Teatro Politeama, i Cobas: "Emergenza occupazione"

La notizia, riportata a fine luglio, della riduzione del 20% del contributo ministeriale per l’anno in corso, pari a oltre 70mila euro, è una doccia gelata sulla situazione del Politeama.

La situazione economico-finanziaria della Fondazione era tutt’altro che brillante quando, con la vittoria della Ceccardi divenuta Sindaco di Cascina, è stato intrapreso un percorso di cambiamento radicale rispetto a quella che era l’impostazione artistica del Teatro Politeama, con una vocazione innovativa per le nuove generazioni che garantiva contributi ministeriali e regionali, oltreché comunali, significativi.

Nonostante questi contributi, la situazione finanziaria del Teatro risultava pesantemente compromessa, con un buco di bilancio che necessitava un intervento strategico e articolato.

Il precedente CdA aveva intrapreso questo tentativo di risanamento, che però ha trovato ostacoli insormontabili nei contrasti con l’allora Direttore Artistico Andrea Buscemi: il piano è dunque naufragato e il CdA è stato completamente rinnovato.

Oltre al CdA, anche Buscemi è stato rimosso dall’incarico, per aver impostato in maniera del tutto errata la campagna della scorsa stagione, con il risultato che al buco delle precedenti gestioni si aggiunge ore un ammanco di 73 mila euro per il funzionamento del Teatro Politeama: non entriamo nelle questioni artistiche, ma è palese che un teatro di innovazione non può cambiare la propria impostazione virando verso un teatro classico/tradizionale, soprattutto se dalla sua natura innovativa dipende il punteggio con cui si calcolano i fondi da assegnare.

Da allora, le relazioni sindacali che erano sempre state improntate a correttezza e regolarità, si sono completamente interrotte: il nuovo Presidente e il nuovo CdA (peraltro eletto solo pochi mesi fa) non hanno più incontrato le OO.SS.; l’unica occasione che abbiamo avuto, come Cobas, per incontrare il Presidente è stata a seguito di una contestazione disciplinare ad una dipendente per fatti inconsistenti (l’accusa era di divulgazione di notizie rispetto agli incarichi delle componenti dirigenziali, all’interno degli uffici stessi, informazioni che peraltro hanno una valenza pubblica).

Già in quella circostanza avevamo avuto il sentore di un cambiamento di clima: l’idea di un ridimensionamento occupazionale era già emerso due anni fa, ma era stato contrastato da tutte le sigle sindacali presenti al tavolo. Il progetto di risanamento non aveva dunque previsto alcun taglio, mentre adesso si riapre l’attacco ai posti di lavoro, con la riproposta di un piano industriale, a suo tempo ritirato per l’indisponibilità di tutte le sigle sindacali ad avallare un simile progetto, che prevede un ridimensionamento occupazionale e la esternalizzazione dei servizi amministrativi. Tutto questo nonostante le ripetute assicurazioni da parte del Presidente Ammirati, che non vi sarebbe stato alcun licenziamento: evidentemente, nel nuovo CdA hanno prevalso l’ipocrisia e l’arroganza, piuttosto che la chiarezza e corrette relazioni sindacali.  

Resta il disastro di una gestione che ha fatto precipitare il Teatro nel baratro: dalla padella di un bilancio sconnesso, la cui responsabilità va tutta alla gestione sconsiderata delle precedenti Amministrazioni targate PD, alla brace di una impostazione artistica priva di consistenza innovativa, che ha provocato la decurtazione dei fondi ministeriali.

A questo punto occorre evitare qualsiasi pulsione liquidazionista o di privatizzazione, ed affrontare il tema del Teatro Politeama evidenziando la necessità di riattivare una gestione credibile sul piano sia artistico che economico-finanziario, ma soprattutto salvaguardando i dipendenti che hanno sviluppato professionalità e competenza nei vari comparti (tecnico, amministrativo, progettuale) insostituibili.

Per la CONFEDERAZIONE COBAS di PISA   

Giovanni Bruno



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