Presentato il volume di Erasmo D'Angelis 'Ripariamo l'Italia'

“Siamo un Paese sismico, che fa i conti con tragedie ricorrenti, ma che non impara mai la lezione della prevenzione. Questo libro vuole serve a ricordarcelo”. È quanto dichiara Erasmo D’Angelis, giornalista, divulgatore di tematiche ambientali, esperto in prevenzione dai grandi rischi naturali e protezione civile, autore di numerose pubblicazioni tra cui il libro Ripariamo l’Italia. Storia di terremoti e terremotati. Vittime e danni. Colpe e colpevoli. Come possiamo difenderci? (Giunti Editore) presentato questa mattina, lunedì 17 dicembre, in palazzo del Pegaso.

L’analisi, lucida, in cui i colpevoli “siamo tutti noi, dai politici ai cittadini, che non mettiamo in sicurezza le nostre abitazioni”, D’Angelis la ripete spesso nel corso della conferenza stampa e rileva: “Eventi sismici che altrove non fanno accadere nulla, in alcune zone d’Italia possono essere devastanti”. La prevenzione è allora l’unica forma di difesa e di controllo. “Dobbiamo smettere di rincorrere sempre le emergenze. Su un patrimonio edilizio di 12milioni di edifici, tra i 4 e i 5 milioni possono crollare per una scossa non importante” continua l’autore, e ricorda il sisma bonus, quella misura “nata in Toscana all’indomani del terremoto del 1995 in Garfagnana e Lunigiana, per la ricostruzione con un contributo a fondo perduto”. Anche a livello nazionale oggi è attiva quella misura e permette il rimborso “fino all’85 per cento dell’investimento per la messa in sicurezza di un’abitazione. Questa è prevenzione, un tema che deve diventare prioritario del nostro Paese” dice ancora D’Angelis.

Convinto dell’importanza del volume, il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani: “Il nostro è un Paese particolarmente vulnerabile, abbiamo numerosi esempi. La storia andava riletta e grazie al contributo importante di questo libro, abbiamo indicazioni per operare nell’immediato oggi e per aver la lungimiranza in futuro”. Spunti e analisi che il presidente intende condividere con una platea più ampia: “a gennaio organizzeremo una presentazione aperta alle organizzazioni di volontariato che operano nella protezione civile per una discussione e un confronto a tutto campo”. “In questo settore siamo un po’ primi attori” dice Giani citando la legge 996/1970 e la sua “parte narrativa in cui si parla dell’alluvione di Firenze del 1966 e del terremoto del Belice del 1968”. “Il sistema di protezione civile in Toscana è cresciuto più che in altre regioni” conclude.



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