Europa in Toscana, tour di Rossi nel Senese: "UE utile, una bufala la burocrazia cattiva"

"L'Europa non è solo quella ‘cattiva' che qualcuno racconta, ma anche quella dei progetti di qualità". Il presidente della Toscana Enrico Rossi non si stanca di ripeterlo ad ogni sosta del suo viaggio oggi in provincia di Siena, seconda tappa di un tour per raccontare appunto l'Europa che è viva, attraverso i suoi finanziamenti e i suoi progetti, in ogni città e paese, nelle vigne e nelle fabbriche, nei laboratori di ricerca, nei monumenti da salvaguardare, all'università e a scuola.

Lo ripete a Poggibonsi e a Colle Val d'Elsa, dove i fondi europei, indirizzati dalla Regione e ben sfruttati dalle amministrazioni comunali che si sono fatte trovare pronte, sono diventati interventi per riqualificare i centri storici o trasformare un tratto della vecchia ferrovia che collegava i due borghi in una ciclopedonale. Lo ripete alla Newton, dove grazie all'Europa (e al contributo del mondo della ricerca) saranno prodotti grandi trasformatori più ecologici, il che farà bene all'ambiente ma anche all'economia perché nei prossimi anni nelle gare europee saranno premiati prodotti ed aziende col minor impatto ambientale. Con lui, assieme ai sindaci, ci sono i consiglieri regionali Simone Bezzini e Stefano Scaramelli.

"Senza l'Europa simili realtà non sarebbero esistite – dice, mentre gli imprenditori annuiscono - Chi racconta l'Europa solo come un eccesso di burocrazia, che poi se uno ci parla è sempre pronta a trovare una soluzione, cavalca una fake news. E' una bufala e solo strumentalizzazione". Lo ripete anche all'Its del Palazzone di Colle Val d'Elsa, uno tra la dozzina di istituti tecnici superiori toscani dove scuola e aziende vanno a braccetto. Lì, grazie al fondo sociale europeo che sostiene la spesa per gli insegnanti ma anche per attrezzare i laboratori, i ragazzi che hanno terminato le superiori studiano la domotica e le energie rinnovabili applicate all'edilizia. Nei mesi scorsi si sono diplomati in trentacinque e già tutti hanno trovato lavoro. Cosa che accade anche negli altri istituti tecnici superiori.

"Senza l'Europa – sottolinea – la Toscana sarebbe più brutta, più arretrata e meno ricca". Lo ripete anche a Monteriggioni, dove i fondi europei hanno finanziato bandi energetici e lo sviluppo turistico legato alla via Francigena. E poi a Siena, durante la conferenza stampa organizzata al polo di Toscana Life Sciences, dove i fondi europei diventano ricerca, medicina di precisione, nuove molecole e alla fine prodotti farmaceutici sugli scaffali, occupazione ma anche formazione ad alta specializzazione tecnologica, con la Fondazione Its Vita che viene incontro alle esigenze di nuove ed elevate competenze tecniche e tecnologiche.

"L'Europa – riassume Rossi – non vuol dire solo aiuti ai privati, alle aziende che innovano o al mondo della ricerca. Dall'Europa arrivano anche contributi per le opere pubbliche, per la cultura e per l'istruzione. L'Europa è linfa vitale per la Toscana che vuole innovarsi". Certo, spiega Rossi, i fondi vanno spesi - e la Toscana lo fa - e vanno usati bene. "Qualche anno fa – ricorda - abbiamo deciso di usarli per favorire le imprese più dinamiche e propense ad innovare e non per ripianare sofferenze in bilancio di aziende in difficoltà. Fu una scelta da qualcuno contestata: era il 2012, i primi anni dopo la crisi. Ma volevamo che fossero fattore di  innovazione, aumento di fatturati e occupazione. E investire sulle aziende più dinamiche ha permesso di farne un locomotore di ulteriore sviluppo". Esattamente quell'effetto volano sottolineato anche dal direttore generale della Fondazione Toscana Life Sciences, Andrea Paolini. "Queste risorse – rimarca – hanno fatto da catalizzatore dell'attenzione di grossi investitori, anche stranieri, o dato vita alla realizzazione di vere e proprie facilities e piattaforme tecnologiche. Hanno attratto a loro volta ulteriori finanziamenti".

Rossi si sofferma alla fine anche sui vincoli dell'Europa. "L'Italia – dice – spesso non considera l'importanza delle linea guida e dell'elaborazione culturale politica e programmatica dell'Europa. Chi ha ruoli pubblici dovrebbe frequentarla di più". "E poi – aggiunge - siamo sicuri che senza una burocrazia che pungola, anche in Toscana, saremmo stati così bravi e veloci nell'usare le risorse a disposizione? Siamo sicuri che ci sarebbero stati gli investimenti che sono stati fatti, ad esempio, nell'agricoltura di qualità? Siamo convinti che la battaglia per il disinquinamento o la depurazione delle acque sarebbe stata così forte senza gli obiettivi e i vincoli della Ue?".

Per Rossi l'Europa in parte andrebbe cambiata: al mercato unico, che è sicuramente un obiettivo riuscito, andrebbe aggiunto qualche vincolo sociale in più. Non va sicuramente bene ad esempio l'Europa che permette alla Bekaert di Figline Valdarno di chiudere e riaprire in un altro paese. Non va bene l'idea di ricentralizzare le risorse a livello nazionale. "Ma senza Europa – conclude il presidente – la Toscana avrebbe una gamba in meno. E se noi costruissimo una cartina dell'Europa con quello che è stato fatto grazie ai contributi Ue scopriremmo che la maggior parte delle cose eccellenti e buone sono state fatte o grazie al fatto che i fondi ci sono stati o che comunque l'Europa è riuscita a dare indirizzi fondamentali. Senza ridurre tutto, sia chiaro, ad un conto tra quanto diamo e quanto riceviamo, che sarebbe miope e l'inizio della fine, perché non tiene conto di tutti gli altri vantaggi dell'essere in Europa".

C'è un'ignoranza diffusa sui fondi europei, certificata anche dall'Eurobarometro. C'è innegabilmente un fronte antieuropeo che cresce. "Ma proprio per questo – sprona Rossi - l'Europa va raccontata, dando conto dei numeri e un volto a quelle cifre". Dopodiché la visita continua: a Santa Maria della Scala in città e poi alla Cassioli di Torrita di Siena.

La visita a Poggibonsi

Il cantiere di Piazza Mazzini e l’impresa Newton Trasformatori Spa sono state le due tappe poggibonsesi del tour del presidente della Regione Enrico Rossi effettuato oggi, 12 dicembre, in provincia di Siena. Un viaggio dedicato all’Europa in Toscana per toccare con mano i progetti realizzati con i fondi europei. “Una visita che fa piacere - ha detto il Sindaco David Bussagli – prima di tutto perché legata alla capacità del territorio di accedere a risorse comunitarie. I fondi europei sono stati e sono uno dei canali con cui si sono potute concretizzare politiche di sviluppo ma anche politiche sociali e culturali, politiche di riqualificazione delle città e di innovazione nei processi produttivi. Una opportunità che a Poggibonsi conosciamo bene”.

Piazza Mazzini infatti, oggetto del primo sopralluogo, è un intervento cofinanziato nell’ambito del Progetto di Innovazione Urbana “Città+Città” con risorse europee del Por Fesr Toscana 2014-2020 (asse 6). “Questa piazza, accesso privilegiato di tutta la Valdelsa, è il cuore della rigenerazione urbana che stiamo realizzando grazie ai fondi europei. Accanto ci sono altri interventi di riqualificazione in corso e ulteriori lavori sempre legati al PIU che si sono conclusi o sono in divenire. Dalla rigenerazione in chiave sociale dell’edificio di piazza XVIII luglio, al recupero di strade e vie del centro, all’efficientamento energetico del nido di via Sangallo, al completamento dell’Archeodromo, ai futuri lavori di piazza Berlinguer. Prima del PIU il nostro territorio aveva avuto accesso ai finanziamenti del PIUSS, altro programma di investimenti europei, che hanno portato fra le altre cose all’apertura dell’Accabì, alla ciclabile per Colle, al recupero delle mura medicee”. “Risorse dunque che hanno accompagnato e accompagnano – dice Bussagli - processi di trasformazione delle città e anche delle imprese con l’accesso a fondi comunitari legati allo sviluppo economico”. Altra tappa della visita poggibonsese è stata infatti l’impresa Newton Trasformatori Spa in cui il cofinanziamento con fondi europei ha riguardato l’innovativo progetto TANC (Trasformazione in Amorfo con Nucleo Continuo). Un progetto per la realizzazione di un processo produttivo ad elevato grado di automazione di un particolare trasformatore, cofinanziato nell’ambito del Por Fesr Toscana 2014-2020 (asse 1.1.5). “Parliamo di progetti che guardano a qualità, sostenibilità, innovazione, ricerca, rigenerazione, che sono realizzati con risorse del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale della Toscana e in virtù di una filiera di competenze e di eccellenze presenti. Una politica europea che la Regione Toscana recepisce e che rappresenta una opportunità di sviluppo e di crescita su cui l’impegno deve proseguire”, chiude il Sindaco.

I numeri dei fondi europei utilizzati in provincia di Siena

Fondi europei per aiutare l'agricoltura e la ricerca, per sostenere lo sviluppo economico o la rinascita delle città, per la cultura. Fondi a disposizione per il trasferimento tecnologico e la mobilità sostenibile, da investire sul capitale umano o contro la disoccupazione anche oppure per dare una mano alle imprese che vogliono farsi più dinamiche. La Toscana non sarebbe la Toscana senza i fondi Ue. Dalle sue vigne al dinamismo delle piccole imprese, dai siti archeologici alla montagna, dalle città ai piccoli paesi niente di quello che costituisce la sua essenza potrebbe fare a meno della linfa vitale iniettata, negli ultimi quindici anni, dai vari programmi operativi che declinano in chiave regionale le politiche di coesione dell'Europa.

Molti pensano che l'Europa sia inutile. Eppure senza queste risorse, la Toscana (e tutta l'Italia) sarebbe meno sviluppata, meno dinamica e meno coesa. E' quello che vuole dimostrare e ricordare il presidente della Toscana Enrico Rossi nel suo viaggio "L'Europa in Toscana" che nella provincia di Siena consuma oggi la seconda tappa.

Ecco qualche numero, per capire.

Il bilancio dell'Europa - Alimentato da meno dell'1 per cento del Pil di ogni paese membro, il bilancio dell'Unione europea vale oggi circa mille miliardi di euro: agricoltura e politica di coesione (i cosiddetti fondi strutturali) sono le due poste principali e corrispondono a circa due terzi.

I fondi europei che oggi arrivano in Toscana sono l'equivalente dello 0,2 per cento del Pil regionale. Ma grazie agli imprenditori, numerosi, che ne hanno colto l'opportunità e grazie anche al cofinanziamento di Stato e Regione sono un volano importante di sviluppo.

Lo scorso maggio la Commissione Europea ha presentato le proposte di regolamento per la programmazione 2021-2027: un miliardo e 134 milioni a disposizione, con meno fondi per Pac e coesione e più risorse per sicurezza e contrasto all'immigrazione (raddoppiate) e per il digitale e la ricerca.

Toscana virtuosa
I fondi strutturali sono spesso criticati perché molte Regioni li spendono male o in ritardo. La Toscana nel periodo 2007-2013 ha speso il 118 per cento dei fondi ricevuti, ovvero anche parte delle risorse che altri non sono stati in grado di impiegare e quindi sono state ridistribuite. Nel 2014, visto che l'Europa era in ritardo sulla programmazione, la Toscana ha addirittura anticipato le risorse dal proprio bilancio, per assicurare continuità agli interventi.

L'Italia versa all'Europa più risorse di quante le tornino indietro; è cioè un cosiddetto contribuente netto. Per via del Mezzogiorno è però anche il secondo paese beneficiario della politica di coesione, dopo la Polonia. Fino ad oggi ha impegnato il 36 per cento dei fondi della programmazione 2014-2020, che potranno essere spesi entro il 2023.

Dei 44 miliardi di euro di fondi Ue destinati all'Italia per il periodo 2014-2020, alla Toscana va tra Fesr e Fse circa un miliardo e mezzo. Va aggiunta la parte di cofinanziamento che sui singoli progetti mette lo Stato e la Regione. Altri 870 mila euro fanno capo al Feasr, il fondo per lo sviluppo rurale.

Fondi europei a Siena
Per il periodo dal 2007 al 2013 la Regione ha distribuito in provincia di Siena contributi per oltre 82 milioni di euro grazie al Fondo europeo per lo sviluppo regionale. Quelle risorse hanno permesso investimenti per quasi 136 milioni distribuiti su 591 progetti. In tutta la Toscana i contributi del Fesr, nello stesso periodo, sono stati pari a 1 miliardo e 298 milioni di euro, per 2 miliardi e 309 milioni di investimenti.

Sempre dal 2007 al 2013 il Fondo sociale europeo, che non finanzia infrastrutture ma politiche per le persone, ha portato nel senese  contributi per quasi 26 milioni in 8.965 diversi progetti: a 659 milioni ammontano invece i finanziamenti in tutta la regione. Con il Feasr, fondo per l'agricoltura e lo sviluppo rurale, se ne aggiungono altri 870 (più di 87 in provincia di Siena, pari a 1.570 progetti e 167 milioni di investimenti finanziati).

La programmazione 2014-2020 è ancora in corso: ci sono altri due anni per concludere il settennato e cinque per spendere le risorse. Grazie al Fondo di sviluppo regionale nel senese sono stati sostenuti 204 progetti per  29 milioni e quasi 656 mila euro di contributi.  Con quelle risorse (792 milioni la dotazione per tutta la Toscana, 445 milioni le risorse finora impegnate e 962 milioni gli investimenti innescati)  a Siena e provincia sono stati resi possibili investimenti per più di 60 milioni.  Con il Fondo Sociale europeo, sempre nel periodo 2014-2020, sono stati finanziati 1.234 interventi per oltre 27 milioni. I contributi finora concessi in tutta la Regione sono pari a 321 milioni, su una dotazione complessiva di 732 milioni. Grazie al Feasr infine, sempre dopo il 2014, a Siena sono stati concessi contributi per oltre 45 milioni. Hanno interessato 720 progetti. Per tutta la Toscana la dotazione complessiva è di 949 milioni (601 i contributi già concessi).

I progetti finanziati

L'Europa può rendere più belli anche una strada, una piazza o interi quartieri di città e paesi. E' il caso di Poggibonsi e Colle Val d'Elsa, prime due soste stamani del tour in provincia di Siena del presidente della Toscana Enrico Rossi, seconda tappa di un viaggio iniziato un paio di settimane fa a Grosseto e che proseguirà nelle altre province toscane: per raccontare l'Europa che aiuta i territori e per accendere un riflettore su alcuni dei progetti che hanno beneficiato dei finanziamenti europei, dando un volto a quei numeri.

Secondo l'Eurobarometro il 60 per cento degli italiani non conosce i fondi strutturali dell'Unione europea e, tra chi sa di cosa si tratta, l'80 per cento pensa che siano inutili. Eppure senza queste risorse, la Toscana (e tutta l'Italia) sarebbe meno sviluppata, meno dinamica e meno coesa. Tante opere non sarebbero state realizzate. L'Europa dunque è solo apparentemente lontana.

Città rimesse a nuovo - A Poggibonsi e a Colle Val d'Elsa gli esempi sono sotto gli occhi di tutti, a partire dagli arredi urbani. Grazie ad un Piu, uno dei programmi integrati urbani finanziati con il Fondo europeo per lo sviluppo regionale, si è deciso di abbattere i consumi energetici di una scuola dell'infanzia, la Girotondo, del nido "La coccinella" e del palazzo comunale; si è pensato di riqualificare in piazza XVIII luglio una casa famiglia e uno spazio aggregativo, di far più bella e sicura piazza Mazzini e recuperare parte del centro storico.

Con lo stesso progetto, si interverrà nel vicino comune di Colle Val d'Elsa, dove è stata finanziata la nuova piazza e l'ex vetreria Boschi per farne il museo del cristallo, dove si è deciso di recuperare la casa del popolo ed ampliare il teatro, di attrezzare un condominio solidale e realizzare un tratto di ciclopedonale che ne collegherà due che già esistono, quello sulla ex linea ferroviaria Colle-Poggibonsi a nord e quello tra le Gore Rotte e Gracciano. I lavori finiranno nel 2020 e complessivamente, tra Poggibonsi e Colle Val d'Elsa, saranno spesi oltre 8 milioni e novecento mila euro, a 6 milioni e 775 mila ammonta il contributo pubblico.

Industria 4.0 e energie green - Ma a Poggibonsi e a Colle Val d'Elsa l'Europa non ha dimenticato aziende e persone. La Newton, fabbrica di trasformatori, per rendersi più competitiva ha deciso di investire qualcosa come un milione e 946 mila euro sull'automatizzazione e sull'industria 4.0. Metà gli sono arrivati dal pubblico: 486 mila euro dal Fesr, 340 mila dallo Stato, quasi 146 mila dalla Regione. Con il progetto Tanc e l'uso di uno speciale acciaio la composizione dei nuclei magnetici sarà fatta con un nastro unico, senza più giunture. Ma i trasformatori, gli stessi usati anche da Enel, saranno anche più 'ecologici', il che vorrà dire essere pure più competitivi visto che in Europa il minor impatto ambientale sarà premiato nelle future gare.

Anche l'istruzione può godere di finanziamenti europei - E' il caso dell'Its Energia e Ambiente di Colle Val d'Elsa, due anni post diploma in alternativa eventualmente all'università. Gli Its, che nascono tutti da uno stretto contatto con il mondo produttivo, parte del programma Giovanisì, ha tra i propri studenti un tasso di occupazione a breve altissimo. In questo caso l'istituto di Colle realizza anche corsi di formazione professionale, sui temi legati all'energia, anche per addetti e operatori di Pmi che già lavorano. Il contributo del Fondo sociale europeo è stato di 1 milione e 560 mila euro.

Nel borgo sulla Francigena - A Monteriggioni, il borgo che ancora oggi ‘di torri si corona' come cantava Dante nell'Inferno, l'Europa (di nuovo grazie al Fondo per lo sviluppo regionale) ha finanziato il restauro della Porta Franca del castello e il recupero del complesso monumentale di Abbadia Isola, terza e quarta sosta stamani del viaggio di Rossi. Il castello con le sue mura e la frazione di Abbadia, dove l'intervento sui sotterranei e le aree all'esterno si aggiungono ad altri restauri in corso, sorgono lungo la via Francigena.

Le risorse dell'Europa andranno in questo caso a sostegno di cultura e turismo: 935 mila euro la spesa, quasi 655 mila il contributo pubblico. Ma c'è anche un progetto (773 mila euro, quasi 155 il contributo) che riguarda Simply Etruria Retail e la riqualificazione energetica del centro di distribuzione di carni, che porterà ad abbattere i consumi del 40 per cento e un sollievo anche per l'ambiente e il clima, con 82 tonnellate di Co2 in meno disperse in atmosfera.

L'antico ospedale e le scienze della vita - Da Monteriggioni a Siena capoluogo. Qui Rossi ha visitato il complesso museale di Santa Maria della Scala: 3 milioni e 340 mila euro di contributo pubblico su un investimento da 4 milioni e 771 mila euro, due lotti già conclusi e il terzo atteso entro il 2020, per recuperare tra l'altro un tratto di via Francigena all'interno dell'ospedale e coprire la Corticella, vero e proprio snodo dei percorsi dell'antico complesso.

Prima il presidente si è però fermato al polo di Toscana Life Sciences, ente no profit che dal 2005 sostiene le attività di ricerca nel campo delle scienze della vita e sulle cosiddette malattie orfane, quelle cioè per cui non sono disponibili terapie specifiche o che sono di interesse limitato per ricercatori e medici. Tls aiuta, in particolare, lo sviluppo di progetti dalla ricerca di base all'applicazione industriale, favorisce il trasferimento tecnologico ed è anche il gestore del distretto sulle scienze della vita nato nel 2011 e che raccoglie tutti i soggetti pubblici e privati che operano nei settori delle biotecnologie, del farmaceutico, dei dispositivi medici, della diagnostica, della nutreceutica e della cosmeceutica. Duecento aziende per oltre undicimila addetti, di un migliaio impegnati in ricerca e sviluppo.

Soci fondatori di Toscana Life Sciences sono la Regione Toscana, la Fondazione e la Banca Monte dei Paschi di Siena, la Provincia, le Università di Siena, Pisa e Firenze, Sant'Anna e Normale di Pisa, l'Istituto di alti studi Imt di Lucca, l'azienda ospedaliera universitaria senese, il Comune e la Camera di Commercio della città. Vi lavorano 283 addetti e a 7,3 milioni ammonta il fatturato delle imprese incubate e affiliate e dei gruppi di ricerca nel 2017, con oltre 80, 2 milioni di finanziamenti attratti dal 2007.

Qualche esempio? Nel distretto grazie ai fondi europei è stato sviluppato un farmaco, il Dekavil, contro l'artrite reumatoide (2 milioni e 500 mila euro di contributi) e dal 2007 sono stati finanziati con 8 milioni e 738 mila euro almeno altri dieci progetti di sette aziende, da vaccini per il tifo o la salmonella destinati ai paesi in via di sviluppo alle nanoparticelle contro i tumori, dalle particelle pseudo virali a da studi sulla fibrosi cistica fino ad antimicrobici per infezioni batteriche gravi. Sono stati finanziati anche corsi di formazione, sempre post diploma, promossi dalla Fondazione Its Vita: solo quelli attivi riceveranno 1 milione e 488 mila euro grazie al Fondo sociale europeo, altri 891 mila si aggiungeranno per i corsi in partenza da qui al 2019.

A Torrita logistica e automazione - Il viaggio del presidente Rossi in provincia di Siena si è concluso nel tardo pomeriggio alla Cassioli di Torrita di Siena, azienda con stabilimenti anche in Polonia, Brasile e Stati Uniti (250 dipendenti, 140 in Italia) che fornisce prodotti e servizi per soluzioni di logistica integrata e grande attenzione presta a ricerca e sviluppo. A Torrita di Siena, dove nel 2010 è stato inaugurato un nuovo edificio di 3500 metri quadri, realizzato con criteri ecocompatibili, si sviluppano prototipi, si collaudano dispositivi e c'è uno showroom. Cassioli con tre progetti, dal 2010 ad oggi, ha investito 7 milioni e 411 mila euro ed ottenuto contributi per 4 milioni e 299 mila euro.

Dall'agricoltura al birrificio fino all'antica fortezza medicea - Ma l'elenco delle aziende che hanno beneficiato di contributi europei in provincia di Siena potrebbe continuare, ben oltre le aziende e realtà visitate dal presidente Rossi. L'Europa ha finanziato ad esempio il birrificio "La Steccaia" di Rapolano Terme. Contributi sono arrivati alla fattoria Alloro di San Gimignano, a vantaggio del settore zootecnico, e al Podere Pereto sempre di Rapolano Terme, alla fattoria "Pieve e Salti" di Montalcino, alla società agricola Salcheto di Montepulciano, al salumificio Viani di San Gimignano e alla Toscocornici di Torrita di Siena. I fondi europei hanno contribuito in parte anche a rimettere a nuovo le mura della fortezza medicea di Poggibonsi, parco oggi fruibile a cittadini e turisti. Con il fondo sociale sono stati finanziati corsi di formazione a Chianciano e Siena.

Bezzini e Scaramelli (Pd): “Eccellenze grazie ai finanziamenti europei”

Ha fatto tappa nel senese l’’Europa in Toscana’ il tour del presidente  Rossi nei territori della nostra regione che utilizzano fondi europei. Insieme al presidente  e  ai sindaci, anche i consiglieri del Pd in Regione Simone Bezzini e Stefano Scaramelli . “L’Europa – hanno detto Bezzini e Scaramelli  –  è un’opportunità importantissima per il nostro territorio. Basta vedere quanti progetti vengono finanziati per le Terre senesi: dalle strade, alle piazze, alla cultura, ai progetti sull’innovazione come il nuovo trasformatore a basso impatto ambientale per la Newton di Poggibonsi, o la ricerca coniugata all’innovazione che porta avanti Toscana Life Sciences grazia ai fondi europei. I fondi europei indirizzati dalla Regione  sono stati ben sfruttati dalle amministrazioni locali- hanno proseguito Scaramelli e Bezzini- che si sono fatte trovare pronte ad accoglierli e a farne tesoro. Grazie all'Europa (e al contributo del mondo della ricerca) alla Newton per esempio saranno prodotti grandi trasformatori più ecologici. A Monteriggioni, i fondi europei hanno finanziato bandi energetici e lo sviluppo turistico legato alla via Francigena”. Il tour ha poi fatto tappa a Siena al polo di Toscana Life Sciences. “Un fiore all’occhiello della nostra Regione – hanno aggiunto Scaramelli e Bezzini -. Qui i fondi europei permettono di sviluppare  la ricerca,  creano le condizioni per sperimentare e creare  nuovi farmaci, oltre a fare formazione e alta specializzazione E Bezzini e Scaramelli  anche della visita all’Its del palazzone di Colle Val d’Elsa, dove grazie al fondo sociale europeo che sostiene la spesa per gli insegnanti , ma anche per attrezzare i laboratori, i ragazzi che hanno terminato le superiori possono studiare la domotica e le energie rinnovabili applicate all’edilizia  La visita ha poi proseguito nella città di Siena, a Santa Maria della Scala dove, grazie agli interventi resi possibili dai fondi europei la capienza è passata da 180 persone contemporaneamente a 1800 e  negli ultimi tre anni i visitatori sono passati da 50mila a 150mila. Scaramelli e Bezzini hanno poi concluso la visita alla Cassioli di Torrita di Siena che, insieme alla Newton di Poggibonsi, rappresentano realtà produttive in cui i “fondi europei e regionali- hanno specificato i due esponenti del Pd in Regione-  hanno creato un effetto volano moltiplicatore tale da aumentare quasi di dieci volte il valore iniziale dell'investimento privato con ricadute positive in termini di sviluppo del territorio e di ricadute occupazionali”

 

Fonte: Regione Toscana - Ufficio stampa



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