Nuove telecamere in Mugello, arrivano le risorse dalla Regione

Il Mugello ha da stamani venticinque telecamere intelligenti: venticinque occhi elettronici raggruppati in quattordici diverse postazioni che scruteranno ingressi e uscite dei comuni di Barberino, Borgo San Lorenzo, Dicomano, Scarperia e San Piero, Marradi, Palazzuolo sul Senio e Vicchio.

Il progetto è il potenziamento del sistema di videosroveglianza che già esisteva: 270 mila euro la spesa, 38 mila euro il contributo della Regione. Ma a breve sarà ulteriormente implementato, con un investimento di altri 55 mila euro e 23 mila di ulteriore contributo regionale.

Le telecamere già adesso sono capaci di seguire i veicoli in transito e catturarne e leggerne la targa, anche di notte e in tempo reale; e con le immagini trasmesse al comando dei vigili di Borgo e alla locale Compagnia dei carabinieri in pochi attimi si può sapere se il mezzo è rubato oppure semplicemente sprovvisto di assicurazione o fuori revisione.

"In questi anni abbiamo fatto più esperimenti, finanziando una serie di progetti speciali sulla sicurezza integrata, e uno dei punti che più abbiamo sviluppato è quello delle nuove tecnologie" spiega l'assessore alla presidenza della Toscana Vittorio Bugli, presente all'accensione delle telecamere. In tre anni la Regione ha distribuito contributi per quasi 3,5 mlioni per finanziare sistemi di videosorveglianza a livello locale. Ne hanno beneficiato 223 Comuni e 18 Unioni.

"Le telecamere - dice Bugli - aiutano le forza di polizia nelle indagini, aumentano la percezione di sicurezza. Il salto di qualità, rendendole ancora più intelligenti e interconnesse, è quello di farle diventare anche strumenti di prevenzione. Le nuove tecnologie ne migliorano le prestazioni. Per questo abbiamo volentieri finanziato anche questo progetto del Mugello: un sistema a disposizione non solo della polizia municipale ma di tutte le forze dell'ordine". Annuisce soddisfatto il presidente dell'Unione dei Comuni, Paolo Omoboni: "Abbiamo da oggi pienamente in funzione un sistema avanzato di videosorveglianza, che servirà anche da deterrente".

Sinergia è la parola chiave per l'assessore. "Bisogna scambiarsi le esperienze" dice. "Bravi per aver fatto da sei anni - si sofferma – questa esperienza di polizia associata di sette diversi comuni. E' uno dei punti su cui la Regione ha cercato di incentivare e lo sarà ancora di più nella bozza della pdl sulla polizia municipale, che arriva da un percorso condiviso proprio con le polizie municipali".

Ben vengano anche linee guida condivise. "La nostra idea – spiega ancora Bugli – è fornire ai Comuni utili indicazioni per fornirsi ciascuno di un vero e proprio piano". Con una precisazione. "L'ordine pubblico – chiarisce l'assessore – attiene ad altri enti. Non rientra nelle nostre competenze". La sicurezza, spiega poi, è però una partita complessa, che ha bisogno di politiche integrate per centrare l'obiettivo. Servono la tecnologia e le telecamere. Sono utili gruppi di ‘sorveglianza passiva' tra vicini. E' necessaria la rigenerazione urbana, ovvero la lotta al degrado e per quartieri più belli. E' necessario che paesi e quartieri ‘difficili' siano anche vissuti e ritirare su i bandoni di fondi sfitti o animare le piazze può combattere il senso di insicurezza perce pito. Così è stato fatto ad esempio a Livorno e a Prato, a Montecatini, Grosseto e Poggibonsi, con contributi regionali.

Fonte: Regione Toscana - ufficio stampa



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