Presidi antirazzisti, PCI Empolese Valdelsa: "PD ipocrita, destra reazionaria"

Oggi, sabato 2 febbraio, si sono svolte in tutta Italia catene umane e presidi convocati ufficialmente da cittadini e associazioni, contro la chiusura dei porti italiani alle navi che imbarcano profughi e immigrati, contro la xenofobia ed il razzismo, per l’assistenza e l’integrazione.

Le ragioni alla base dei processi migratori che hanno investito l’Occidente sono largamente riconducibili alle politiche imperialiste e colonialiste che il capitalismo ha promosso nel tempo, e che in questi anni vengono riproposte in modo sempre più preoccupante. Milioni di persone fuggono da guerre, persecuzioni, fame, cercando altrove la risposta al proprio bisogno di futuro. Il capitalismo occidentale, dopo aver promosso tali processi, prosegue la propria politica di sfruttamento collocando gli immigrati nella parte inferiore del mercato del lavoro, usandoli come leva per la messa in discussione di diritti affermatisi nel tempo, fomentando una “guerra tra poveri” funzionale a perpetrare il proprio dominio.

Ciò che si evidenzia, qui come altrove, è il tentativo di una Destra sempre più reazionaria di cavalcare tale fenomeno e di strumentalizzarlo ricercando, attraverso parole d’ordine e politiche xenofobe e razziste, un consenso di massa. Un processo questo che volutamente nasconde l’apporto positivo sul PIL dei tanti immigrati che vivono e lavorano in Italia.

I comunisti sono per l’unità dei diseredati a partire dalla necessità di riconoscere pari diritti e pari dignità ad ogni uomo e ad ogni donna che nasce, vive e lavora nel nostro Paese. Noi non ci rendiamo disponibili alla crescente barbarie che sta investendo la nostra società, e a permettere che si affermi l’interesse dei pochi a discapito dei molti.

Seppur criticamente (rispetto alle modalità sbrigative e alla non adeguata discussione preparatoria delle iniziative effettuate nel Circondario) abbiamo deciso di partecipare, inviando una delegazione con la bandiera del Partito al presidio di Fucecchio.

Fa veramente ribrezzo l’atteggiamento ipocrita del Partito Democratico, che cerca di presentarsi adesso come paladino dell’accoglienza. Ma Salvini ha ragione quando sottolinea che l’ex ministro dell’Interno Marco Minniti, del PD, ha aperto la strada con i suoi provvedimenti alle politiche d’immigrazione del Governo attuale.

Fu Minniti che per primo attaccò e rese la vita difficile all’Amministrazione Comunale di Riace guidata da Mimmo Lucano. Fu sempre lui a rendere facoltativa l’audizione dei richiedenti asilo, eliminando così un grado di giudizio. Minniti si è reso responsabile dell’accordo Italia-Libia. Così, ricalcando in gran parte l’accordo siglato da Berlusconi e Maroni con Gheddafi, si è ignorato come naufragò quell’intesa: l’Italia fu condannata, da parte della Corte europea dei diritti umani perché, operando respingimenti senza controllare se tra le persone riconsegnate alla Libia (dove sappiamo quale sorte le attenda) ci fossero richiedenti asilo o rifugiati, violava i diritti umani, tra cui quello di asilo, riconosciuto sia dalla Dichiarazione universale, sia dalla Carta europea, sia dalla Costituzione.

La chiusura dei porti alle navi con a bordo profughi e migranti fu ipotizzata e minacciata già dal Governo Gentiloni-Minniti nel 2017, come forma di pressione nei riguardi delle riluttanze degli altri Paesi UE a fare la loro parte.

Ma non solo: Minniti è stato anche il ministro dei blitz anti-migranti alla Stazione Centrale di Milano, con le unità cinofile e la polizia a cavallo, o dello sgombero dei rifugiati eritrei a Roma, da piazza Indipendenza, cacciati con gli idranti, nonostante la presenza di bambini.

Non è solo un problema di migranti o rifugiati: è, più in generale, una questione democratica. Basti pensare al Daspo urbano e al potere per i Sindaci di emettere ordinanze come il divieto di dare cibo ai migranti decretato dal Sindaco PD di Ventimiglia.

Il Partito Democratico è anche il Partito che, più di tutti, sta sostenendo il tentativo di Colpo di Stato contro il legalmente eletto Presidente venezuelano Nicolas Maduro, e da anni fomenta l’opposizione (che attua forme di protesta violente e golpiste) alla rivoluzione bolivariana e socialista del Venezuela.

Chi ha organizzato i presidi e le catene umane di oggi avrebbe dovuto riflettere su questo e agire di conseguenza.

PCI Empolese Valdelsa



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