Inaugurata stamani 'La Casa di Martino'

La casa di Martino, a Bargino, è un modello di accoglienza: è stata studiata e organizzata sulla misura dei pazienti psichiatrici che ci abitano, ognuno dei quali segue un percorso terapeutico personalizzato. Tanti i momenti comuni e di terapia ma anche attività nei laboratori di cucina, cucito e orticultura. La residenza, dove vivono dieci ospiti, è nata grazie all’iniziativa della Ausl Toscana Centro da un progetto studiato dal Consorzio Astir per rispondere alle esigenze concrete del territorio del Chianti.

Stamani la casa è stata inaugurata dall’assessore regionale alla Sanità Stefania Saccardi, dal sindaco di San Casciano Val di Pesa, Massimiliano Pescini, dal direttore sanitario dell'Ausl Toscana Centro, Emanuele Gori, dalla presidente del Consorzio Astir, Loretta Giuntoli, e dal direttore del dipartimento Salute mentale della Ausl Toscana Centro, Walter Ciardo.

La Casa di Martino è un modello di nuovo welfare regionale. “Quando il pubblico collabora con un privato sensibile e competente si possono fare molte cose – ha messo in evidenza l’assessore Saccardi - Questo progetto segue il filone della collaborazione tra pubblico e privato che consente di sperimentare anche nuove forme di welfare”.

Di “traguardo importante” ha parlato il sindaco Massimiliano Pescini. “Un traguardo che amplia i servizi socio-sanitari nella nostra area, e risponde a bisogni veri e analizzati – ha affermato - La collaborazione con Astir, e la forte

volontà di Regione e Asl hanno permesso che l'obiettivo sia stato centrato. Il protocollo sottoscritto con la Asl dall’Unione del Chianti fiorentino nel 2015 sta portando buoni frutti”.

La “rete” di pubblico e privato sociale dunque ha funzionato. “Dietro l’avvio dell’attività a Casa di Martino c’è un grande impegno di progettazione che ha visto protagonista il personale della Usl e gli operatori. Un esempio davvero positivo di collaborazione”, ha sottolineato Loretta Giuntoli.

Forte il legame tra la Casa di Martino e il territorio. "Questo è un progetto che è nato per la zona sud est ma che va nell'interesse di tutti i pazienti dell'Azienda sanitaria – ha detto il direttore sanitario dell'Ausl Toscana Centro, Emanuele Gori - E' una forma di residenzialità a indirizzo socio-riabilitativo di cui abbiamo necessità. Ai pazienti inseriti fuori dalla struttura psichiatrica di riferimento, una residenza come questa può dare una risposta importante".



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