Oro toscano 'riciclato' in Algeria, 19 arresti nell'operazione italo-francese

La guardia di finanza di Firenze, la gendarmeria francese e l'agenzia Europol ha smantellato un'organizzazione criminale specializzata nel riciclaggio internazionale di danaro e valori di provenienza illecita operante nel territorio italo-francese, consentendo di arrestare 19 persone (in prevalenza di origine nord-africana). L'operazione ha necessitato l'impegno di 300 persone delle forze dell'ordine.

L'attività investigativa (chiamata “COLLECTEURS 13”, ossia “collettori” di denaro, dal nome attribuito all’operazione dall’organo di polizia transalpino, operante appunto nel distretto nazionale “13”) ha portato anche al sequestro di oltre 550mila euro di denaro contante, oro per oltre 1 milione di euro nonché numerosi orologi di lusso e 10 autovetture, individuati durante l’esecuzione di 30 perquisizioni effettuate in Francia (nelle Città di Parigi, Marsiglia, Frejus, Ivry, Bagnolet, Montpellier, Grenoble e Orvault) ed in Italia (nelle province di Firenze, Arezzo, Brescia e Roma).

L’operazione è iniziata circa due anni fa sotto il coordinamento delle Autorità Giudiziarie Italiana (Procura della Repubblica di Firenze, sostituto procuratore Beatrice Giunti) e Transalpina (Tribunal de Grande Istance di Marsiglia) ha accertato un collaudato sistema fraudolento utilizzato per riciclare denaro attraverso la tecnica “HAWALA”.

Questa sorta di rete bancaria 'sommersa' basata su rapporti fiduciari degli affiliati è spesso usata da alcuni gruppi etnici per trasferire somme di denaro (anche ingenti) nei loro Paesi di origine (Africa, Asia e Medio Oriente) senza utilizzare i canali ufficiali (intermediari finanziari o agenzie di money transfer i quali lasciano “traccia” del movimento).

Con il sistema Hawala, un soggetto che opera in Europa dà indicazioni (con sistemi di comunicazione difficilmente intercettabili) ad un suo 'omologo' (residente nel Paese estero ove il denaro deve essere inviato) affinché recapiti la stessa somma di denaro (decurtata della sua “provvigione” di mediazione) alla persona destinataria dei fondi.

In diverse Città della Francia alcuni soggetti, principalmente di origine algerina, raccoglievano il denaro contante (che poteva variare dai 10mila fino ad oltre 700mila euro, frutto di proventi derivanti dal traffico di stupefacenti e dall’evasione fiscale perpetrato nel territorio francese) e lo consegnavano ad un 'coordinatore' (operante in Francia) che si faceva carico di inviarlo in Algeria, riuscendo così a trasferire nel solo arco di un mese somme variabili dai € 5 ai € 7 milioni.

Nel nostro Paese, l’organizzazione criminale era riuscita ad acquistare grosse partite di oro (nel caso di specie circa 30 kg in prodotti lavorati e lingotti, per un valore di circa 600mila euro) da 2 intermediari commerciali dell’aretino compiacenti, a cui è stata notificata la ratifica dell’Autorità giudiziaria italiana dell’Ordine Europeo di Indagine. Il prezioso metallo veniva trasportato in Francia e successivamente, mediante imbarcazioni pubbliche, in Algeria grazie all’operato di personale compiacente delle compagnie di navigazione.

La natura transnazionale delle attività criminali ha richiesto un’intensa cooperazione giudiziaria, resa possibile dal fruttuoso “dialogo” investigativo avvenuto tra la Procura della Repubblica di Firenze - diretta dal Procuratore Capo, Dott. Giuseppe Creazzo - e il Tribunal de Grande Istance di Marsiglia, nonché con l’ausilio informativo assicurato dal II Reparto - Coordinamento informativo e Relazioni Internazionali del Comando Generale della Guardia di Finanza dall’Agenzia Europea di Polizia Europol, presso la cui sede olandese de L’Aja sono avvenute molte riunioni operative tra le Forze di Polizia italiana e francese.



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