"Montemurlo capitale della memoria", intitolato a Sergio De Simone il giardino della scuola di Oste

"Sergio De Simone è il simbolo di tutti quei bambini vittime della violenza, dell'orrore delle deportazioni, dell'indifferenza come il piccolo migrante trovato morto qualche giorno fa in mare con la pagella cucita nella giacca. Dedicare questo giardino a Sergio significa riaffermare con forza il valore della memoria, perché tutto ciò non deve mai più accadere". Questo il messaggio delle sorelle Andra e Tatiana Bucci, le più giovani deportate italiane vittime della Shoah, che stamani, 18 gennaio, sono intervenute a Oste, frazione di Montemurlo, per l'intitolazione del giardino della scuola dell'infanzia “Ilaria Alpi” al loro cuginetto Sergio, appena 8 anni, deportato come loro nel campo di sterminio di Auschwitz e morto nel 1945 ad Amburgo per le torture subite.

Il Comune di Montemurlo, con il sostegno della Regione, in occasione del giorno della memoria, ha voluto apporre alla scuola una lapide in ricordo del piccolo Sergio «che qui sarà un bambino per sempre» - ha detto la presidente del consiglio comunale di Montemurlo, Antonella Baiano. A scoprire la targa sono stati proprio alcuni bambini della scuola: "Il Comune di Montemurlo ha deciso di intitolare il giardino di una scuola dell'infanzia al piccolo Sergio perché è qui che ogni giorno facciamo crescere il nostro futuro. Solo così possiamo sperare in un domani di solidarietà e di pace", ha concluso Baiano. Alla cerimonia è intervenuto anche il presidente del consiglio regionale della Toscana, Eugenio Giani che ha dichiarato: "Oggi Montemurlo è la capitale della memoria. L'intitolazione di questo giardino, luogo di giochi e di amicizia, a De Simone rappresenta una luce di pace e di speranza ed il suo ricordo sarà un testimone perenne contro ogni forma di negazionismo". Tante le autorità, i cittadini e le associazioni presenti alla cerimonia. C'erano il questore di Prato Alessio Cesareo, il consigliere regionale Nicola Ciolini, il comandante della tenenza dei Carabinieri di Montemurlo, Quintino Preite, il comandante del distaccamento di Montemurlo dei Vigili del Fuoco, il comandante della polizia municipale, Gioni Biagioni, il vice-sindaco, Simone Calamai, l'assessore alla pubblica istruzione, Rossella de Masi, l'assessore Giorgio Perruccio, la consigliera Valentina Vespi, la direttrice della Fondazione Museo Della Deportazione di Prato, Camilla Brunelli e la vice-preside dell'istituto comprensivo "Margherita Hack", Elena Ciabatti.

La cerimonia si è poi spostata alla Sala Banti, dove il sindaco Mauro Lorenzini ha conferito la cittadinanza onoraria alle sorelle Bucci, che da oggi sono un po' più toscane. Quella montemurlese, infatti, è la terza cittadinanza onoraria che ricevono dopo Pisa e Firenze: "Questa cittadinanza è stata votata all'unanimità da tutto il consiglio comunale, perché il valore della memoria va al di la di ogni ideologia di parte- ha sottolineato il sindaco Mauro Lorenzini che ha poi citato una frase di Primo Levi- “L'Olocausto è una pagina del libro Dell 'Umanità da cui non dovremo mai togliere il segnalibro della memoria” e vorremmo che l'incontro e le parole delle sorelle Bucci, ultime testimoni dell'Olocausto, rimanessero impresse come un monito nelle coscienze di questi bambini e ragazzi che sono il nostro futuro". All'incontro con Andra e Tatiana Bucci erano presenti gli studenti della scuola media “Salvemini La Pira” di Montemurlo e la classe 5b della scuola primaria “Alberto Manzi” di Montemurlo che ha fatto un lavoro sulla Shoa e la memoria. A tutti i ragazzi è stato regalato il libro, donato da Unicoop Firenze, “Meglio non sapere” di Titti Marrone ed è poi stato proiettato il catone animato prodotto dalla Rai “La stella di Andra e Tati”, che racconta la storia delle sorelle Bucci e del loro cuginetto Sergio De Simone. Il cartone sarà proposto dal Rai 1 in occasione del Giorno della Memoria il prossimo 27 gennaio.

Fonte: Comune di Montemurlo - Ufficio Stampa



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