Bilancio positivo per la Cantina Colline del Chianti

Bilancio positivo, chiuso con una buona liquidazione delle uve conferite dai soci.  Mediamente le uve Chianti e Chianti Colli Senesi sono state remunerate tra 100 e 109 euro e le uve Chianti Classico 150 euro.  Valori che vanno oltre i prezzi pubblicati dalla Camera di Commercio relativi a quella vendemmia. In aumento il fatturato relativo alla vendita dell’11%.  E cambio al vertice. Mino Niccolai, presidente uscente, infatti non si è ricandidato. Eletto, Malcolm Leanza, già vicepresidente, imprenditore agricolo di San Gimignano con l’azienda Fattoria Voltrona, membro del consiglio di amministrazione delle Chiantigiane e del consiglio di amministrazione del Consorzio Chianti Classico.

Sono le linee guida del documento approvato dai soci della Cantina Colline del Chianti durante l’assemblea annuale che si è tenuta il 25 gennaio scorso.

Scorrendo il documento, il volume dei ricavi è di oltre 5 milioni di euro con un aumento di fatturato relativo alla vendita, come detto, dell’11%. Tutto questo nonostante in questo bilancio sia considerata anche la perdita di uva che si è verificata con gli eventi meteorologici avversi del 2017: gelata primaverile, poi la lunga siccità fino alle prime piogge di metà settembre quando la vendemmia in parte era già iniziata. “L’incremento di fatturato dalla vendita è un dato molto importante – si legge nella nota di bilancio - perché segnala che la qualità e bontà dei vini che vengono proposti al consumatore finale hanno un gradimento crescente”. Nell’arco temporale di dieci anni, molti sono stati gli investimenti conclusi per adeguare ed innovare la cooperativa, in totale ammontano ad una spesa di circa 3 milioni. Altro elemento da segnalare è la solidità della cooperativa che non ha esposizione debitorie. La base sociale è rappresentata da circa 200  aziende agricole dislocate sul territorio senese.

Con l’approvazione del bilancio si è chiuso il mandato presidenziale, il presidente uscente non si è ricandidato. “Ho scelto di non ricandidarmi – ha dichiarato il presidente uscente, Mino Niccolai – l’obiettivo è quello di favorire un ricambio generazionale e continuare a far crescere la Cantina. In questi ultimissimi anni vi è stata un’accelerazione in direzione del rinnovamento dell’immagine della Cantina. Abbiamo rinnovato tutte le attrezzature dedicate alla preparazione dei vini per la vendita diretta. Abbiamo lavorato nell’ottica di diversificare il più possibile i canali di vendita. Quindi abbiamo aggiornato le etichette dei vini imbottigliati ed anche la presentazione dei bag in box è stata oggetto di intervento, per renderli moderni, ma allo stesso tempo portatrici di un messaggio che valorizza i produttori associati ed il territorio”.

“In questi anni – ha proseguito Niccolai - sono stati prodotti alcuni vini selezionati per una fascia di clientela più esigente. Abbiamo formato un gruppo di lavoro “marketing” per studiare una ridefinizione del nome della nostra cooperativa, è stato prodotto un logo assolutamente nuovo condiviso sulla rete social. Questa modalità è stata decisamente nuova per la Cantina, ma altrettanto necessaria, in un mondo che cambia velocemente e sempre più aperto ai canali telematici e virtuali. Queste azioni ci hanno permesso di accompagnare un cambiamento generazionale nella clientela che consuma i nostri vini, attraverso la vendita diretta. Infatti si è ridotta la fascia delle persone molto anziane a favore di persone di media età e di giovani, curiosi e sorpresi di conoscere la nostra entità”.

Durante l’assemblea è stato eletto il nuovo Consiglio di Amministrazione per il mandato 2019 - 2021. Ed è stato eletto il nuovo presidente Malcolm Leanza, imprenditore agricolo di San Gimignano, produttore di uve biologiche. Leanza già ha fatto parte del consiglio di amministrazione per due mandati ed è stato vicepresidente in questo ultimo triennio.  “Ringrazio l’assemblea per la fiducia che mi è stata riposta e il presidente uscente Mino Niccolai per il lavoro svolto in questi anni – ha detto – Troviamo una Cantina in salute, che ha svolto un percorso di innovazione per stare sul mercato del vino e che vuole perseguire gli obiettivi relativi alla sua ragione sociale, ovvero dare reddito ai produttori di uva e fungere da stabilizzatori dei prezzi sui mercati. Dobbiamo anche continuare un percorso di rinnovamento e ristrutturazione nonché di continuo aggiornamento rispetto alle nuove tecnologie e al mercato, tenendo presente la nostra identità e il nostro mercato di riferimento prioritario che è il vino sfuso”.

Fonte: Ufficio stampa



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