato, iniziato a settembre dello scorso anno, che oggi (giovedì 5 luglio) si conclude e consegna all’aula del Consiglio regionale un testo anche profondamente cambiato. Il presidente ha infatti più volte parlato di “modifiche sostanziali” adottate per raggiungere “efficacia e migliorarne la messa a regime”.

Il tema è d’altronde “fondamentale” ed era necessario arrivare a una “disciplina organica”. Obiettivo raggiunto si può dire guardando al lavoro fatto, lascia intendere il presidente, che ha parlato di una legge votata all’omogeneità territoriale e basata sui principi di prevenzione e sicurezza senza tralasciare il legittimo slancio allo sviluppo.

Il testo finale tiene conto anche degli ultimi emendamenti approvati prima del voto. Tra questi anche quello dello stesso Baccelli sui contributi per la determinazione del battente, e l’inserimento di un articolo specifico alla sezione III della proposta di legge (Disposizioni finanziarie ed entrata in vigore), per contributi (480mila euro per il 2018) finalizzati all’implementazione delle mappe di pericolosità. La copertura della spesa autorizza una variazione al bilancio di previsione 2018-2020 sull’annualità corrente.

Inserite in legge anche alcune modifiche proposte dalla consigliera Elisabetta Meucci (Pd) e relative all’articolo 8 (Interventi sul patrimonio edilizio esistente in aree a pericolosità per alluvioni frequenti o poco frequenti). In particolare è stabilito che nelle aree a pericolosità per alluvioni frequenti o poco frequenti, indipendentemente dalla magnitudo idraulica, per i volumi interrati esistenti non sono ammessi i mutamenti di destinazione d’uso in funzione residenziale o comunque adibiti al pernottamento, nonché i frazionamenti che comportano creazione di nuove unità immobiliari con destinazione d’uso residenziale o, comunque, adibiti al pernottamento.

Tra gli altri emendamenti approvati, quelli del gruppo Sì – Toscana a sinistra, primo firmatario il capogruppo Tommaso Fattori, per garantire maggiore sicurezza nei sottopassi e nei parcheggi interrati.

Via libera anche ad alcuni emendamenti presentati dal vicepresidente della commissione Giacomo Giannarelli (M5s), tra i quali quello riferito alla tutela dei corsi d’acqua (articolo 3). Nello specifico si concede di realizzare interventi edilizi finalizzati esclusivamente alla conservazione e alla manutenzione dei manufatti, a condizione che siano su parti dell’involucro edilizio direttamente interessati dal fenomeno alluvionale.

Baccelli “Magnitudo idraulica parametro più preciso per mappatura territorio”

Un nuovo criterio per la classificazione del rischio idraulico sui territori, la magnitudo idraulica, ovvero la combinazione tra il battente di riferimento - la quota sul piano strada che si stima possa raggiungere una grave precipitazione - e la velocità della corrente. Si supera così il concetto di pericolosità idraulica, che teneva di conto solo della frequenza di accadimento dei fenomeni alluvionali, non dell’intensità né quindi dell’entità degli eventuali danni provocati. Spetterà ai comuni, poi, il compito di individuare le misure più consone per la gestione del rischio all’interno dei piani operativi o dei regolamenti urbanistici. Sono i punti principali delle modifiche alla legge regionale 21 del 2012 riguardo alle disposizioni su "Rischio idraulico e tutela dei corsi d'acqua", oggi approvate dalla commissione Ambiente e territorio del Consiglio toscano. Un provvedimento nato dall’esigenza di aggiornare l’attuale normativa  ai principi comunitari sanciti dalla Direttiva 2007/60 e recepiti nel DPCM che ha approvato il Piano di gestione del Rischio Alluvioni. Tra gli emendamenti proposti e già inseriti, via libera a quelli del presidente della Commissione Stefano Baccelli, riguardanti la previsione di specifici contributi ai Comuni per l’implementazione delle mappe nei rispettivi strumenti di pianificazione territoriale e l’incentivazione a forme di collaborazione pubblico-privato per la realizzazione di opere idrauliche e della consigliera Pd Elisabetta Meucci, volti a favorire la rigenerazione urbana, tutelare strade urbane preesistenti senza alcun aggravio di rischio idraulico e permettere interventi di riqualificazione di strutture esistenti che garantiscono funzioni di interesse pubblico storicizzate.

“Queste modifiche sono il risultato di un lavoro accurato durato oltre un anno che ha visto un confronto serrato in Commissione con i Comuni, le associazioni, le categorie, i sindacati, le Università e tutti gli enti coinvolti. – spiega Baccelli – Non posso quindi che essere soddisfatto per la loro approvazione in sede di commissione, che ha visto anche il voto favorevole del gruppo Cinque Stelle e di Sì Toscana, con la sola astensione della Lega. Tengo poi a ringraziare gli uffici per il grande impegno messo in campo nell’elaborazione tecnica. Se la legge da un lato risulta coerente con i principi ispiratori della originaria 21, dall’altro però si mostra davvero innovativa, ponendosi come uno strumento all’avanguardia per coniugare la tutela della sicurezza con uno sviluppo sostenibile. In particolare, la nuova variabile della magnitudo idraulica va a superare un concetto ormai datato come quello della pericolosità, un parametro meramente ‘storico’ e non più sufficiente quindi per affrontare al meglio la gestione del rischio alluvioni. La magnitudo infatti contempera l’intensità del fenomeno con la sua dimensione e la velocità della corrente. In questo modo credo davvero che saremo in grado di mappare in modo più puntuale il territorio toscano. A questo proposito, ho proposto con un emendamento di mettere a disposizione 480 mila euro per consentire ai Comuni di adeguare gli strumenti di pianificazione e rendere quindi omogeneo il territorio in termini di analisi del rischio effettivo. Con un altro emendamento invece ho voluto in qualche modo inaugurare una nuova partnership pubblico/privato volta a agevolare la realizzazione di opere idrauliche di prevenzione da parte di privati, attraverso la stipula di specifiche convenzioni”.

Meucci “Recepita legge ‘Rari Nantes’, agevolata rigenerazione urbana”

“Con questa revisione organica della normativa viene assorbita  la mia proposta di legge, già approvata dal Consiglio, relativa alla riqualificazione delle sponde dei fiumi e alla valorizzazione degli impianti finalizzati ad assicurare funzioni di forte interesse pubblico, storicamente ubicati lungo i tratti di fiume urbani; modifica che ha consentito di scongiurare la perdita di un bene storico e collettivo per la città di Firenze come la Rari Nantes. – fa presente Meucci – Nella legge infatti, attraverso l’emendamento che ho proposto, vengono maggiormente agevolati tutti gli interventi di riqualificazione di strutture esistenti che garantiscono funzioni di interesse pubblico storicizzate (ovvero presenti da almeno 40 anni). In un altro emendamento invece mi sono concentrata sul tema della rigenerazione urbana per favorire la riqualificazione di immobili esistenti con una norma che ne consente il mutamento di destinazione d’uso senza aggravarne il rischio idraulico. Ad esempio sarà possibile fruire di un edificio da un punto di vista turistico ricettivo senza utilizzare un primo piano se il livello di rischio idraulico non lo consente. Prescrizioni, insomma, che vincoleranno il futuro di alcuni immobili ma che nel contempo permetteranno loro di ‘vivere’. Per il Comune di Firenze significa ampliare il raggio delle opportunità di riqualificazione del patrimonio edilizio esistente evitando così di lasciare dannosi contenitori vuoti. Infine, con un altro emendamento ho inserito alcuni dettagli sulle misure di protezione da adottare su strade urbane preesistenti, nel caso di Firenze quella che va dalla Leopolda a via Pistoiese e dalla Fortezza a via Panciatichi. Tenere assieme sicurezza del territorio e  pianificazione, questo il principio guida della normativa, principio su cui ho elaborato le mie proposte, il tutto in stretto collegamento con i cardini della legge 65, che pone la Toscana all’avanguardia in Italia in materia di urbanistica”.

Fonte: Consiglio Regionale



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