Sciopero vigilanza privata, Filcams Cgil: "Appalti e contratto, non ci fermeremo"

(foto gonews.it)

Oggi e domani, venerdì 1 e sabato 2 febbraio, è stato proclamato sciopero per il settore della vigilanza privata, con manifestazioni a Milano e Napoli. Si tratta di un ambito che, almeno nell'Empolese Valdelsa, è piuttosto 'nuovo' a eventi del genere, ma ormai la situazione sembra irrecuperabile come spiegano i sindacati. Lo scontro con le associazioni datoriali è dietro l'angolo, come hanno affermato da Filcams Cgil.

Il rinnovo del contratto Vigilanza Privata e gli aspetti del cambio di appalto, con attenzione verso la salvaguardia degli elementi salariali, sono i temi che hanno portato allo sciopero. Mai finora si era vista un'adesione così ampia, neppure nell'Empolese Valdelsa. Su una stima di cento lavoratori (di cui una settantina del Corpo Vigili Giurati), circa l'80% ha deciso di incrociare le braccia. Non è la prima volta, dato che nel maggio 2018 il comparto dei vigilantes aveva già fatto sentire la sua voce, ma stavolta la protesta è più veemente.

Massimiliano Fabozzi di Filcams Cgil non ha esitato a definire il comportamento delle associazioni datoriali "una provocazione, un attacco ai diritti". Adesso lo sciopeo è nazionale ma Fabozzi ha rivelato di voler andare avanti: "Non abbiamo intenzione di fermarci. Vogliamo costruire un ragionamento anche a livello territoriale, con iniziative unitarie e manifestazioni per giungere a un accordo. Andremo avanti".

Il rinnovo del contratto va avanti dal 2015 e le associazioni datoriali non intendono aumentare la paga base. Paolo Sani e Francesco Montuori sono i rappresentanti sindacali delle guardie giurate per l'Empolese Valdelsa e hanno spiegato i motivi dello sciopero: "Le aziende chiedono l'estensione dell'orario contrattuale fino a 45 ore, ma lasciando invariato lo stipendio. Inoltre gli appalti sono un tema annoso, i datori di lavoro hanno un atteggiamento dilatorio dei tempi della trattativa". 

Il tema della sicurezza salta poi subito all'occhio visto che si parla di persone che, spesso pure per turni di 12 ore, vigilano stazioni o aeroporti o banche con una pistola in mano per circa trecento notti all'anno: "Il rischio è rilevante, non si può andare avanti così. Sono stati tolti anche i livelli intermedi e la vacanza contrattuale. C'è concorrenza al ribasso per contenere i costi del lavoro".

 



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