Studenti empolesi di ritorno dal Treno della Memoria: li riceve il sindaco

Dal 20 al 24 gennaio anche gli studenti empolesi si sono recati in pellegrinaggio ad Auschwitz-Birkenau con il 'Treno della Memoria', l’iniziativa della Regione Toscana, realizzata in collaborazione con il Museo della Deportazione di Prato, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica.

Stefano Anguillesi, Luca Campani, Filippo Cataldi, Giulia Cioni, Giuseppe Miraglia, Samuel Nueva, Rebecca Pacchini e Irene Sabatini: questi sono i ragazzi dell'ITG Brunelleschi che, accompagnati dal Prof. Andrea Bruscino, si sono recati in pellegrinaggio ad Auschwitz-Birkenau affrontando un viaggio estenuante di 24 ore per raggiungere la Slesia polacca.

Gli otto studenti sono stati ricevuti in municipio dal sindaco Brenda Barnini: "Li ho voluti conoscere e ricevere ufficialmente in Comune per ringraziarli del percorso che hanno fatto sulla storia dell'Olocausto, delle leggi razziali e della detenzione nei campi di sterminio. Vedere Auschwitz li ha cambiati per sempre perché quando hai varcato quel cancello qualcosa dentro di te si rompe e fa nascere una nuova e più grande coscienza. A me successe così nel lontano 1995 e sono orgogliosa che questi ragazzi abbiano potuto fare questa esperienza. Si sono presi sulle spalle un pezzetto di responsabilità: quella di continuare a mantenere viva la memoria di ciò che è stato e che anche oggi si sta ripetendo. L'odio che genera i mostri e distrugge l'umanità è ancora qui accanto a noi e per sconfiggerlo dobbiamo investire sulle nuove generazioni".

Le tappe del viaggio

Dopo aver visitato il campo e le baracche dell’orrendo campo di Auschwitz-Birkenau e prima della cerimonia presso il monumento commemorativo, ognuno degli oltre 500 studenti toscani ha ricordato ai microfoni il nome, il cognome e l’età al momento della morte di ebrei, rom o sinti toscani o deportati dalla Toscana.

Il secondo giorno la comitiva ha visitato Auschwitz I e il suo museo per trasferirsi, nel pomeriggio, a Cracovia presso il cinema Kijow dove i ragazzi hanno ascoltato le voci dei testimoni e assistito al bellissimo spettacolo di Enrico Fink “Le tre notti del ‘43”.

Nato dal racconto “Una notte del ’43” di Giorgio Bassani e dal film che ne trasse Florestano Vancini sull’episodio storico, sul racconto e sul film, il poliedrico artista fiorentino ha sviluppato un percorso in musica e parole intorno a una delle pagine più oscure della nostra storia: le deportazioni nazifasciste.

La mattina del 23 gennaio si è svolto presso l’Aula Magna della prestigiosa Università Jagellonica di Cracovia il “Citizen dialogue”, un momento di confronto con alcuni studenti universitari italiani ed europei, alla presenza del Presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, e del primo Vice Presidente della Commissione Europea, Frans Timmermans.

Prima del confronto con i rappresentanti istituzionali, i ragazzi hanno ascoltato le testimonianze delle sorelle Andra e Tatiana Bucci, due dei sedici bambini scampati agli orrendi esperimenti del dott. Mengele, e di Vera Vigevani Jarach, il cui nonno morì ad Auschwitz da cui lei invece scampò perché nel 1943 riparò in Argentina. In America Latina però Vera è stata testimone di un’altra tragedia del ‘900: quella dei desaparecidos del regime dittatoriale di Videla di cui sua figlia diciottenne è stata vittima nel 1976.

Nonostante le giornate intense, anche durante il viaggio di ritorno, durato oltre 24 ore, i ragazzi si sono mossi per le 16 carrozze per svolgere, come già durante il viaggio di andata, workshops sui temi di urgente attualità come il razzismo e le nuove destre, l’omofobia, la memoria e la post testimonianza.

Spossati ma felici, gli studenti delle classi Quarte e Quinte del Brunelleschi sono tornati ad Empoli con la consapevolezza di dover condividere le loro emozioni e la loro esperienza prima con i compagni con cui avevano seguito un corso propedeutico al viaggio, e poi con gli altri compagni di scuola e di vita. Perché di questo si è veramente trattato: una lezione di vita.



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