La prima schiacciata: una pietra miliare nella pallacanestro femminile

Fu Georgeann Wells, centro della West Virginia University, la prima donna a eseguire la spettacolare giocata in una partita del 21 dicembre 1984


Woman holding a basketball in Dublin, Ohio.

È una verità scientifica arcinota, le donne hanno più massa grassa degli uomini. Fra i maschi più atletici questa percentuale varia fra il 6 e l'8 per cento del corpo, mentre anche la ragazza più magra e in forma non scende sotto il 14%. Inoltre, le femmine possiedono meno muscoli per spostare o elevare un peso maggiore. Benché non vi siano limiti genetici che impediscano alle signore di allenare la forza e la reattività muscolare, nel basket è per loro un'impresa più ardua saltare fino a toccare il ferro e schiacciare la palla nel canestro, una spettacolare fase del gioco che gli uomini padroneggiano di fatto dagli inizi dei tempi, anche se fu solo alla metà degli anni '60 che la violenta affondata nella retina divenne un marchio di fabbrica del campionato universitario americano NCAA e della lega professionistica della NBA – fu nel 1967 che il governo dello sport dei college mise fuorilegge le schiacciate per arginare il dominio del giovane Kareem Abdul-Jabbar, che in risposta al bando perfezionò il celebre “gancio-cielo”.

Per quanto ci sia chi giura che la prima donna a schiacciare sia stata Nera White negli anni '50 del secolo scorso, in un periodo nel quale la pallacanestro femminile non era neanche inserita nel programma sportivo della NCAA, di tali presunte gesta non vi è traccia o testimonianza inoppugnabile. Si deve quindi assegnare la palma di pioniera a Georgeann Wells dell'Università della West Virginia, che compì l'impresa nel 1984 in occasione della vittoriosa trasferta contro Charleston. Tuttavia, quelli non erano ancora i tempi dell'ubiqua presenza degli attuali mezzi di ripresa cine-fotografica, né tantomeno dell'ossessiva diffusione delle immagini sugli inesistenti social network, e la prodezza di Wells passò virtualmente inosservata. Circa un centinaio di persone sugli spalti assistettero alla partita e l'evento fu abbondantemente commentato dalla stampa americana, incluso il New York Times, ma a lungo fu creduto che non esistesse una registrazione filmata dell'avvenimento. Solo 25 anni dopo, intenzionato a celebrare degnamente l'anniversario, un ostinato reporter del Wall Street Journal fu capace di reperire le preziose immagini e di consegnare ai posteri la certezza incontestabile di quella prima volta.

Qui a canestro, Nera White guidò gli Stati Uniti alla conquista dei Mondiali del 1957, quando fu votata miglior giocatrice del torneo

Qui a canestro, Nera White guidò gli Stati Uniti alla conquista dei Mondiali del 1957, quando fu votata miglior giocatrice del torneo

West Virginia aveva affrontato il viaggio senza l'ingombrante attrezzatura televisiva, ma si sapeva che Charleston aveva l'abitudine di riprendere le proprie gare interne. La schiacciata aveva attirato l'attenzione dei media, ma senza il nastro mancava la prova conclusiva. Nel 2009, Reed Albergotti, l'intraprendente giornalista dell'autorevole quotidiano economico, contattò Ford Francis, il figlio di Bud, allora coach di Charleston, e gli chiese il videotape: prevedibilmente, Francis jr. cadde dalle nuvole. Poi, rammentò che il padre conservava una miriade di video-cassette in una cesta nella sua stanza. Quando però si era ritirato per dedicarsi all'allevamento di cavalli, aveva portato con sé tutte quelle memorie e alla morte, nel 1999, molte delle sue cose erano state vendute al vicino. Questi però aveva restituito proprio la pila di nastri, che Ford aveva distrattamente stivato in casa, dimenticandosene per anni e anni. Rimuginò sulla telefonata di Albergotti, rovistò fra le vecchie cose e riesumò il cimelio, che in qualche giorno, dopo il necessario aggiornamento di supporti e formato, sul portatile del giornalista fu mostrato a Georgeann, che a stento trattenne l'emozione di fronte a quel pezzo sfocato di storia.

Wells era nata a Columbus, nell'Ohio, ed era cresciuta insieme a otto fratelli e sorelle. Già molto alta da bambina, era via via cresciuta fino a superare tutte le coetanee, ma non per questo spiccava per eleganza e talento. Il fisico e delle eccellenti stagioni alla scuola superiore le guadagnarono però una borsa di studio per West Virginia, dove l'allenatrice Kittie Blakemore si impegnò per mettere a frutto tanta prestanza. Ogni giorno, sottoponeva la matricola ad allenamenti extra con lo scopo di incrementare la sua elevazione e l'esplosività delle sue gambe: Blakemore era persuasa che i quasi 200 cm di altezza non dovevano meramente stazionare vicino al canestro, ma dovevano essere messi a frutto perché Wells fosse messa nella condizione di schiacciare. Con incoraggiante frequenza, cominciò a succre in allenamento e nel 1984 fu presa una decisione che doveva accelerare il processo. La NCAA adottò un pallone più piccolo e più leggero per le donne. Quei pochi centimetri e grammi in meno fecero la differenza, le giocatrici in grado di salire fino al ferro aumentarono, anche se la stessa Wells si ruppe qualche dito provandoci. Una prima schiacciata fu messa a segno, ma fu annullata dagli arbitri per un precedente fallo di gioco di una compagna. Infine, il 21 dicembre, capitò ufficialmente: pochi minuti dopo l'inizio del secondo tempo, Charleston segnò due punti con un veloce contropiede, Wells non fece neanche in tempo a rientrare in difesa e raccolse quindi in splendida solitudine la rimessa di Lisa Ribble, fece un paio di passi e si produsse nella prima slam-dunk della storia. Le compagne e tutta la panchina esultarono come dopo la vittoria di un campionato e i festeggiamenti furono così accesi e prolungati che gli arbitri furono costretti a sanzionarli con un fallo tecnico - "ben meritato!", commentò la stessa Blakemore.

Solo 18 anni dopo, Lisa Leslie divenne la prima donna a schiacciare in una partita della WNBA, il campionato professionistico americano, dove oggi giganteggia Brittney Griner, schiacciatrice seriale.

Paolo Bruschi