Istituto Francese d’Italia, stop al nuovo contratto aziendale: sarà sciopero

Dopo 4 anni di trattative, la Flc Cgil e l’Istituto Francese d’Italia (che ha sedi a Milano, Firenze, Roma, Napoli e Palermo) avevano siglato nel maggio 2017 un accordo collettivo nazionale aziendale che sanava una serie di anomalie tra i lavoratori (disparità di trattamento salariale, differenti condizioni di trattamento tra personale a tempo pieno e a tempo parziale, una determinazione dei salari diversa per ogni sede a parità di lavoro svolto).

Ma il Ministero degli Affari Esteri del Governo Francese, informato solo a febbraio scorso della trattativa, ha bocciato l’accordo in quanto “insostenibile” finanziariamente e invitato le parti a riaprire le trattative. La Flc Cgil e i lavoratori dell’Istituto Francese d’Italia non ci stanno e, per la prima volta, hanno proclamato sciopero per l’intera giornata il 26 settembre. Nell’occasione, a Roma manifestano le lavoratrici e i lavoratori di Roma e Firenze con presidio a Campo de’ Fiori a partire dalle ore 16:30, mentre sono previsti presìdi nelle sedi di Milano e Napoli.

“La decisione del Ministero interviene quando si riteneva trattativa la terminata e compromette tutto il lavoro svolto in 5 anni - dice la Flc Cgil -. Dobbiamo presumere che il Ministero sia stato informato e consultato circa la fattibilità della regolarizzazione della situazione italiana dalla direzione dell’Istituto francese Italia solo a febbraio 2018. L’Istituto Francese d’Italia si occupa delle relazioni franco-italiane nei settori culturali, educativi e didattici e risponde al governo francese, è una struttura educativa e culturale d’eccellenza e rappresenta, nelle cinque città in cui opera, un presidio intellettuale fondamentale”.

Per questo, aggiunge la Flc Cgil, “ci saremmo aspettati che la vertenza per il contratto venisse vissuta con più attenzione; l’Ambasciatore, coinvolto nella trattativa tramite il Comitato Tecnico di Prossimità per l’Estero - organismo istituzionale del dialogo sociale francese - a giugno scorso si è limitato a manifestare l’indisponibilità di Parigi a finanziare questa operazione, chiedendo di riaprire il tavolo delle trattative su basi sostenibili. Un lavoro che tutti i dipendenti di IFI Italia (circa 100 persone, di cui una quindicina a Firenze, ndr) hanno fatto per 5 anni nel confronto con IFI e che si ritrovano oggi al punto di partenza”. Per la Flc Cgil “occorre chiudere subito la trattativa con la firma del primo contratto collettivo aziendale che ha l’obiettivo di omogeneizzare i trattamenti salariali e giuridici di tutto il personale in tutto il territorio nazionale”.

Fonte: Cgil Toscana



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