Sfruttava ventuno persone a lavoro, arrestato 38enne a Prato

Un 38enne è stato arrestato a Prato. L'uomo, di origini cinesi, è accusato di aver sfruttato ventuno connazionali, molti dei quali senza permesso di soggiorno. Per la convivente invece è scattato il divieto di dimora a Prato.

Il 38enne è titolare di una ditta in via Pistoiese e a lui è stato contestato lo sfruttamento di manodopera in condizioni di bisogno. L'indagine è iniziata tre mesi fa dopo un controllo del dipartimento di prevenzione dell'Asl

Una donna che vive nei pressi della fabbrica di confezione di abiti ha consentito agli investigatori l'accesso per piazzare telecamere nascoste nella ditta. La donna sarebbe stata anche minacciata. Avrebbe lavorato fino a 16 ore al giorno con tre sole pause di dieci minuti a turno per il ristoro. Le situazioni di sicurezza erano precarie.

Il commento di Enrico Rossi

"Un'operazione importante che ha permesso, forse per la prima volta in Italia, di applicare l'articolo 603 bis del codice penale che estende al datore di lavoro le norme sul caporalato". Questo il primo commento del presidente della Regione Toscana Enrico Rossi alla notizia di una vasta operazione che nelle prime ore della mattinata ha portato all'arresto dei titolari cinesi di una ditta di confezioni, accusati del reiterato sfruttamento di 21 connazionali.

"Desidero innanzi tutto ringraziare la Procura della Repubblica di Prato, i Carabinieri e quanti hanno lavorato alle indagini. Ma un ringraziamento speciale – sottolinea il presidente – va agli operatori della Regione Toscana da anni impegnati nel progetto 'Prato Lavoro Sicuro' perché l'operazione di oggi è scaturita anche dagli accertamenti che quotidianamente svolgono sul territorio. Ed è per noi grande motivo di orgoglio".

"La Regione Toscana – conclude Rossi – mantiene il suo impegno nel contrastare lavoro nero, dormitori e caporalato, proprio per questo il piano straordinario andrà a avanti fino al 2020 e diventerà strutturale".

I numeri di "Prato Lavoro Sicuro"

Dal 2 settembre del 2014 al 31 dicembre 2018 sono state ispezionate 11.583 imprese, dando luogo a 5.484 comunicazioni di reato, a 464 sequestri e all'eliminazione di 1.723 impianti elettrici fatiscenti, 1.303 dormitori e 369 cucine abusive.

La situazione è nel tempo nettamente migliorata. Nella fase 2, iniziata il 1 aprile del 2017, le notizie di reato sono passate dal 54,8% al 34,8%, gli impianti elettrici non a norma dal 18,1 al 5,4%, i dormitori abusivi dal 11,7 al 7,6%.
Il piano proseguirà tuttavia fino 31 dicembre del 2020 e dal prossimo aprile il raggio ispettivo verrà ulteriormente esteso.



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