Piano Sanitario, le criticità rilevate dai sindacati

Questo è quanto emerso nella riunione in CdlM di Firenze fra i livelli Confederali di Area Metropolitana Fiorentina Cgil Cisl e Uil con le loro categorie in merito a un'analisi approfondita della situazione a tre anni dall’approvazione della Legge regionale Toscana che ne ha ridisegnato il nuovo assetto della Sanità secondo il principio cardine della decentralizzazione dei servizi dagli ospedali al territorio, e alla luce del nuovo Piano Sanitario e Sociale Integrato Regionale 2018-2020.

L’incontro ha evidenziato molte criticità o pochi avanzamenti legate alla realizzazione della rete territoriale rispetto alle zone dell’area metropolitana.
Persistono, ancora oggi, problematiche nel fornire un’adeguata e uniforme risposta all’assistenza sanitaria territoriale.

Il nuovo modello territoriale non è ancora decollato: in alcuni territori ci sono stati degli avanzamenti ma complessivamente molto ancora deve essere fatto, a partire dalle strutture delle Case della Salute e dalla loro funzionalità che addirittura su alcune zone non è decollata neanche la discussione.
Sono stati di ostacolo una forte rigidità espressa fin dall’inizio da parte dei medici di Medicina Generale e una mancata programmazione da parte delle Aziende non in coerenza con gli indirizzi regionali; le lungaggini nelle opere di ristrutturazione di alcuni presidi, la mancanza di accordo fra i comuni dove si era pensato di installare nuove costruzioni.

Di fatto l’avanzamento sperato non è avvenuto ma nel frattempo si sono tagliati posti letto nei Presidi Ospedalieri e ridotto i tempi di degenza.
Il mancato ma necessario sviluppo della medicina di iniziativa, con il coinvolgimento a pieno dei medici di iniziativa.

La disomogeneità di risposta relativa al modello territoriale sulle cure intermedie per la fase post ospedaliera, tema rilevante e che riguarda per lo più persone anziane e con fragilità anche sociali. Le risposte date finora, e con gravi carenze in alcuni territori, non sembrano corrispondere alla gestione di nessun modello.
Molte sono le differenze fra i territori dell’Area Metropolitana Fiorentina anche sui modelli di assistenza domiciliare e sull’attuazione del progetto dell’Infermiere di comunità.
Resta irrisolto il problema della riabilitazione in strutture pubbliche che costringe i cittadini a rivolgersi a strutture private con costi elevati.

Rimane un problema comune fra tutte le zone dell’area Metropolitana Fiorentina la difficoltà di accesso dei non autosufficienti nelle residenze sociali assistite (RSA), visto il ritardo nell’assegnazione delle quote sanitarie.
Questi, e non solo, i temi trattati nella riunione e che a partire dai prossimi giorni saranno oggetto di una campagna d’ascolto e di confronto con i lavoratori e con i pensionati sulle zone dell’Area Metropolitana Fiorentina per poi procedere a vertenze zonali più puntuali con i soggetti Istituzionali.

CGIL Firenze Casini Giancarla
CISL Firenze Franchi Fabio
Uil Firenze Paola Vecchiarino



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