Ambiente, LeU: "Due anni e mezzo di stagnazione, Cascina non si muove"

La Costituzione vivente ha più volte visto nell’articolo 9 della Carta, la norma che impone allo Stato ed ai suoi cittadini di tutelare l’ambiente. Oggi, dopo che tutto il mondo ha preso consapevolezza che il pianeta ha oltrepassato il livello di sfruttamento delle risorse naturali e di rigenerazione spontanea, soffocato sempre più dall’inquinamento umano, la tutela dell’ambiente è l’unico faro da seguire per la politica come per tutti i singoli individui. Per questo, chi ha il compito di amministrare, o chi si propone per farlo, deve per prima cosa orientarsi verso il consumo zero di nuovo terreno. Su questo tema, sia per primo il Piano Urbanistico emanato dalla giunta di centrosinistra, sia successivamente la Regione Toscana, hanno aperto grandi prospettive per migliorare Cascina. Chi governa il comune dovrebbe incentivare il recupero dei vecchi immobili dismessi trasformando veri e propri “pesi” che gravano sulla comunità in risorse utili per tutta la cittadinanza. Agevolare le imprese che guardano all’idea di una smart city ecosostenibile e di qualità dove il rispetto dell’ambiente e l’azzeramento dei consumi energetici siano al centro degli interventi, seguendo ad esempio gli standard già riconosciuti anche da Casaklima. Cascina oggi è in un vero e proprio Medio Evo, gli zero investimenti fatti in opere pubbliche dalla Lega dimostrano l’assenza di una visione e di una prospettiva di qualsiasi futuro, figuriamoci se sostenibile. Le frazioni sono letteralmente abbandonate, il tutto senza nessuna pianificazione volta al miglioramento anche dei collegamenti stradali. Alla Lega è stato dato in mano uno strumento potentissimo che è il Piano Urbanistico, ma l’incapacità della destra cascinese è tale che tutte le potenzialità della variante urbanistica rimangono ancora non sfruttate. Non contenti, purtroppo, la Lega dimostra che, non solo non guarda al domani per “disegnare” il benessere delle generazioni future, ma non è nemmeno in grado a gestire il presente, lasciando i cittadini inermi in balia degli eventi, e perdendo quindi la sfida di indirizzare lo sviluppo della città…un esempio su tutti è rappresentato da come la sindaca, troppo concentrata nella sua carriera, non stia affrontando il tema del rischio idrogeologico del territorio: dopo due anni e mezzo di guida leghista, che fine ha fatto la vasca d’esondazione di San Casciano?

Giovanni Greco Coordinatore LiberiEUguuali - Art.1-MDP



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