Dal Consiglio regionale il sì per il nuovo comune Barberino Tavarnelle

Dal primo gennaio 2019 sarà istituito il nuovo comune di Barberino Tavarnelle, per fusione dei comuni di Barberino Val d’Elsa e Tavarnelle Val di Pesa, come stabilito dalla proposta di legge che l’Aula di palazzo del Pegaso ha votato all’unanimità: 33 presenti e 33 voti favorevoli.

Il referendum che si è svolto nei giorni scorsi, come ricordato da Giacomo Bugliani (Pd), presidente della commissione Affari istituzionali e Bilancio, ha visto prevalere il voto favorevole in entrambi i comuni interessati. Su complessivi 9485 elettori, i votanti sono stati 4858, con 3688 sì e 1132 no. Le  schede bianche sono state 22, le nulle 16. Più in dettaglio a Barberino Val d’Elsa ci sono stati 1264 voti favorevoli e 602 contrari. A Tavarnelle Val di Pesa favorevoli 2424 e contrari 530.

Bugliani, nell’illustrare l’atto, si è soffermato in particolare “da un lato sulla netta prevalenza dei sì e dall’altro sull’elevato livello di partecipazione delle comunità interessate, sollecitate anche da diversi interventi delle amministrazioni”. Il presidente ha inoltre precisato che si tratta di un intervento di carattere tecnico: “abbiamo portato la proposta di legge in Consiglio regionale, per consentire le elezioni e dar vita quindi alla istituzione del nuovo Comune a partire dal primo gennaio 2019”.

Ad aprire il dibattito in Aula il consigliere Marco Casucci (Lega), che ha annunciato il voto favorevole “non solo perché i cittadini hanno votato in molti, ma perché in tanti hanno optato per il sì, grazie ad un processo partecipativo vero: questo progetto di fusione è un buon risultato”, ha concluso.

Di “processo partecipativo condotto in maniera corretta e di uso corretto dei canali istituzionali” ha parlato Tommaso Fattori  (Sì Toscana a sinistra): “quando i processi vengono condotti rispettando le norme, gli esiti rispondono al sentire comune dei cittadini”, ha affermato, invitando il Consiglio a vigilare sulla virtuosità delle fusioni.

Voto favorevole anche per il Partito democratico: “Secondo noi l’eccessiva frammentazione non è un bene per il nostro paese – ha sottolineato Massimo Baldi – noi non siamo per il piccolo è bello”. Da qui l’invito rivolto al consigliere Casucci: “muovere la dirigenza verso Roma per chiedere più risorse per i piccoli comuni”.

Serena Spinelli (Art. 1 - Mdp), annunciando il voto favorevole, ha parlato di “una fusione frutto di un percorso capillare di entrambe le amministrazioni, che l’altra sera hanno festeggiato e c’era davvero un bel clima”.

Parlano Bugliani e Baldi

Via libera dal Consiglio regionale all’istituzione del comune di Barberino Tavarnelle, per fusione dei comuni di Barberino Val d’Elsa e Tavarnelle Val di Pesa, a seguito del referendum svolto nei giorni scorsi. A illustrare l’atto in aula Giacomo Bugliani, presidente commissione Affari istituzionali. “Un percorso di fusione lineare e condiviso con i territori che ha visto la netta prevalenza del sì nella consultazione referendaria in entrambi i comuni coinvolti - su 9485 elettori 4858 persone votanti, un risultato complessivo a favore del sì di 3688 voti, 1132 per il no, 22 schede bianche 16 nulle. - ha spiegato Bugliani - Il livello di partecipazione della cittadinanza è stato molto elevato e fortemente sollecitato dalle due amministrazioni in questione. Va detto che quando si verificano queste condizioni la risposta ai referendum è sempre positiva, quando mancano quei presupposti di coinvolgimento ci troviamo di fronte a spaccature che portano inevitabilmente il Consiglio a sospendere la procedura di fusione – questo l’indirizzo che ci siamo dati anche se il referendum è consultivo e quindi non vincolante, perché prioritario è tenere di conto dell’espressione delle comunità. Può capitare che nei territori chi promuove processi come questo non riesca, per ragioni contingenti e legati alle più disparate specificità territoriali, a intercettare il reale sentire dei cittadini. Sosteniamo con convinzione i processi di fusione ma è imprescindibile rispettare in ogni caso il volere dei territori per non rischiare in alcun modo di calare dall’alto decisioni così importanti per le comunità”.

“Come Partito democratico abbiamo promosso lo strumento delle fusioni dei comuni nell’ottica di un riassetto istituzionale che coniugasse razionalizzazione delle spese e maggiori capacità di investimenti. – ha fatto presente Massimo Baldi, consigliere regionale Pd e componente commissione Affari istituzionali - Il tutto però sempre tenendo ben presente la necessità di venire incontro alla reale volontà dei cittadini, chiamati a esprimere il loro voto nei referendum. Quando i cittadini, come nel caso di Barberino e Tavarnelle, accolgono positivamente questo processo l’assemblea regionale asseconda facilmente questa disponibilità. Quando, invece, dimostrano di non essere disposti a utilizzare questo strumento ne prendiamo atto e riconosciamo che sono diversi i casi in cui questo è avvenuto. Resta però fondamentale dare una risposta alla frammentazione istituzionale perché solo così possiamo esaudire i bisogni ai cittadini. A chi, a tutti i livelli, a partire dal governo nazionale, getta discredito sullo strumento delle fusioni chiedo allora, qual è l’alternativa? Ci sono le risorse per i nostri piccoli comuni? Se sì si tirino fuori, si passi dalle parole ai fatti, per garantire quella qualità dei servizi che i nostri cittadini meritano”.

Fonte: Consiglio regionale della Toscana



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