La Cgil dell'Empolese Valdelsa appoggia pienamente la decisione del sindaco di Empoli Brenda Barnini di mettere all'ordine del giorno della prossima seduta del Consiglio Comunale la delibera di revoca della cittadinanza concessa dal Comune di Empoli il 24 maggio 1924.
La prossima settimana, il 3 - 4 marzo, ricorrono i 75 anni dei grandi scioperi antifascisti ed antinazisti che bloccarono per quasi una settimana l'intero Centro Nord del Paese con la rivendicazione di un aumento della razioni alimentari e dei salari, contro lo smantellamento e trasferimento degli impianti produttivi, contro la deportazione dei lavoratori italiani in Germania.
Nella notte tra il 7 e l'8 marzo 1944 i fascisti locali insieme a contingenti arrivati da Firenze ed alla Guardia Nazionale Repubblicana rastrellarono molti antifascisti, circondarono l'ex Vetreria Taddei e prelevarono 29 operai segnalati tra gli scioperanti. In questa prima razzia di uomini da mandare in Germania come “carne da lavoro” 92 cittadini italiani dell'Empolese Valdelsa furono inviati da altri italiani a Mathausen. Soltanto in 6 tornarono.
E' evidente che la storia non si cancella e non si riscrive, ma l'analisi, la memoria ed il giudizio su quanto accaduto sono indispensabili per evitare che si possano ripetere anche sotto spoglie diverse.
Oggi Empoli, Medaglia d'oro al Merito Civile per il contributo dato alla Resistenza, ha il dovere morale, politico e civile di togliere il Duce dai suoi cittadini onorari.
In un momento come quello che stiamo attraversando, immersi in un “infinito presente” senza passato e senza futuro, travolti dalla percezione di una paura irriflessa, con rigurgiti di antisemitismo, razzismo ed autoritarismo sempre più pervasivi, la CGIL intende ribadire con forza le sue fondamenta costitutive antifasciste ed antirazziste.
Fonte: Cgil Empolese Valdelsa
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