Società 'bancomat' per due imprenditori arrestati, bancarotta da oltre 8 milioni di euro

 

Dalle prime luci dell’alba, i finanzieri del comando provinciale di Firenze stanno dando esecuzione, nelle province di Firenze, Prato e Livorno e in Campania, a un’ordinanza di misura cautelare personale degli arresti domiciliari nei confronti di 2 imprenditori (C.G. di anni 49, C.E. di anni 71, residenti, rispettivamente, nel fiorentino e nel pratese), misura emessa dal Gip del Tribunale di Firenze Antonella Zatini, su richiesta della Procura della Repubblica di Firenze. I due sono indagati, insieme ad altri, in relazione a diverse fattispecie di bancarotta fallimentare fraudolenta, appropriazione indebita, occultamento e distruzione di documentazione contabile fiscale e auto riciclaggio.

Le indagini riguardano 4 società cooperative toscane, 3 delle quali fallite, operanti nel settore del trasporto di merci su strada e di servizi logistici relativi alla distribuzione delle merci.

Le cooperative, secondo gli accertamenti, facevano parte di un complesso ed articolato sistema di frode che coinvolgeva anche alcune società di capitali operanti principalmente in provincia di Firenze, tutte di fatto gestite dal dominus del sistema e da un suo uomo di fiducia, oggi arrestati, create sostanzialmente al solo fine di non versare le imposte (solo l’IVA dovuta allo Stato e non versata ammonta a più di 3,5 milioni di euro) attraverso l’utilizzo di vari espedienti contabili come indebite compensazioni di imposte per più di 4 milioni di euro, omesse dichiarazioni dei redditi ed IVA, occultamento o distruzione di documentazione contabile.

Tali cooperative venivano inoltre utilizzate come “casseforti”, da cui prelevare continuamente denaro sotto forma di ingenti compensi del tutto ingiustificati o attraverso l’accensione di carte prepagate fittiziamente intestate a soggetti nullatenenti d'accordo con i titolari, per un totale di più di 3 milioni di euro.

Il meccanismo di frode consentiva il mantenimento di un elevato tenore di vita agli indagati, come dimostra, tra l’altro, il contemporaneo noleggio a nome delle società gestite, già in sofferenza, di due vetture di lusso (entrambe Porsche) in uso esclusivo al principale soggetto indagato.

Parte dei proventi degli illeciti commessi sono stati poi dirottati anche all’estero, con la creazione ad hoc di società in Romania e nella Repubblica Domenicana.

Complessivamente, l’azione di servizio svolta dalle Fiamme Gialle del Gruppo di Firenze per acquisire il quadro probatorio che ha consentito di emettere i provvedimenti cautelari eseguiti stamane sono consistiti nell’esecuzione di 3 verifiche fiscali, intercettazioni telefoniche, 4 controlli tributari e altre attività varie di polizia giudiziaria, costituendo la seconda parte di un primo filone di indagine concluso nel 2018, che aveva già portato alla contestazione di violazioni penali tributarie e all’esecuzione di un provvedimento di sequestro preventivo finalizzato alla confisca per più di 8 milioni di euro, equivalenti al solo risparmio d’imposta ottenuto dagli imprenditori. Durante l’esecuzione delle attività di quest’oggi, sono stati sequestrati anche orologi di pregio, conti correnti, veicoli, immobili e terreni dislocati tra la Toscana, la Campania, la Puglia e la Sicilia.



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