E45, chiuso viadotto a Pieve Santo Stefano: un anno fa il cedimento di una piazzola

Anas (Gruppo FS Italiane) a partire dalle ore 14.00, darà avvio alle operazioni di chiusura della strada statale 3bis “Tiberina” (E45), in entrambe le direzioni, tra gli svincoli di Canili e Valsavignone, in corrispondenza del confine tra le province di Arezzo e Forlì Cesena, a seguito del sequestro preventivo del viadotto “Puleto” nel comune di Pieve Santo Stefano, disposto su ordine della Procura della Repubblica di Arezzo. L'11 febbraio 2018 si verificò un cedimento in una piazzola di sosta.

Anas sta già fornendo in queste ore ai periti della Procura tutti gli elementi conoscitivi tecnici sul viadotto Puleto, per rappresentare al meglio le condizioni dell’infrastruttura e i lavori di manutenzione già avviati a dicembre, al fine di consentire una veloce riapertura al traffico ed evitare gravi disagi alla circolazione.

Per quanto riguarda i percorsi alternativi sono in corso approfondimenti presso le sedi prefettizie interessate. Anas è fortemente impegnata a informare gli utenti con tutti i canali disponibili in coordinamento con le Autorità competenti, al fine di contenere i disagi.

Anas, i percorsi alternativi

La strada statale 3bis “Tiberina” (E45) è chiusa in entrambe le direzioni tra Canili e Valsavignone, in corrispondenza del confine tra le province di Arezzo e Forlì Cesena, su ordine della Procura della Repubblica di Arezzo che ha disposto il sequestro preventivo del viadotto “Puleto”, nel comune di Pieve Santo Stefano.

Per i veicoli in transito sulla E45 l’ultima uscita utile per chi viaggia in direzione sud è allo svincolo di Verghereto (km 168) mentre per chi viaggia in direzione nord è allo svincolo di Valsavignone (km 158). Non essendo presente una viabilità locale nel tratto di valico interdetto, la viabilità alternativa per le lunghe percorrenze sulla direttrice Orte-Cesena è costituita dalle autostrade A1 “Autostrada del Sole” (Roma-Firenze-Bologna) e A14 “Adriatica” (Ancona-Cesena).

Per i veicoli in transito sulla E45 in direzione Cesena l’autostrada A1 è raggiungibile da Perugia tramite il raccordo Perugia-Bettolle in direzione Firenze (innesto al km 69) e da Sansepolcro (AR) tramite la SS73 con uscita allo svincolo di Sansepolcro Sud in direzione Arezzo. L’autostrada A14 è raggiungibile da Perugia tramite la direttrice Perugia-Ancona (SS318 e SS76) con uscita allo svincolo “Ancona-Valfabbrica” (km 74) e da Umbertide con uscita allo svincolo Gubbio/Umbertide e percorrenza della SS219.

In alternativa è inoltre possibile uscire allo svincolo di Umbertide/Gubbio (km 99) e proseguire verso Fano (percorrendo la SS219 fino a Gubbio, la SS452 e la SS3 fino a Fossombrone e infine la SS73bis fino a Fano). Il traffico che proviene da Orte può inoltre percorrere la SS675 fino a Terni, proseguire sulla SS3 Flaminia fino a Foligno e raggiungere la A14 tramite la direttrice Foligno-Civitanova Marche (SS77).

I percorsi alternativi sono stati individuati di concerto con tutti gli Enti competenti riuniti presso la prefettura di Arezzo. È inoltre in corso il monitoraggio del traffico al fine di valutare possibili integrazioni.

Anas è fortemente impegnata a informare gli utenti con tutti i canali disponibili, in coordinamento con le Autorità competenti.

ANAS: "Il viadotto era monitorato"

In riferimento al viadotto “Puleto” della E45, Anas (Gruppo Fs Italiane) precisa che tale opera era sotto monitoraggio da tempo da parte dei suoi tecnici e che le indagini e gli studi effettuati sull’opera e le ispezioni eseguite periodicamente, in relazione ai quali non sono state rilevate criticità di natura strutturale, saranno forniti alla Procura di Arezzo, al fine di valutare una possibile riapertura dell’opera, eventualmente con limitazioni al traffico.

Il viadotto “Puleto” è un ponte a cinque campate per circa 200 metri totali e, come rilevato già da tempo da Anas nel corso di uno specifico studio strutturale, condotto con ispezioni in situ, approfondimenti di calcolo e l’esecuzione di indagini sui materiali costituenti l’opera, presenta alcuni ammaloramenti nel sistema di appoggio, nei giunti e nei cordoli laterali e un degrado superficiale sulle pile e le spalle, con scopertura in alcune zone dei copriferri e l’ossidazione dei ferri di armatura, che tuttavia non pregiudicano la transitabilità del viadotto.

Allo scopo di  ripristinare gli elementi strutturali ammalorati, Anas nei mesi scorsi ha progettato e appaltato un intervento di manutenzione straordinaria per l’adeguamento sismico e strutturale del viadotto del valore complessivo di circa 2,5 milioni di euro, nell’ambito del piano di riqualificazione della E45 attualmente in corso di realizzazione.

L’intervento di manutenzione del viadotto Puleto riguarda, in particolare, il risanamento del calcestruzzo, il miglioramento sismico dell’opera, il rifacimento dei giunti, il rifacimento dei cordoli e l’ammodernamento delle barriere laterali di sicurezza.

I lavori sono stati consegnati a dicembre e le attività di cantierizzazione per l’avvio dei lavori sono già in corso. Nella prima fase gli interventi riguardano il risanamento superficiale del calcestruzzo nella parte bassa dell’opera, al fine di non causare eccessive interferenze al traffico sulla E45 durante il periodo invernale. Dopo l’inverno è previsto l’avvio e il completamento delle altre lavorazioni.

L’intervento sul viadotto Puleto rientra nel piano di riqualificazione dell’itinerario E45-E55 Orte-Mestre, avviato da Anas negli ultimi tre anni per un investimento complessivo di 1,6 miliardi di euro. Si tratta del più importante investimento mai destinato a questa infrastruttura. Nel solo tratto toscano in provincia di Arezzo sono in corso o in fase di avvio lavori per un valore complessivo di oltre 50 milioni di euro che si aggiungono a quelli eseguiti negli ultimi anni su 11 viadotti per complessivi 5 km circa, che hanno quasi sempre riguardato anche l’ammodernamento delle barriere laterali di sicurezza, mentre lungo l’intero tratto toscano sono stati adeguati circa 18 km di barriera spartitraffico.

Anas precisa infine che tutti i ponti e viadotti della sua rete sono oggetto di procedure standardizzate di controllo che prevedono ispezioni trimestrali da parte del personale di esercizio e un’ispezione tecnica annuale più approfondita, oltre alla normale sorveglianza quotidiana garantita dal personale su strada. Sulla base di questo processo continuo di ispezioni e controlli viene programmato il piano di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria.


I COMMENTI

Ceccarelli: "Interventi immediati per la sicurezza e per evitare l’isolamento della Valtiberina"

"La notizia del sequestro e della chiusura del viadotto Puleto sulla E 45 è preoccupante, prima di tutto perché è il segnale che l'arteria necessita di interventi di manutenzione non più rinviabili per la sicurezza di chi, quotidianamente, percorre questo asse viario, uno dei più importanti del nostro Paese. Ma preoccupa anche perché se non vengono messi in atto interventi immediati si rischia l'isolamento di tutta la Valtiberina, con grave danno per i residenti e per i molti utenti di questa infrastruttura che rappresenta un'alternativa all'Autostrada del Sole lungo la dorsale nord-sud".

Lo afferma Vincenzo Ceccarelli, assessore regionale a viabilità e infrastrutture, dopo il sequestro e la chiusura del viadotto Puleto sulla E 45, perché a rischio collasso, ordinato dalla Procura di Arezzo. Il viadotto si trova nei pressi di Valsavignone, in provincia di Arezzo, al confine fra Toscana e Romagna.

"Occorrono interventi urgenti di Anas – continua Ceccarelli - che consentano almeno la parziale riapertura della E 45. In più, come sosteniamo da anni, è necessario che Anas si faccia carico della riqualificazione della vecchia Statale 3bis della Valtiberina, che diventa un'imprescindibile alternativa nei casi in cui la E 45 venga chiusa al traffico, come richiesto dalla Regione nell'ambito del progetto di riqualificazione e messa in sicurezza della stessa E 45, finanziato dal precedente Governo".

Il Ministro Toninelli: "Si lavora per riapertura a breve"

"Al ministero risulta che il viadotto fosse sotto monitoraggio da parte di Anas, non a caso i lavori di manutenzione sono stati già programmati e avviati a dicembre. La società delle strade - sottolinea il Mit in una nota - sta verificando con i periti della Procura la possibilità di riaprire alla circolazione l'infrastruttura, con limitazioni al traffico, ed è già impegnata sui percorsi alternativi per alleviare in questa fase i disagi alla circolazione". "La sicurezza delle nostre reti viarie rimane una priorità assoluta del Governo", sottolinea il Ministero.

Fillea Cgil Arezzo: "Scelta giusta, ora trovare alternative e strategia di riapertura"

"La decisione della Procura di Arezzo è giusta e doverosa: scongiura la possibilità che si ripeta un dramma come quello di Genova. Rimane l'angoscia e la preoccupazione per lo stato delle infrastrutture nel nostro paese. Conseguentemente quali risultati abbia prodotto, nel corso dei decenni, il sistema degli appalti pubblici, l'incapacità della politica di riformare il sistema, investendo nelle competenze di chi dovrebbe e deve vigilare sulla qualità delle opere pubbliche invece che seguire la più facile strada degli appalti al massimo ribasso.
La E45, chiusa da oggi per iniziativa della magistratura, aveva un grande futuro: collegamento trasversale del paese e segmento della più ampia viabilità europea. Sempre che non ci siano stati difetti di progettazione o di costruzione, abbiamo invece visto una strada piena di buche e priva di manutenzione. Dalla sua apertura, questa strada è sempre stata pericolosa e costante motivo di preoccupazione soprattutto per coloro che lo usano quotidianamente per lavoro.
La Fillea Cgil si augura che la decisione della magistratura apra una pagina nuova, sulla quale possa essere scritta una storia diversa per questa strada fondamentale per l'Italia centrale e per la sua economia. Chiediamo che le istituzioni e tutti i soggetti interessati mettano a punto progetti sia di breve termine, per attivare percorsi alternativi, sia di lungo termine per una radicale ed efficace manutenzione".

FI: "Garantire mobilità e popolazione"

"Garantire alla popolazione una viabilità alternativa agevole e sicura a seguito della chiusura del viadotto del Puleto, sulla E45": a invocare in via d'urgenza piani di mobilità alternativa è Forza Italia con i deputati Maurizio D'Ettore e Stefano Mugnai (Vicecapogruppo degli azzurri alla Camera e coordinatore regionale toscano) e il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti.

"A quanto si apprende dalle prime fonti stampa - si legge ancora - il provvedimento sarebbe dovuto al verificarsi di una "criticità estrema", ovvero dopo segnalazioni e denunce ricevute sarebbe emerso il pericolo di collasso del viadotto Puleto e le autorità giudiziarie che hanno disposto il sequestro sembrano procedere contro ignoti per il reato 677 del codice penale: omissione di lavori in edifici o costruzioni che minacciano rovina".

"La SS 3 bis Tiberina- E45 - si legge nell'interrogazione - è una infrastruttura statale in gestione Anas e il Piano regionale della mobilità della Toscana prevede per il tratto toscano di 30 km tra i comuni di Pieve Santo Stefano e Sansepolcro, investimenti per l'adeguamento e la messa in sicurezza pari a 75 milioni di euro. Gli interventi di manutenzione rientrano nel Piano di riqualificazione dell'itinerario E45-E55 Orte-Mestre avviato da Anas nel 2016". Forza Italia afferma dunque di "ritenere opportuno interrogare con urgenza la Giunta per conoscere quali iniziative la stessa possa intraprendere per la viabilità di propria competenza in zona, onde non arrecare disagi alla popolazione che vive e lavora in zona". Marchetti chiede alla Regione Toscana "quali iniziative possa intraprendere per coadiuvare la viabilità della zona" e "un aggiornamento sugli interventi manutentivi e di messa in sicurezza svolti dal 2016 da Anas".

Confindustria Toscana Sud: "Disastro annunciato"

“La chiusura della SGC E45 in entrambe le direzioni nel tratto Valsavignone – Canili, per criticità estreme riscontrate sul viadotto Puleto, rappresenta un disastro annunciato. Ormai da tempo, tramite il monitoraggio che costantemente eseguiamo sulle infrastrutture strategiche, avevamo denunciato lo stato di degrado di ponti e viadotti della SGC OrteRavenna, in particolare nel tratto di confine con la Romagna – spiega una nota dell’Associazione di Via Roma - il contratto di programma 2016-2020 ANAS -MIT prevede investimenti complessivi di 1,5 miliardi di euro sull’intero tratto Civitavecchia-Orte ed ancora, purtroppo, molti appalti di manutenzione straordinaria devono prendere il via. Le maggiori criticità esistenti sono proprio nel tratto di E45 che attraversa il Comune di Pieve S. Stefano ed hanno origine da mancata manutenzione e da opere non conformi alle norme antisismiche. L’ANAS nel corso degli ultimi due anni è intervenuta prevalentemente per sistemare le pavimentazioni con consolidamento dei sottofondi, ma poco si è fatto per ponti e viadotti che richiedono interventi strutturali con ripristino di copriferri, giunti di dilatazione, appoggi sismo-resistenti e altre opere di manutenzione straordinaria, senza escludere demolizioni e ricostruzioni per opere ritenute irrecuperabili. In alternativa alla SGC E45 esisterebbe solo la vecchia SS 3 bis (classificata “comunale” dopo un rimpallo di responsabilità tra Anas, Regione Toscana e Provincia di Arezzo) ma questa vecchia arteria è franata in più punti ed è stata invasa da enormi massi crollati dall’alto. Il tratto Valsavignone- Canili di tale strada, valutata la pericolosità, è chiuso da anni - continua la nota dell’Associazione Industriali - Nel passato è intervenuto un lungo contenzioso fra Comune di Pieve Santo Stefano, ANAS , Provincia e Regione Toscana perché il declassamento della ex-SS 3 BIS è avvenuto in assenza di consenso da parte del Comune stesso e senza procedere ad una consegna del bene demaniale secondo la buona regola della pubblica amministrazione. Il Comune di Pieve Santo Stefano ha imputato all’ANAS l’onere del ripristino della ex-3bis, anche in relazione alle mutevoli condizioni di transitabilità della SGC E 45 per emergenza neve o ghiaccio. Nel 2016 iI Ministero del Tesoro ha disposto, grazie all’interessamento del Sindaco Albano Bragagni, un finanziamento di 2,6 milioni di euro su progetto ANAS che non è stato ancora appaltato per problemi di carattere burocratico. Adesso è però giunto il momento, come sosteniamo da tempo, di ripristinare immediatamente il tratto Valsavignone-Canili della vecchia arteria ex-SS3bis per garantire viabilità alternativa alla SGC E45, tenuto conto che la manutenzione e la messa in sicurezza dei viadotti richiederà una loro chiusura totale e/o parziale per un periodo molto lungo e che questo costituisce un danno enorme sia per le aziende che per tutto il territorio. Ci risulta che a seguito dell’interessamento della Regione Emilia Romagna, l’Anas stia avviando le procedure per rinazionalizzare la vecchia Statale 3bis nel tratto da Canili a Bagno di Romagna. Auspichiamo che la Regione Toscana si attivi immediatamente perché l’Anas riprenda in carico anche il tratto che va da Pieve S. Stefano a Canili per offrire una viabilità alternativa in attesa del ripristino della E45”.

M5S: "Sicurezza infrastrutture è vera priorità"

"La decisione del gip di Arezzo, che ha disposto il sequestro e la chiusura del viadotto Puleto dell'E45, a rischio collasso, riaccende i riflettori su una questione che ci sta molto a cuore, a maggior ragione oggi che si discute di un'opera come il Tav: la priorità del nostro Paese è quella di mettere in sicurezza il territorio, rimettere a posto i ponti che rischiano il crollo, sistemare le strade, restituire ai cittadini collegamenti rapidi e sicuri.". Lo affermano i deputati del Movimento 5 Stelle Diego De Lorenzis ed Emanuele Scagliusi, vicepresidente e capogruppo in commissione Trasporti.

"Per quanto riguarda il viadotto Puleto, Anas è già al lavoro per definire gli interventi utili a una veloce riapertura al traffico ed evitare gravi disagi alla circolazione. Ma il problema resta. La situazione di molte infrastrutture nel nostro Paese infatti, da Nord a Sud, è assai compromessa. La maggioranza di governo ha deciso sin da subito di intervenire per sanare una situazione drammatica che ereditiamo dai precedenti governi, che hanno avallato per anni una politica lassista e permissiva nei confronti dei concessionari e chiuso più di un occhio sulle carenze della manutenzione. Abbiamo stanziato già diversi milioni nel decreto Emergenze e nella Legge di Bilancio per mettere in sicurezza le strade italiane e continueremo a farlo perché è questa la vera emergenza di questo Paese, che dovrà puntare sulle grandi e piccole opere utili alla collettività e non spendere soldi in opere mastodontiche e inutili per arricchire i soliti noti"

Filca-Cisl: "Subito messa in sicurezza ed avvio sistematico di manutenzione"

Questa mattina abbiamo appreso, dichiarano Serafino Marino e Gilberto Pittarello della FILCA Cisl di Arezzo, che su disposizione del Gip Piergiorgio Ponticelli, operatori Anas e carabinieri della sezione di polizia giudiziaria della Procura di Arezzo, hanno provveduto a chiudere un tratto di E45 a cavallo tra Toscana e Romagna. Il provvedimento sarebbe dovuto al verificarsi di una "criticità estrema", ovvero dalla relazione tecnica svolta su richiesta della Procura sarebbe emerso il pericolo di collasso del viadotto Puleto.

Aspettavamo questa notizia da tempo visto che lo stato di degrado della struttura manifestava tutta la sua pericolosità. Come FILCA non abbiamo mai smesso di seguire l’evolversi della situazione denunciando nelle sedi opportune la situazione di pericolo. Arrivare a chiudere un tratto di strada così importante per il collegato viario nord-sud del Paese significa, proseguono dalla FILCA, aver agito in tutti questi anni con estrema superficialità. Superficialità che avrebbe potuto avere ben tragiche conseguenze stando a quanto recita la perizia svolta dai tecnici Fabio Canè e Antonio Turco; perizia che ha mostrato come ci fosse un "concreto pericolo di crollo" della struttura. Lo stesso tratto, un anno fa, l'11 febbraio scorso, fu interessato da un cedimento di una scarpata, con il parziale crollo di una piazzola. Da quel momento la Procura di Arezzo ha esteso gli approfondimenti a tutto il tratto . Ora, concludono Marino e Pittarello, si metta subito mano alla riqualificazione e messa in sicurezza dell’intera struttura e nel contempo si dia corso ad una sistematica manutenzione che monitori in tempo reale le condizioni di tutta la E45 e di tutta la rete viaria italiana.

Marcheschi (Fdi): "La Giunta regionale apra subito un tavolo con Anas"

“Presenterò una mozione alla Giunta regionale affinché l'assessore Ceccarelli apra immediatamente un tavolo con l'Anas per affrontare un annoso problema. Nei mesi scorsi ci siamo già occupati della E45, uno dei nervi scoperti della disastrata viabilità toscana, in relazione ai materiali di amianto utilizzati per la costruzione e manutenzione della piazzola crollata nel 2018 -fa notare il Consigliere Paolo Marcheschi (Fdi)- Il tratto chiuso dalla Procura di Arezzo, comporterà un esponenziale aumento del traffico per la vecchia strada, oggi in condizioni di abbandono, e potrebbe portare ad un aumento del traffico anche sul Passo dei Mandrioli. E successivamente intasare la già difficile situazione della strada di fondovalle che si collega al nodo stradale di Arezzo. Da tenere presente, come più volto ribadito dal gruppo Fratelli d'Italia del Casentino, che il Passo dei Mandrioli ha necessità di una serie di opere per la messa in sicurezza. Lo scorso inverno, causa neve e frane, è stato chiuso per quasi un mese” sottolinea Marcheschi.

Confartigianato Arezzo chiede stato d'emergenza

“Il degrado e la conseguente chiusura di un tratto importante della E45 è un problema nazionale. E’ un nodo che taglia di fatto il Paese in due, e assume una gravità enorme. Tanto che noi, come Confartigianato Arezzo, dalla provincia più direttamente colpita da questa sciagura, figlia anche di tanta incuria e disattenzione pubblica, chiediamo al presidente della Regione Rossi che si confronti rapidamente con il suo collega alla guida dell’Emilia Romagna, per chiedere lo stato di emergenza, in modo da poter arrivare presto ad un commissario che possa gestire in tempi rapidi e immediati la situazione”.

Sono parole di Ferrer Vannetti, presidente di Confartigianato Arezzo, a seguito della chiusura della E45 nel tratto in Valtiberina, “chiusura che nasce da un degrado che è inaccettabile e al quale occorre porre rimedio al più presto”.

“La nostra richiesta dello stato di emergenza nasce dalla gravità delle moltissime conseguenze negative che questo nefasto evento provoca – spiega ancora Vannetti -

vi sono problemi a livello nazionale, perché una delle principali arterie italiane a di lunga percorrenza è inutilizzabile, e questo porterà alla necessità, per il trasporto merci, ma anche per i cittadini di ogni parte del Paese che hanno bisogno di raggiungere certe destinazioni, di passare per l’autostrada, che registrerà quindi un aumento notevole di traffico, con costi aggiuntivi per chi avrebbe invece usato la E45”.

“Non mancheranno poi intasamenti  - insiste Vannetti in questa analisi  - e problemi di tenuta sulle strade alternative in zona Valtiberina, con danni sia legati alla perdita di rapidità dei trasporti e quindi della loro efficacia, e sia derivanti dalle enormi difficoltà operative anche nella gestione della logistica”.

“Noi parliamo anche, ma certo non parliamo solo – spiega ancora Vannetti -  delle difficoltà degli artigiani e del mondo delle Pmi nel suo complesso, parliamo anche e soprattutto a nome delle famiglie dei territori interessati da questa sciagura, che grazie all’intervento puntuale della magistratura, ha evitato di trasformarsi in vera a propria tragedia che è invece avvenuta e Genova”.

Ma le conseguenze di questa chiusura sono forse addirittura di impatto maggiore, coinvolgendo l’intero asse stradale italiano, rispetto alla questione  Genova, sul fronte della mobilità di uomini e merci a livello nazionale.

“Per questo, ripeto - conclude Vannetti – come Confartigianato chiediamo che si trovi al più presto il modo di proclamare lo stato d’emergenza e di procedere di conseguenza alla soluzione più efficace e rapida possibile di questo problema di enorme portata non solo sulla viabilità, ma anche sull’economica, l’ambiente e per l’impatto sociale delle sue conseguenze. Lo stato di emergenza consentirebbe anche di attivare tutte quelle procedure tecniche di sgravo e di ristorno dei costi aggiuntivi legati alla situazione che si è venuta a creare e che allevierebbero almeno in parte le difficoltà delle imprese del territorio”.

Confcommercio Toscana: "Adeguamento studi di settore imprese danneggiate"

“La chiusura della E45 e l’assenza di una viabilità alternativa causeranno purtroppo molti danni alle imprese e ai professionisti della Valtiberina, in termini di tempo, denaro e mancati guadagni. Abbiamo quindi intenzione di segnalare questa criticità all’Agenzia delle Entrate affinché ne tenga conto relativamente agli studi di settore. Se infatti, come purtroppo pare evidente, il problema non si risolverà in tempi brevi, è altamente probabile che le imprese non potranno rispettare i parametri stabiliti”. Lo dichiara il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni all’indomani della chiusura del viadotto Puleto, decisa dalla Procura.

“Porteremo la questione sul tavolo dell’Osservatorio regionale sugli studi di settore istituito presso l’Agenzia regionale delle Entrate, e del quale facciamo parte”, spiega Marinoni, “dopo un’attenta valutazione, se l’Agenzia riterrà valida la nostra richiesta provvederà a segnalare il caso all’Agenzia territoriale delle Entrate, in modo che ne tenga conto al momento di valutare la congruità delle dichiarazioni reddituali che saranno presentate”. Sempre che, ovviamente, il sistema degli studi di settore non subisca modifiche nei prossimi mesi.

Anas risponde a Confindustria Toscana

Con riferimento alla nota diffusa da Confindustria Toscana, Anas precisa che sull’itinerario E45-E55 Orte-Mestre è in corso dal 2016 un imponente piano di manutenzione e riqualificazione per un investimento complessivo di 1,6 miliardi di euro, che subirà una forte accelerazione nel 2019. Si tratta del più importante investimento mai destinato a questa infrastruttura, che riguarda il risanamento profondo della pavimentazione, l’ammodernamento delle barriere di sicurezza, il risanamento di ponti e viadotti, l’adeguamento degli impianti tecnologici in galleria e altri importanti interventi per il miglioramento della sicurezza della circolazione.

In particolare, nell’ultimo anno Anas ha avviato lavori attesissimi di risanamento profondo della pavimentazione per 213 milioni di euro, di cui 12 milioni nel tratto toscano lungo circa 30 km.

I lavori di manutenzione hanno tuttavia riguardato anche il risanamento dei ponti e viadotti:

- nel tratto toscano in provincia di Arezzo, in particolare, sono in fase di ultimazione i lavori di manutenzione del viadotto “Lago”, tra Pieve Santo Stefano e Madonnuccia, per un investimento di 3,15 milioni di euro. Nei prossimi mesi è inoltre previsto l'avvio dei lavori di riqualificazione del viadotto “Tevere IV” (lungo oltre 1,5 km) per un investimento di oltre 24 milioni di euro.

Sullo stesso viadotto Puleto l’intervento di manutenzione da 2,5 milioni di euro è stato consegnato all’impresa esecutrice lo scorso dicembre ed era in fase di avvio.

Questi interventi si aggiungono a quelli eseguiti negli anni recenti su 11 viadotti per complessivi 5 km circa (viadotti Balzaccia, Stantino, Ancione, Tevere I, Valsavignone, Melello, Zonchi, Cappella, Mangiatore, Tignana, Sinigiola e Ansa del Tevere), che hanno quasi sempre riguardato anche l’ammodernamento delle barriere laterali di sicurezza, mentre lungo l’intero tratto toscano sono stati adeguati circa 18 km di barriera spartitraffico.

- Inoltre, nel tratto romagnolo sono in fase di avvio lavori per oltre 13 milioni di euro che riguardano il risanamento del viadotto “Teveriola 1” e dei viadotti sul fiume Savio in carreggiata sud. Tali interventi si aggiungono a quelli recentemente completati per oltre 12 milioni di euro, che hanno riguardato il risanamento e la riqualificazione dei viadotti sul fiume Savio in carreggiata nord, di tutti i viadotti dello svincolo di Bagno di Romagna e del viadotto Savio IV.

Per quanto invece riguarda la viabilità locale tra Pieve Santo Stefano e Verghereto (vecchia strada Tiberina) va evidenziato che, non essendo una strada statale, Anas allo stato attuale non può intervenire.



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