Educazione alla cultura, confronto Anci a Fiesole con la testimonianza di Neri Marcorè

Il valore e la funzione della cultura per la crescita delle comunità: è stato questo il tema fondante di @trazioneCultura, l'iniziativa di Anci Toscana che si è tenuta stamani all'Istituto Universitario Europeo a Fiesole, dove amministratori e operatori si sono ritrovati per un confronto aperto e per condividere alcune delle esperienze più innovative portate avanti nei Comuni toscani. Un’occasione per parlare delle politiche culturali delle amministrazioni e della Regione Toscana e per conoscere nuove possibilità di finanziamento e soprattutto sviluppo.

Dopo i saluti di Vincenzo Grassi segretario generale dell’Istituto Europeo, Anna Ravoni sindaco di Fiesole e Monica Barni vicepresidente Regione Toscana, il primo atteso intervento è stato quello del regista e attore Neri Marcorè, che ha portato la msua visione 'laterale' delle politiche culturali in Toscana e la sua personale esperienza come organizzatore del festival RisorgiMarche. "C'è chi pensa che con la cultura non si mangia - ha detto - ma in realtà ne abbiamo bisogno come l'aria che respiriamo. Non dovrebbero essere solo le mensole a sostenere il peso della cultura. Dobbiamo far riscoprire quello che abbiamo davanti agli occhi e a cui non facciamo più caso. La cultura ha una diretta correlazione con il rapporto che si ha verso gli altri, aiuta a combattere ipocrisie e pregiudizi e ad avere uno sguardo libero e sereno verso il mondo".

Dopo il racconto delle esperienze virtuose del Museo del Tessuto di Prato, dell’Archivio Diaristico di Pieve Santo Stefano e del CeDoMus della Certosa di Calci e della compagnia teatrale Giallomare di Empoli, la chiusura è stata affidata al presidente di Anci Toscana e sindaco di Prato Matteo Biffoni e alla vicepresidente Barni. "La Toscana è una delle regioni che investe di più in cultura - ha detto Biffoni - e questo è fondamentale per gli amministratori locali. Ma quando si parla di cultura, c'è anche bisogno di altro. Non dobbiamo rincorrere il mito della velocità e dei social: la cultura ha bisogno di lentezza e approfondimento. Bisogna lavorare su proposte serie e condivise, non solo per la diffusione degli eventi, ma per costruire un confronto e uno scambio, perché questo sta alla base di tutti i nostri ragionamenti e delle nostre politiche.  Come amministratori, chiediamo a tutti di aiutarci a diffondere percorsi di conoscenza e di educazione alla bellezza, perché solo così si costruiscono comunità coese e solidali".

L’iniziativa fa parte del programma di Dire e Fare ed è organizzata da Anci Toscana con il patrocinio della regione Toscana e la collaborazione dell’Istituto Universitario Europeo, di Fondazione Sistema Toscana e di Federculture.

Fonte: Anci Toscana - Ufficio Stampa



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