CasaPound ricorre al Tar per la sede di Pontedera: "Dirigibile chiederà risarcimento danni"

L'inaugurazione sede di CasaPound a Pontedera

"Il sindaco di Pontedera Simone Millozzi farebbe meglio a tacere e a scusarsi invece che confondere le carte in tavola, perché sbandierare la costituzione italiana e poi chiudere la sede di una associazione “sgradita”, violando il sacrosanto diritto costituzionale della libertà di riunione e associazione, dimostra quanto vale il suo concetto di libertà e democrazia".

Così CasaPound parla a seguito del ricorso al Tar sulla legittimità della sede di via Manzoni a Pontedera dell'associazione Il Dirigibile, vicina al partito della tartaruga.

"Il Tar ha ora certificato quello che per ben 2 mesi noi, obbligati a non poter utilizzare la sede, attraverso il nostro legale, l’avvocato Francesco Carlesi del Foro di Pisa che ci ha difesi davanti al Tar Toscana e che cogliamo l’occasione qui per ringraziare, avevamo cercato di spiegare agli uffici comunali ed al Suao dell’Unione Valdera circa l’ingiustizia che stavano commettendo, trovando un muro che adesso è miseramente caduto".

"L’Associazione il Dirigibile - spiegano - chiederà il risarcimento del danno per il mancato utilizzo della sede e sta preparando un esposto contro i responsabili degli uffici amministrativi e del suap per verificare la legittimità del loro operato, chiedendo conto, con un ulteriore esposto alla Corte dei Conti Toscana di come siano stati spesi i soldi pubblici dato che tutti i sindaci del consiglio di amministrazione dell’Unione Valdera hanno firmato la difesa in giudizio contro Il Dirigibile unendosi alla linea del Millozzi".

La replica del sindaco Millozzi

" Ho già avuto modo di dire al tempo che gli uffici stavano valutando la legittimità sull'utilizzo o meno di quell'immobile, una questione totalmente tecnica e giuridica che nulla aveva a che fare con la politica. Che ci fossero irregolarità lo hanno confermato gli stessi che cantano vittoria al modo di Pirro avendo dovuto modificare nel giro di un mese tre volte nome e forma all'associazione così come l'affiliazione ad una federazione di carattere nazionale. Dopo questa lunga serie di tentativi probabilmente hanno trovato la strada maestra per sanare le irregolarità dell'inizio secondo quanto deciso dal TAR. La questione tecnica, che io non confondo mai con la mia opinione politica così come si deve fare in uno stato di diritto, nulla cambia alla sostanza di quel che penso di Casapound: un partito dichiaratamente fascista e xenofobo, lontano anni luce dalla storia e dai valori di Pontedera, un partito che ritengo lontano dalla cifra libera, democratica ed antifascista del patto di cittadinanza suggellato nella carta costituzionale. La questione tecnica, finalmente risolta al terzo tentativo, per nulla intacca di una virgola queste mie considerazioni. La questione tecnica, immagino, semmai tornerà ad avere rilievo se e quando dentro quei locali avverrà, come anticipato dai loro scritti, la somministrazione di bevande. Anche in quel caso le regole che ci sono valgono per tutti. E spero per loro che stavolta non abbiano bisogno di molti tentativi per rispettare la legge."

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