Olimpiadi, il toscano Giuseppe Cassioli realizzò le medaglie per 17 anni

Eugenio Giani

“Amsterdam 1928: la svolta del movimento olimpico”, non solo un convegno di studi, ma anche l’occasione per presentare un libro che parla di orgoglio toscano, che racconta il “segno” lasciato dall’artista Giuseppe Cassioli, originario di Asciano, nel senese, che ha coniato le medaglie olimpiche per diciassette anni consecutivi, a partire appunto dal 1928.

“Oggi, venerdì 16 novembre, finalmente una bella notizia di cultura e di sport, che mi porta a gioire per una delle tante eccellenze del nostro territorio”. Così ha esordito il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Eugenio Giani, portando i saluti al convegno in palazzo del Pegaso. “Grazie a quella fitta rete di contatti e di impegno capaci di collegare tante realtà, eccoci a dare ufficialità, proprio in sala Gonfalone, a una vittoria della nostra Toscana, grazie al genio creativo di Giuseppe Cassioli, che ha coniato le medaglie, realizzate sempre in Toscana, dagli stabilimenti artistici fiorentini”, ha continuato il presidente, raccontando come è nato l’incontro e il volume. Su sollecitazione del Comitato olimpico arriva una lettera da Losanna, per chiedere come mai la realizzazione di queste medaglie da parte di Cassioli, per diversi anni consecutivi: “dopo Michelangelo Buonarroti e Benvenuto Cellini, geni della scultura e del cesello, abbiamo anche Cassioli, valorizzato dalla sua città natale, ma non solo - ha continuato Giani - Marcello Marchioni, presidente del Centro studi di Firenze, mette in moto i suoi contatti, alcuni ricercatori lavorano e si arriva così al convegno di oggi e al volume”.

“Viviamo insieme questa bella e importante pagina di sport”, ha concluso Giani, “per sottolineare che lo sport è cultura ed è patrimonio collettivo”, ha detto anche l’assessore allo sport del Comune di Firenze, Andrea Vannucci.

I lavori sono quindi entrati nel vivo con la relazione di Antonio Lombardo I Giochi Olimpici del 1928: scenario storico e politico in Europa, evoluzione del CIO. A seguire Gherardo Bonini, per concentrarsi sul tema dei Giochi Olimpici e la cornice dell’epoca: alleati, fiancheggiatori e nemici; Franco Cervellati su La medaglia ‘Cassioli’ esempio di affermazione culturale e Sergio Giuntini su Amsterdam 1928: i fatti e i partecipanti.

Il convegno proseguirà, poi, nel pomeriggio con le relazioni di Rosella Frasca e Teresa Gonzàlez Aja su La condizione femminile nel periodo fra le due guerre ed i riflessi nella pratica sportiva; Gabriele Manfredini e Gustavo Pallicca su L’approccio nel nostro Paese: confronti, dissidi, conflitti e soluzioni parziali - L’esempio delle Olimpiadi della Grazia a Firenze.
Le conclusioni saranno affidate a Gherardo Bonini e Franco Cervellati. L’incontro è stato organizzato dal Centro studi educazione fisica e sportiva di Firenze in collaborazione con UNIFI dipartimento di scienze della formazione e psicologia, dall’Accademia olimpica nazionale italiana, dalla Società italiana di storia dello sport e dal Centro studi ASSI Giglio Rosso.

Fonte: Regione Toscana



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