Robot contro le mine antiuomo, la presentazione all'Università di Firenze

Mietono vittime quando i conflitti sono conclusi e rimangono a lungo una minaccia per la popolazione civile. Per individuare in sicurezza le mine antiuomo, il gruppo di ricerca dell’Università di Firenze coordinato da Lorenzo Capineri ha messo a punto un robot dotato di radar olografici e sensori per il rilievo del terreno, che può rintracciare gli ordigni senza mettere a rischio gli operatori.

Il robot sarà presentato mercoledì 17 ottobre, alla Scuola di Ingegneria (via di Santa Marta, 3 Firenze), in occasione dell’“Advanced Research Workshop on Explosive Detection”organizzato nell’ambito del programma “Science for Peace and Security” della NATO.

Nel 2015 il team dell’Ateneo fiorentino è stato scelto dall’organizzazione internazionale come partner del programma - che promuove il dialogo e la cooperazione internazionale sulla base della ricerca scientifica, dell’innovazione tecnologica e dello scambio di conoscenze - per sviluppare nuove tecnologie elettroniche utili a rendere più efficiente e sicura la rilevazione di ordigni esplosivi durante le azioni di sminamento umanitario.

I radar olografici ideati dai ricercatori Unifi, infatti, sono in grado di ottenere immagini ad alta risoluzione di oggetti sotterrati, rilevandone in modo veloce e accurato dimensioni e forma. Essendo montati sul robot, eliminano i rischi all’incolumità degli operatori addetti allo sminamento e riescono a lavorare in condizioni ambientali complesse e con maggiore produttività.

Il convegno internazionale, che proseguirà anche giovedì 18 ottobre, sarà l’occasione per presentare i più recenti sviluppi della ricerca nel campo della rivelazione di ordigni sepolti. Alla giornata inaugurale prenderanno parte Luigi Dei, rettore dell’Università di Firenze, e Robert Weaver, responsabile della Emerging Security Challenges Division della NATO.

Fonte: Università di Firenze - Ufficio Stampa



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