L'importante messaggio del Sant'Andrea d'oro 'animalista'

Quello scelto per il 2018 è un S. Andrea d’oro animalista. Il sindaco Brenda Barnini ha deciso infatti di conferire a chi si occupa di animali (Arca, Aristogatti e Ce.Tras.) la massima onoreficenza cittadina ed è francamente difficile non plaudire alla scelta per due motivi. Il primo è che si tratta di volontari alle prese, oltretutto, nelle loro attività con mille problemi e il secondo è perché riguarda gli animali. Nel suo primo mandato da sindaco, è la terza volta consecutiva che la scelta cade non su un singolo ma su associazioni. Le altre volte erano stati scelti il sistema di Protezione Civile (2016) e chi si occupa di recupero e riuso con un chiaro intento solidalistico (2017) mentre, per trovare singoli personaggi, bisogna tornare al suo primo Sant’Andrea assegnato al compianto Don Renzo Fanfani e l’anno successivo al patron della Sesa, Paolo Castellacci.

Al di là del dato di cronaca che ognuno può leggere come vuole e dell’opinione che ciascuno può legittimamente avere sulla scelta odierna, uno dei messaggi che vengono dalla scelta di quest’anno è abbastanza chiaro. Il premio va infatti a chi tutela gli animali e li custodisce ed è un po’ quanto chiunque decide di prendere un animale, qualunque esso sia, dovrebbe avere ben chiaro. Non sappiamo se sulla decisione della Barnini abbia o meno influito il fatto di cronaca del quale a Empoli si sta parlando da giorni, ovvero l’uccisione di un cane ad opera di un altro nel pieno centro cittadino, ma questo fatto denota, una volta di più, quanto sia importante avere cura degli animali e rispettare le regole che, in questo caso specifico, avrebbero impedito la morte di un animale. Come non cogliere poi, nel premiare chi custodisce gli animali abbandonati o feriti, il monito a chi

invece li abbandona o, peggio ancora, li ferisce o fa loro del male? Il gattile degli Aristogatti è pieno di ‘mici’ abbandonati, stesso dicasi dell’Arca con i cani, mentre al Ce.Tras. si occupano di animali feriti con un ambulatorio veterinario che effettua le prime cure e non è difficile immaginare come e perchè questi uccelli arrivino lì. Non è che con il Sant’Andrea d’oro si elimino queste piaghe, ci mancherebbe, ma si tratta senza dubbio di un messaggio importante e positivo che viene lanciato alla nostra comunità. Per il resto, visti i problemi economici e di persone che queste associazioni spesso lamentano, se qualcosa di buono verrà anche da questo punto di vista, sarà tutto di guadagnato. Nel mondo del volontariato, a braccia ed aiuti non si dice mai di no.

L’appuntamento con la cerimonia di premiazione è come sempre per venerdì 30 novembre, giorno di Sant’Andrea, alle 11 al cenacolo degli Agostiniani. La novità è che stavolta l’invito non è solo per gli empolesi ma è esteso anche a cani, gatti e, se possibile, volatili.