Spara e uccide il ladro, gommista torna in officina: applausi e 'bravo'

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Ha sparato a uno dei ladri scoperti all'interno della sua rivendita di gomme a Monte San Savino e l'ha ucciso: per questo un uomo è stato indagato per eccesso di legittima difesa. L'uomo era stato derubato ben 38 volte in pochi mesi. Nel racconto dell'indagato al pm, ha affermato di essersi svegliato per i rumori e di aver sparato d'istinto due, forse tre, colpi di pistola. A morire è stato un 29enne moldavo mentre l'altro complice è riuscito a fuggire,

Uno dei primissimi commenti sul caso è stato fatto dal ministro dell'Interno Matteo Salvini, segretario Lega: "Dopo il Decreto Sicurezza, arriverà in Parlamento la nuova legge sulla Legittima Difesa. Io sto con chi si difende, entrare con la violenza in casa o nel negozio altrui, di giorno o di notte, legittima l'aggredito a difendere se stesso e la sua famiglia. La mia solidarietà al commerciante toscano, derubato 38 volte in pochi mesi: conti su di noi!".

Spara e uccide il ladro: "Dormiva in officina. Era esasperato"

Dormiva in ditta, dopo aver subito 38 furti, era "esasperato". Così l'avvocato difensore di Fredy Pacini, Alessandra Cheli, ha spiegato il gesto del gommista 57enne che la notte scorsa a Monte San Savino ha sparato colpendo a una gamba e alla coscia un moldavo 29enne che insieme a un complice ha spaccato una vetrata ed era entrato nell'officina. La mazza è stata ritrovata dai carabinieri.

Pacini dormiva da 4 anni in ditta, il suo legale ha mostrato un giornale che a marzo scorso aveva pubblicato l'intervista nella quale Pacini raccontava di aver scelto di passare la notte in officina dopo aver subito38 furti, riusciti o tentati. Sentito dal pm Andrea Claudiani, Fredy Pacini verso le dieci è rientrato a casa. Risulta indagato per eccesso di legittima difesa. Una delle ipotesi è che i ladri volessero tentare il furto delle costose bici da corsa, come accaduto in passato, di cui Fredy Pacini è rivenditore autorizzato.

Spara e uccide il ladro, la folla: "Bravo"

Fredy Pacini è tornato in officina intorno alle 12.30, accompagnato in auto. Amici e conoscenti, gente per strada, lo hanno accolto urlando "bravo Fredy, bravo Fredy".

Cartelli con l'hashtag 'Io sto con Fredy'. Molte le attestazioni di solidarietà al gommista. L'azienda, raccontano alcuni presenti, è stata fondata dal padre di Pacini e Fredy ha esteso l'attività dalle gomme al commercio e al noleggio di biciclette sportive. È stato un furto di biciclette da corsa molto costose a causare, nel 2014, un danno da 30mila euro. Pacini, deferito dai carabinieri all'autorità giudiziaria, è in stato di libertà. Secondo quanto appreso, nel pomeriggio o al più tardi domani potrebbe essere sentito dagli investigatori per ricostruire anche con la sua versione lo svolgimento dei fatti.

Spara e uccide ladro, i carabinieri sulle tracce del complice

Il complice del 29enne moldavo morto la notte scorsa durante un furto a Monte San Savino, è riuscito a fuggire. I carabinieri e le altre forze dell'ordine lo stanno cercando in tutto l'Aretino. Sembra, stando alla ricostruzione dei carabinieri, che fossero almeno due le persone entrate intorno alle 4 nel perimetro dell'azienda di Pacini. Nel capannone sarebbe riuscito a entrare solo il 29enne che ha perso la vita. Grazie alle telecamere di videosorveglianza presenti in zona, si potrebbe risalire all'auto usata dai due per arrivare all'azienda di Pacini. Sequestrato dai carabinieri il piccone usato per rompere un vetro dell'ingresso e la pistola con cui il commerciante ha sparato, arma regolarmente detenuta.

Spara e uccide ladro, moldavo incensurato

TONJOC Vitalie

Risulta incensurato alle autorità italiane Tonjoc Vitalie, il 29enne moldavo che ha perso la vita la notte scorsa. Sembra che l'uomo si trovasse in Italia da settembre scorso. Il suo passaporto reca infatti un visto di transito dalla Romania che risale a circa un paio di mesi fa.

Spara e uccide ladro, cinque i colpi sparati dall'alto verso il basso

Fredy Pacini, che dormiva in un locale soppalcato all'interno della ditta, ha sparato alla sagoma del ladro dalla finestra della stanza che si affaccia all'interno del capannone. Dalle prime ricostruzioni la traiettoria dei proiettili sparati da Pacini va dall'alto verso il basso. Sono 5 i colpi sparati da Pacini con una pistola marca Glock calibro 9x21. Tre ogive sono state recuperate dai carabinieri sul piazzale e su un muro esterno al capannone, sarebbero finiti lì dopo aver perforato la porta dell'immobile. Per gli altri due colpi esplosi dall'arma di Pacini gli investigatori pensano che uno sia rimasto nella gamba del 29enne moldavo che è rimasto ucciso, l'altro potrebbe essersi conficcato nella porta d'ingresso a vetri dove si notano i fori in uscita e un quarto rigonfiamento senza uscita di proiettile, tutti segnalati dai rilievi dei carabinieri. Pacini avrebbe sparato in direzione della porta da dove aveva udito provenire rumori e dove aver notato l'intruso nella sua azienda.

 



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