Prorogata la mostra Ozmo 'Every wall in town tells a story'

Siamo lieti di comunicare che la mostra Ozmo, Every walls in town tells a story, ospitata a Pisa presso il Fortilizio e la Torre Guelfa, è stata prorogata fino al 17 febbraio 2019 (con ingresso libero, dal martedì alla domenica, dalle 11.00 alle 19.00).

L’organizzazione e l’artista hanno deciso la proroga per le richieste pervenute e l’importante successo riscontrato con oltre 3000 ingressi e opinioni molto positive. “Abbiamo cercato di far vivere la mostra- dichiara Gian Guido Grassi, curatore della mostra e Presidente di Start- rendendola un luogo vivace, di incontri (come la giornata studio dedicata all’ordine degli architetti sulla Street art), visite guidate, concerti e sperimentazioni soprattutto dedicate ai più giovani; ci ha stupito la partecipazione delle scuole e l’adesione delle famiglie agli workshop ma ancora di più vedere le persone che spontaneamente tornavano per condividere la visita con il partner, i figli o gli amici… c’è chi ha deciso di vivere qui un compleanno alternativo offrendo “arte” ai propri invitati! Contemporaneità e tradizione, street art e spazi storici, Ozmo e il Fortilizio e la Torre Guelfa, hanno offerto un connubio vincente dialogando e potenziandosi a vicenda! Grazie anche all’accordo promozionale con la mostra agli arsenali dedicata a Bosh, Brueghel e Arcimboldo, tutta l’area della Cittadella è diventata un polo importante a livello culturale e di attrazione turistica. Ringraziamo il Comune e la Fondazione Pisa per aver sostenuto l’iniziativa dandoci la possibilità anche di effettuare questa proroga”.

Prima della chiusura due nuovi eventi arricchiranno la mostra.

Venerdì 15 febbraio alle ore 17.30 si terrà la presentazione della II edizione di #pisastreetart, volume, scritto da Gian Guido Grassi e Roberto Pasqualetti e edito da ets, che cataloga e mappa le opere murali realizzate a Pisa dal 1989, oggi facenti parte del cospicuo e prezioso patrimonio cittadino di arte pubblica spesso ancora poco conosciuto anche agli addetti ai lavori. Il catalogo funge anche da guida utile per la visita grazie all’individuazione di itinerari consigliati.

Sabato 16 febbraio, con partenza alle ore 16.00 e 17.30, sarà invece possibile fruire di due visite guidate gratuite.

Un giusto riscontro per Ozmo, al secolo Gionata Gesi  (Pontedera 1975), che è oggi universalmente riconosciuto allo stesso tempo, come uno dei pionieri della Street Art in Italia  e uno dei pochi ad averla traghettata dai muri urbani ai musei.

La mostra, curata da Gian Guido Maria Grassi e Alessandro Romanini e allestimento di Roberto Pasqualetti, realizzata da Start- Open your eyes, con il contributo del Comune di Pisa e della Fondazione Pisa e la collaborazione dell’Università di Pisa, dellaFondazione Palazzo Blu e del Consiglio Regionale della Toscana, ripercorre la carriera dell’artista pisano offrendo l’occasione per vedere lo stato evolutivo della sua poetica con le oltre 50 opere su tela e pvc presenti e ripercorrere la sua carriera di street artist grazie alla ricca documentazione fotografica e video supportata da un diffuso apparato descrittivo.

L’approfondimento è facilitato grazie alla presenze del compendioso catalogo antologico di Ozmo, di cui è stata fatta per l’occasione una edizione speciale in tiratura limitata.

Tutto ciò a dimostrazione (se ancora ce ne fosse il bisogno!) del fatto che, grazie a personaggi quali Ozmo, l’arte urbana da epifenomeno legato all’underground e alle periferie metropolitane si è trasformata in un vero e proprio linguaggio espressivo, superando la mera eversione per dotarsi di una progettualità e di un bagaglio di soluzioni visive che le hanno fatto conquistare il diritto di cittadinanza nel mondo dell’arte contemporanea.

Sarà possibile visitare anche gli spazi affascinanti della Cittadella che si affaccia sul Lungarno: dalla cima della torre guelfa, aperta appositamente per l’occasione, sarà possibile godere della vista più bella di tutta la città.

Per ulteriori info visitate la pagina facebook e il profilo instagram di Start -Open your eyes.

OZMO (Gionata Gesi), nato a Pontedera nel 1975, si forma all’Accademia di Belle arti di Firenze e, dopo un esordio nel mondo del fumetto, si concentra sulla pittura e sul writing; nel 2001 si trasferisce a Milano dove partecipa come protagonista alle idee innovatrici e alle correnti di rottura della sua generazione, gettando le basi insieme a un gruppo di amici di quella che sarebbe diventata la street art italiana: di questi anni rimane come emblema il Leoncavallo, dove ha dipinto parte di quella che Sgarbi ha definito la “Cappella Sistina della modernità”; ama però tornare in Toscana e ha già omaggiato la propria città natale con “il ritratto di PI” e l’iconografico “ritratto di Galileo Galilei”. La sua ricerca visiva figurativa si esprime variamente (con graffiti, installazioni, tele,…) ed è  immaginifica; attinge dalla tradizione con una sensibilità “rinascimentale” e fa frequente riferimento a fonti e citazioni che “remixa” con fantasia in chiave personale e contemporanea elevandole spesso a simboli e riferimenti enciclopedici: “la fantasia è il collante invisibile che lega tutto. Gli elementi X, per i quali attingo dalla tradizione non necessariamente artistica, sono cose che preesistono indipendentemente dai miei disegni, che incontro nella vita di tutti i giorni e poi anche nella pratica artistica. Alla base però c’è la fascinazione per le immagini, è un qualcosa che subisco sin da bambino ed è l’attitudine che muove tutto. Per alcuni anni ho anche smesso di disegnare a mente, nel senso che il fatto di poter attingere non solo dalla mia fantasia ma anche da immagini esterne è stata un’idea che mi ha dato un sacco di spunti e mi ha permesso di agire in maniera abbastanza neutra… un po’ come se le figure che copiavo fossero dei ready made. E poi c’era anche l’aspetto del furto, ossia di appropriarsi indirettamente prima di tutto degli spazi urbani e poi anche delle fonti, riprendere dei quadri famosi…”.  Le sue opere pubbliche sono presenti in luoghi significativi di tutti i continenti (da Miami a Shanghai) e, tra le sedi museali prestigiose che hanno ospitato le sue numerose esposizione ricordiamo il Museo del Novecento di Milano e il MACRO sul quale ha realizzato un’opera permanente.  http://www.ozmo.it/

Fonte: Ufficio Stampa



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