Luigi Cherubini, in consiglio una mozione per richiederne le spoglie. L'appello di Riccardo Muti

Eugenio Giani

Il presidente del Consiglio regionale della Toscana Eugenio Giani si impegna, a fianco del maestro Muti, per riportare le spoglie del musicista Luigi Cherubini a Firenze. “Ho intenzione di presentare una mozione, da mettere al voto nella prossima seduta del Consiglio regionale, per proporre al presidente della Repubblica e al presidente del Consiglio dei ministri di attivarsi per via diplomatica per la richiesta alla Francia”. Il presidente spiega che la determinazione “è nata nel corso del colloquio che ho avuto con il maestro Muti a Palazzo Vecchio”. È stato proprio dal confronto con Riccardo Muti che l’idea della mozione ha preso forma: “Il Maestro ha dimostrato grande interesse per la questione – conferma Giani –. Cherubini è sepolto nel cimitero del Père Lachaise a Parigi. È un grande compositore fiorentino che la nostra città avrebbe dovuto celebrare meglio. Avevo già avanzato questa proposta nei mesi scorsi, ora è il momento di agire”.

L’Opera di Santa Croce risponde all’appello di Riccardo Muti

L’Opera di Santa Croce risponde all’appello lanciato dal maestro Riccardo Muti per riportare in Italia le spoglie di Luigi Cherubini.

“Siamo accanto al maestro Muti e ne condividiamo l’impegno – afferma la presidente dell’Opera Irene Sanesi – L’Opera è pronta a partecipare a questa iniziativa nelle modalità più opportune. Quello del maestro è un appello appassionato che non può cadere nel vuoto, tutte le istituzioni che possono fare qualcosa di positivo in questa direzione devono essere pronte a collaborare”.

Del resto da tempo Santa Croce cerca di favorire questo ritorno. La tomba vuota di Luigi Cherubini (Cenotafio) è stata inaugurata in Santa Croce nel 1869, mentre il corpo del musicista riposa dal 1842 nel cimitero di Père Lachaise a Parigi. Già immediatamente dopo la sua scomparsa c’era stato il tentativo di portare a Firenze le sue spoglie, anche nell’ottica di valorizzare Santa Croce nella sua dimensione di pantheon della memoria nazionale.

Proprio in questo contesto nel 1868, alla morte di Gioacchino Rossini, il sindaco di Firenze Ubaldino Peruzzi progettò la sepoltura nella chiesa del compositore di cui quest’anno viene celebrato il 150 anniversario dalla morte. Progetto che si concluse nel 1887 con l’arrivo a Firenze, accolti da una gran folla, dei resti di Rossini, che furono accompagnati in corteo fino a Santa Croce.

 

Fonte: Toscana Consiglio Regionale



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