Barnini sì, Barnini no: opinioni a confronto dopo il sondaggio in vista di Empoli 2019

Brenda Barnini

A seguito della pubblicazione del sondaggio sul gradimento e sulla propensione di un campione di empolesi a votare nuovamente per l'attuale sindaco Brenda Barnini, nella redazione di gonews.it abbiamo voluto estrapolare le conseguenze di un risultato di questo tipo. Due le opinioni a confronto (in una elezione alla fine un vincitore deve sempre venire fuori) e riportate dai giornalisti in redazione. Giovanni Mennillo convinto che la rielezione sia uno scoglio più arduo a causa delle dinamiche nazionale e della presenza di un'ondata populista, Elia Billero propende invece per una vittoria decisa, ma non facile, grazie al capitale politico accumulato nei quasi 5 anni di governo. Una prima riflessione su temi che affronteremo nel corso dei mesi in vista della scadenza elettorale

Rischio ballottaggio e onda 'gialloverde', ecco perché rischia di perdere (a cura di Giovanni Mennillo)

Il sondaggio che gonews.it ha pubblicato riguardo il sindaco Brenda Barnini può evidenziare un certo gradimento, ma ci dice poco sulla prossima tornata elettorale.

Partiamo dall'analisi dei dati emersi. Quello che salta all'occhio è che tra la domanda fatta su gradimento e fiducia (65-69%) e la effettiva scelta di rivotare il sindaco uscente lo scarto è molto ampio, 10 punti percentuali (del 58% totale, il 33% rivoterebbe Barnini 'probabilmente' e il 25% 'certamente'). Questo dimostra la distanza che c'è tra un generale apprezzamento per la persona o per quanto fatto e l'effettiva scelta nei seggi. La validità del sondaggio in funzione del gradimento è sensato, ma utilizzare questo dato per stilare una ipotesi di voto alle Amministrative tra 8 mesi è molto dubbio.

Bisogna soprattutto fare i conti con l'oste: Brenda Barnini al momento è indiscussa leader di una geografia politica senza 'confini'. Non sappiamo se PD e l'area di sinistra possano trovare punti di accordo e non conosciamo quanto valga in peso elettorale questa area a sinistra del PD. Altrettanto incerto è se il centrodestra si presenterà unito nella triade Fi-FdI-Lega o se il Carroccio sia pronto a sondare nuovi 'spazi' politici. È in via di definizione anche il ruolo del M5S: data per certa l'esclusione di un'alleanza con il PD, i grillini sceglieranno di correre da soli, con la l'area di sinistra o tenteranno a livello locale la 'pax' gialloverde?

Attualmente Empoli vive un paradosso: il M5S e Lega, che governano e rappresentano a livello nazionale oltre il 50% dell'elettorato, non hanno nemmeno un consigliere, ma è inimmaginabile che quel peso elettorale non si riverberi anche a livello locale stravolgendo tutto lo scenario politico. Come pensare che nell'attuale clima di esasperazione del linguaggio politico le vicende di Roma non abbiano conseguenze locali? Le Amministrative, peraltro, arriveranno nello stesso periodo delle europee del 26 maggio, un appuntamento elettorale di forte interesse mediatico che sarà fortemente politicizzato (tra destra e sinistra, europeisti e non, 'populisti' contro 'partitocrazia') e che avrà certamente un ruolo nella scelta del colore del sindaco.

Infine, ma non per ultimo, esiste una forzosa 'convivenza' tra il tripolarismo creatosi dopo il 4 marzo e il ballottaggio: se il PD non raggiungesse il 50% è plausibile che il M5S e il centrodestra facciano fronte unico anche fuori da un'alleanza e in quel caso l'elezione della Barnini sarebbe molto dura. Ricordiamo che nelle elezioni politiche del 4 marzo il PD a Empoli ha sfiorato il 40%, ma il centrodestra ha raggiunto il 24% e il M5S si è assestato oltre il 30%. Insomma è chiaro che ad oggi saranno le strategie politiche dei prossimi mesi a delineare i rispettivi pesi elettorali dei candidati.

Quel 58% di consenso, quindi, dimostra con certezza alcune cose: Empoli resta una roccaforte PD e Brenda Barnini è la sfidante da battere, ma anche che uno dei 'nemici' del PD è il ballottaggio.

Nessuno scivolone e capitale politico importante, ecco perché può vincere (a cura di Elia Billero)

Sappiamo tutti che su di un sondaggio non si deve basare una carriera politica (Giovanni Sartori insegna) e che un campione non è rappresentativo di tutta la popolazione, è anche vero che l'opinione pubblica e il sentire comune non lascia scampo. Brenda Barnini e il suo operato riscuote ancora successo a 5 anni di distanza, e non è poco.

Il sindaco a soli 37 anni ha un capitale che può portare avanti con orgoglio nel dibattito politico, capitale che ovviamente per mancanza di titoli politici i futuri avversari non possono avere. Starà a centrodestra, sinistra, M5S ed eventuali liste civiche provare a dare una visione migliore di Empoli senza contestare solamente.

Otto mesi di distanza sono tanti per arrivare alla campagna elettorale, ma non sono abbastanza per demolire l'operato di cinque anni. Sia per il personaggio politico che è Brenda Barnini, sia per la macchina comunicativa che ha alle spalle, non ci sono stati scandali, scivoloni o errori tali da compromettere un'eventuale rielezione.

Gli argomenti su cui poggiare polemiche sono gli stessi che persistono da anni, avuti come 'simpatica' eredità (la 429 su tutti), o che affliggono tutte le medie e grandi città (la sicurezza). Ma la giunta Barnini, anche di fronte al critico più tenace, può dire di aver affrontato le questioni faccia a faccia. E non è da tutti. E come per molte esperienze di governo, il centrosinistra può presentarsi alla città chiedendo di nuovo la fiducia al sindaco per completare quanto avviato in questi cinque anni, rendendo più dura l'avventura di facce nuove in corsa per la fascia tricolore.

Parlando dei problemi e degli scandali altrui, il 'vento del cambiamento' dell'inedito asse Lega-M5S non è destinato a scemare in breve tempo. Il fatto di votare in contemporanea tra Europee e Amministrative non gioca sicuramente dalla parte degli amministratori Pd, considerando l'andamento generale dell'opinione pubblica. Ma è qui che si vede come la persona (o il personaggio) prevalga più del partito quando ci si scontra a livello locale. L'esperimento della lista personale Questa è Empoli ha funzionato nel 2014, chissà che non sia quella a rafforzare il patto di centrosinistra per evitare l'estenuante doppio turno.

I 'ribaltoni' del ballottaggio si sono visti in piazze instabili, da Cascina in poi fino alle recenti Massa e Siena, mentre ultimamente dove il centrodestra è in vantaggio vuol dire che la voglia di cambiamento era troppo forte per essere mantenuta a bada. Empoli, quieta nonostante le correnti di Pisa e Firenze, può essere il modello su cui ripartire per il Pd. Lontano dalle logiche di partito e più vicino al pragmatismo dell'amministratore pubblico.



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